Paolo Amenta, vice presidente dell’ANCI Sicilia, lancia l’allarme: “Una bomba ad orologeria si sta abbattendo sul sistema degli enti locali della Sicilia già finanziariamente stremato”. E’ la storia – per certi versi incredibile! – delle bollette per la fornitura di energia elettrica di Comuni ed ex Province che stanno praticamente raddoppiando. Pagheranno tutto gli ignari cittadini siciliani…
Bollette dell’energia elettriche raddoppiate per quasi tutti i Comuni siciliani. La brutta notizia per i cittadini siciliani ce l’ha comunicata il vice presidente dell’ANCI Sicilia (Associazione nazionale Comuni Italiani), Paolo Amenta. Noi, ogni tanto, lo intervistiamo. Abbiamo deciso di risentirlo perché, oggi, i governanti regionali si sono accorti che le ex Province siciliane stanno fallendo. E siccome, sulle ex Province della nostra Isola, Amenta lancia allarmi da anni, siamo curiosi di sapere cosa pensa.
Con l’occasione ci ha raccontato una storia incredibile sulle ‘bollette’ dell’energia elettrica pagate dai Comuni.
Allora, ci spiega che succede con la fornitura di energia elettrica ai Comuni siciliani?
“La storia è semplice. Siccome i Comuni sono in grande difficoltà finanziaria e capita spesso di pagare in ritardo le bollette per la fornitura di energia elettrica, ecco che passano dal mercato libero al cosiddetto mercato di salvaguardia, dove si paga già un aumento del 40 per cento circa. Dopo di che, se ci sono ancora ritardi nei pagamenti delle bollette – e questo, purtroppo, sta diventando la norma – i Comuni vengono passati al cessionario”.
E che significa?
“Significa maggiori costi nella bolletta dell’energia elettrica che, nel silenzio generale, sta raddoppiando”.
Perché?
“Perché entrano azione gli agenti della riscossione – i cessionari – che caricano sulle bollette interessi e sanzioni per i ritardati pagamenti. Ciò porta al raddoppio del costo della fornitura di energia elettrica rispetto al mercato libero. E siccome il costo dell’energia, nei bilanci dei Comuni, rappresenta il secondo maggiore costo dopo la spesa per il personale, ne deduciamo che un’altra bomba ad orologeria si sta abbattendo sul sistema degli enti locali della Sicilia già finanziariamente stremato”.
Questo significa che gli ignari cittadini siciliani pagheranno più tasse e più imposte comunali per pagare il raddoppio della bolletta per la fornitura di energia elettrica?
“O pagheranno, come dite voi, più tasse e più imposte comunali, o vedranno ridotti i servizi forniti dai Comuni”.
Questo vale anche per le ex Province?
“Assolutamente sì. Considerato che ci sono ex Province siciliane senza bilanci approvati dal 2017, lo scenario che si sta profilando è da paura. Credetemi: non lo so quanto costerà, in prospettiva, ai cittadini siciliani l’illuminazione pubblica”.
P.s.
Non è un’assurdità che un’Isola come la Sicilia, che potrebbe utilizzare al meglio le potenzialità del sole, producendo energia a basso costo, debba, causa la totale mancanza di organizzazione, far pagare ai cittadini questo incredibile costo aggiuntivo?
Ci chiediamo e chiediamo: a cosa serve il dipartimento dell’Energia della Regione siciliana?
L’assessore regionale con delega all’Energia è al corrente del macigno finanziario che si sta abbattendo sui Comuni e sulle ex Province della Sicilia?
La stessa domanda la poniamo ai dirigenti regionali che si occupano di energia.
E’ normale che alcuni Comuni spendano una barca di soldi per grandi appalti e debiti fuori bilancio e poi non trovino le risorse finanziare per pagare le bollette della fornitura di energia elettrica senza ritardi?
E il Governo regionale che fa?
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