L’ultimo ‘spot’ del Governo Musumeci: altri 15 Parchi archeologici tutto-fumo…/ MATTINALE 268

31 gennaio 2019

Nel Governo Musumeci il renzismo e l’orlandismo si fondono. Se l’ex capo del Governo nazionale utilizzava mediaticamente i diritti civili in cambio dei diritti sociali che toglieva ai lavoratori, se il sindaco di Palermo utilizza la cultura per nascondere i disastri della sua amministrazione, il Governo Musumeci fa ricorso a 15 nuovi Parchi archeologici per nascondere i tagli di Bilancio: tagli ai forestali, tagli al Trasporto locale e via continuando. Il paradosso dei grillini romani che dovrebbero aiutare chi li denigra

Arriva il nuovo spot del Governo regionale di Nello Musumeci: 15 ‘nuovi’ Parchi archeologici per completare l’elenco previsto da una legge regionale del 2000. Il ‘contenitore’, finalmente, è pronto. E il ‘contenuto’? Insomma: non è che si può volere tutto e subito? Andiamoci piano!

Intanto godiamoci i ‘complimenti’: il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, che si ‘complimenta’ con l’assessore archeologo, Sebastiano Tusa; e l’assessore archeologo, Sebastiano Tusa, che si complimenta con il presidente della Regione, Nello Musumeci:

“Grazie a lei!”, “No, grazie a lei”, “Non se ne parla nemmeno: grazie a lei!”, “Ma non scherziamo con le cose serie: grazie a lei”.

Insomma: “Grazie, prego, scusi, tornerò, ta ta…”. Sembra il motivo di una celebre canzone che, per l’occasione, diventa Cabaret: il Cabaret della politica siciliana, che sostituisce teatro, canzone, commedia e danza con teatrino, sceneggiate, melodramma e parole vacue e fatue che danzano. Musiche a cura dell’orchestra del Titanic: per una Sicilia che sta affondando cosa c’è di meglio?

E mentre l’orchestra suona, mentre la commissione Bilancio e Finanze dell’Assemblea regionale siciliana taglia 50 milioni di euro alla Forestale, altri 50 milioni di euro al Trasporto locale, più altri 130 milioni di tagli sparsi qua e là, un po’ orizzontali e un po’ verticali, mentre la sanità pubblica siciliana, diventata ormai un ‘gruviera’, saluta i principi di universalità e solidarietà (NE ABBIAMO SCRITTO QUI IERI), l’accoppiata vincente Musumeci-Tusa ci regala la ‘cultura’:

I soldi sono finiti, però abbiamo altri 15 Parchi archeologici. E niente vi pare? Con la cultura il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, copre la munnizza per le strade, le strade scassate, gli interi quartieri senza illuminazione, gli appalti ferroviari vecchi e nuovi e persino i ‘buchi’ del Bilancio segnalati da Roma.

Musumeci, Tusa e Orlando si cimentano con ‘successo’ con le variazioni della ‘filosofia renziana’. Ricordate quando l’allora segretario del PD e Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, nel nome dell’Unione europea turboliberista dell’euro toglieva diritti ai lavoratori (addio allo Statuto dei lavoratori, Jobs Act, Buona scuola) e gli elargiva, in cambio, diritti sociali? Ricordate quando la ‘sinistra’ italiana, invece di discutere dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, del lavoro precario e dei professori di liceo sbattuti a mille chilometri discuteva della ‘stepchild adoption’?

Ecco, siamo lì: con questa mossa, invece di discutere degli operai della Forestale lasciati senza soldi, invece di discutere dei tagli al trasporto locale (che riguarda migliaia di persone che si spostano ogni giorno), invece di parlare dei tagli frutto di errate scelte politiche (del passato Governo regionale, ma anche dell’attuale Governo regionale), parliamo dei Parchi archeologici di di Catania, di Leontini, di Lilibeo-Marsala, delle isole Eolie, di Himera, di Solunto, di Monte Jato, di Camarina, di Cava D’Ispica, della Valle dell’Aci, di Morgantina, di Eloro-Villa del Tellaro, di Siracusa, di Gela e di Tindari e bla bla bla.

