Centrodestra, centrosinistra, sindacati (CGIL in testa) e persino la Chiesa Cattolica si sono dichiarati contro il Reddito di cittadinanza. Perché? Prova a spiegarlo l’economista Antonio Piraino. Con una citazione di uno dei più noti testi di Erich Fromm. Ma niente paura: politici, sindacalisti e uomini di Chiesa di oggi non sono tenuti a conoscere le opere della Scuola di Francoforte…
Chi è che, oggi, in Italia, si occupa degli ultimi? La domanda è legittima, alla luce del fuoco di sbarramento che, da mesi, accompagna il Reddito di cittadinanza che, alla fine, non è altro che il tentativo di dare qualcosa a chi non ha nulla. Attenzione: l’iniziativa cara al Movimento 5 Stelle è sicuramente perfettibile, andrebbe migliorata, non risolve i problemi della povertà, non va bene per questo e non va bene per quello: però è un provvedimento che, piaccia o no, va in favore dei poveri.
Eppure, chissà perché, incontra un’ostilità quasi generale.
Il PD renziano l’ha osteggiato con forza. Si pensava che, con l’elezione dalla segreteria del partito di Nicola Zingaretti, la posizione del PD, rispetto a questo tema, sarebbe cambiata.
Invece non è cambiato nulla. E Zingaretti non solo è contrario al Reddito di cittadinanza, ma la prima cosa che ha fatto, appena eletto segretario, è stata quella di precipitarsi a Torino per difendere i ‘sacri’ appalti della TAV…
Non c’è bisogno che vi diciamo che cosa rappresenti il Reddito di cittadinanza per il centrodestra e per la Lega che, anche se al Governo con i grillini, rimane un partito non di centrodestra, ma di destra allo stato puro: il reddito per i vagabondi, per chi vuole restare in poltrona a casa a non fare nulla e via continuando con la solita solfa.
E che dire della CGIL? Ecco un ‘riassunto’ del CGIL-pensiero sul reddito di cittadinanza:
“Una misura complicata nell’accesso e con forti elementi di iniquità, quasi esclusivamente improntata all’inserimento lavorativo. Non combatte la povertà perché non affronta tale condizione nella sua complessità attraverso i necessari interventi multidisciplinari, sottrae la presa in carico dei beneficiari al Servizio Sociale Professionale dei Comuni, e non crea occupazione. Nei confronti dei cittadini stranieri è gravemente discriminatoria”.
E che dire del mondo cattolico officiale?
Il requisito di 10 anni di residenza in Italia per percepire il Reddito di cittadinanza, hanno sottolineato i ‘Santi’ della Caritas, esclude migranti regolari e rischia di escludere persone in grave marginalità a cominciare dai senza casa. Secondo la Caritas, “un provvedimento di contrasto alla povertà non può invece che essere inclusivo, altrimenti crea la paradossale situazione di generale o implementare condizioni di disagio grave o di diseguaglianza nell’accesso”.
Insomma, quasi tutti contro. Perché? Una risposta ha provato a darla l’economista Antonio Piraino:
“La risposta, dal mio punto di vista, è drammaticamente semplice: teorizzare il diritto a vivere a prescindere dalla prestazione lavorativa significa ‘attaccare al cuore’ il fondamento ideologico dello Stato moderno capitalista fondato sulla proprietà privata! Se noi affermiamo che gli esseri umani hanno diritto ad essere, a vivere, a prescindere dal lavoro, noi smentiamo lo Stato moderno fondato sul lavoro-merce oggetto di negoziazione/acquisto da parte del Dio-Capitale!”.
Piraino cita un testo del lontano 1977 di Erich Fromm, uno dei maestri della psicanalisi: Avere o Essere, testo che riprende un ragionamento che il filosofo e psicanalista, figura centrale della Scuola di Francoforte aveva già elaborato nel 1955:
“Molti dei mali delle attuali società capitaliste e comuniste scompariranno con l’introduzione di un reddito minimo annuo garantito. Il nocciolo di quest’idea e che tutte le persone, che lavorino o meno, devono godere dell’incondizionato diritto a non morire di fame e ad avere un ricovero… È un diritto che risponde ad una concezione nuova oggi, benché si tratti di una antichissima norma di cui si è fatto paladino il cristianesimo, e che era messa in pratica in molte tribù ‘primitive’, quello secondo cui gli esseri umani hanno un incondizionato diritto a vivere, indipendentemente dal fatto che compiano o meno il loro ‘dovere verso la società’ … È Un diritto che concediamo ai nostri animali domestici, non però ai nostri simili… Il reddito annuo minimo garantito assicurerebbe reale libertà e indipendenza; per tale motivo esso è inaccettabile per ogni sistema basato sullo sfruttamento e il controllo, soprattutto per le varie forme di dittatura”.
“Erich Fromm 1955! È questo che fa paura! – scrive ancora Piraino -. Per la prima volta nella storia del nostro Paese una forza politica realizza un pensiero non effimero che ha radici profonde teorizzandone la natura rivoluzionaria. Già al limite, il pensiero ideologico capitalista dominante nel nostro Paese può accettare il reddito di inclusione come carità, come moderna forma di generosità filantropica, ma mai come affermazione di un diritto fondamentale! No. Sui soldi al limite ‘transit’! Ma sulle idee, mai! Sulle idee si gioca la forza di dominio del capitalismo. Cose serie dunque”.
“Per tutto questo – conclude Piraino – sono sicuro che gli attacchi continueranno nelle more di ‘scovare’ il primo furbetto. Ma proprio per questo spero, da cittadino libero e responsabile, che il Reddito di cittadinanza diventi realtà. Primo tassello di una economia più umana e compatibile con la salvaguardia del Pianeta”.
Foto tratta da libriantichionline.com
Non sanno più cosa inventarsi per bloccare il Reddito di cittadinanza!