Sul Titanic

Matteo Renzi, Carlo Calenda, Nello Musumeci e Gaetano Armao: un grande futuro come affonda-barche…

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Questi quattro politici sono fortunati, perché chi ha scritto questo articolo è originario di Sciacca e, conoscendo un po’ il mondo della marina ‘saccense’ (le versione ‘colta’ di sciacchitana) e le opportunità che offre, ha il piacere di comunicargli che, viste le loro eccelse caratteristiche dimostrate con successo sul campo, possono dedicarsi, con altrettanto successo, ad affondare le barche dopo la calafatatura

A Sciacca, negli anni ’70, c’erano i calafatatori. La parola dovrebbe arrivare da calafataggio che, nelle costruzioni delle imbarcazioni in legno, era un’operazione per rendere stagne, utilizzando la stroppa e il catrame, le giunzioni tra le tavole di legno. Insomma, per non far entrare l’acqua di mare. Parliamo, ovviamente, delle imbarcazioni di legno.

Perché ci sono venuti in mente i calafatatori? Perché, per certi versi, ci ricordano quello che succedeva dopo la calafatatura di una piccola barba di legno: e quello che succedeva dopo – e illustreremo il perché – noi lo associamo a Matteo Renzi, all’ex Ministro Carlo Calenda, al presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, e al vice di quest’ultimo: l’assessore all’Economia, Gaetano Armao.

I nostri lettori ci chiederanno: da cosa nasce questa associazione? Ci spieghiamo subito.

Dopo che la barca era stata ‘calafatata’ veniva messa in mare e veniva affondata. Ovviamente veniva affondata a due passi dalla riva, in un metro-un metro e mezzo di acqua. Veniva affondata e lasciata sott’acqua per almeno un giorno. Il legno si riempiva d’acqua e saldava ancora di più le giunzioni tra le tavole di legno che componevano la barca.

Dopo di che la banca veniva svuotata ed era pronta per affrontare il mare. Se la calafatatura era stata fatta bene la barca non avrebbe imbarcato acqua.

Ecco: non abbiamo pensato a Renzi, a Calenda, a Musumeci e ad Armao per la calafatatura delle barche: questo no, anche perché è un lavoro artigianale molto particolare.

Però, a nostro modesto avviso, per quello che hanno fatto in Italia (con riferimento a Renzi e a Calenda) e per quello che fanno fatto e continuano a fare in Sicilia (con riferimento a Musumeci e ad Armao), i quattro potrebbero avere un grande futuro nella seconda fase della calafatatura: per affondare le barche!

Chi, meglio di loro, è in grado di affondare le barche? Renzi e Calenda sono stati capaci di affondare l’Italia, figuriamoci con quale facilità affonderebbero un’imbarcazione per renderla pronta per mille battaglie di pesca (a Sciacca, negli anni ’70, le barche servivano per andare a pescare e non per gingillarsi in mare e fare i ‘fighi’: e noi che siamo un po’ ‘antichi’ siamo ancora fermi a quegli anni).

Anche Musumeci e Armao avrebbero un grande futuro a Sciacca ad affondare le barche appena calafatate, se è vero che, in appena un anno, oltre ad aver affondato la Regione siciliana, stanno affondando con successo le ex Province, i Comuni, il futuro dei giovani siciliani e, se ci metteranno maggiore impegno – e hanno i ‘numeri’ per farlo – potrebbero fare fare alla Sicilia la fine dell’isola Ferdinandea…

Foto tratta da rossiabner46.wordpress.com

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