Se poi scendiamo nel particolare ci accorgiamo che l’argomento scelto dall’attuale Governo regionale per operare la cosiddetta “distrazione di massa” è, in realtà, un autogol. Perché se c’è un settore in Sicilia che, non da ora, ma dai tempi di Alexander Hardcastle è un delirio è proprio l’archeologia.

(Per la cronaca, Alexander Hardcastle ‘u glisi spirduti ‘mmenzu i templi ri Girgenti, il capitano della British Navy britannico ai cui si deve la nascita dell’area archeologica di Agrigento nonostante la riottosità degli eredi di Falaride…).

La scuola di ‘tombaroli’ della Sicilia è una delle ‘migliori’ del mondo. E si sa che, dove operano i tombaroli (“Chi effettua abusivamente uno scavo archeologico nonché la semplice ricerca – anche in mare – con lo scopo di asportare oggetti preziosi o comunque di interesse archeologico per venderli nel mercato nero del collezionismo”: Wikipedia), di solito c’è incuria.

Appena due anni fa la CGIL siciliana denunciava la gestione delirante dei siti archeologici della Sicilia: mancanza di pulizie, carenze igienico sanitarie, risorse finanziarie insufficienti se non inesistenti, personale che anticipa i soldi della cancelleria e persino assenza di carta igienica!

“Molti dipendenti dei beni culturali – denunciava la CGIL – sono costretti a operare in locali insalubri, ammassati nelle stanze senza che venga rispettato nessun requisito minimo sulla sicurezza. E’ intollerabile l’assenza di risorse per la pulizia e per provvedere anche alle minime manutenzioni e all’espletamento dell’ordinaria amministrazione” (QUI UN ARTICOLO DI BLOG SICILIA).

Che dire? Che, evidentemente, l’assessore Tusa ha risolto i problemi del Teatro greco di Siracusa, del Teatro di Taormina, di Sabucina nel Nisseno, dell’antica città di Megara Hyblaea nel Siracusano, di Eraclea Minoa in provincia di Agrigento, del museo archeologico di Gela eccetera eccetera eccetera…

Una volta risolti ‘brillantemente’ questi ed altri casi, ci possiamo occupare di altri 15 Parchi archeologici dove, ne siamo certi, la Regione replicherà gli ‘splendidi successi’ già raggiunti nella tutela dei beni archeologici…

Ah, dimenticavamo: i tagli di circa 250 milioni di euro operati dalla commissione Bilancio e Finanze sono ‘momentanei’.

Perché non contento di avere scaricato nei prossimi 30 anni mille e 600 miliardi di euro di ‘buco’ (praticamente, lo pagheranno le generazioni future: che classe dirigente quella siciliana di oggi, no?), l’attuale Governo regionale di Musumeci si accinge a chiedere al tanto vituperato Governo nazionale dei grillini di poter diluire in 30 anni altri 530 milioni di euro.

Sì, i grillini – in questo caso il Governo nazionale – quelli che gli esponenti del centrodestra siciliano prendono in giro un giorno sì e l’altro pure perché non hanno esperienza, sono scarsi e inadeguati dovrebbero consentire al Governo siciliano di diluire in 30 anni altri 530 milioni di euro.

Sì, avete letto benissimo: altri 530 milioni di euro da scaricare sulle spalle delle generazioni future. Così invece di emigrare dopo la laurea i giovani siciliani del futuro cominceranno ad emigrare prima del liceo…

Ma che volete: così facendo il Governo siciliano di centrodestra recupererebbe circa 430 milioni di euro ‘mansi’: con 250 milioni di euro ripristinerebbe i tagli disposti in queste ore dalla commissione Bilancio e Finanze dell’Ars (voi ci credete? noi no) e con gli altri (se non con tutti i 430 milioni di euro) si gestirebbe in santa pace una bella campagna elettorale per le elezioni europee dove – è noto – la vecchia politica deve sconfiggere i ‘populisti’, cioè il Movimento 5 Stelle. 

A strinciuta, come si usa dire dalle nostre parti, i fessacchiotti del Governo nazionale grillino dovrebbero consegnare al Governo siciliano di centrodestra i piccioli affinché la vecchia politica siciliana vinca le elezioni europee in Sicilia contro gli stessi grillini…

Della serie, ben venga ‘u ventu ‘nchiesa accussì astutamu tutti i cannili!

 

 

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