Forse c’è qualche speranza di vedere riaperta Villa d’Orléans, che per anni – fino a prima dell’arrivo del Governo regionale di centrosinistra – era il Giardino zoologico di Palermo. La Villa, infatti, non è altro che il giardino di Palazzo d’Orléans, la sede della Presidenza della Regione siciliana. Ed è stato proprio durante il periodo del passato Governo regionale – gli anni del ‘mitico’ Rosario Crocetta – che è venuta a una querelle che ha portato alla chiusura di questo luogo
L’ARCA, sigla che sta per Associazione per la Ricerca e la Conservazione dell’Ambiente, un’associazione di giovani laureati in discipline scientifiche che ha sede a di Catania, propone un progetto per la riapertura di una Villa cittadina che, per decenni, è stato il punto di riferimento di tanti bambini.
“L’ARCA – leggiamo in un comunicato – è attiva sul territorio della Sicilia orientale già da parecchi anni prima della sua costituzione ufficiale. Si è formata nell’ambito dei corsi di studio universitari ed oggi i membri sono quasi tutti laureati in materie scientifiche. È nostro intento non lasciare la nostra terra e crearci in Sicilia opportunità di lavoro”.
In collaborazione con docenti delle Università di Messina e di Catania, questi giovani laureati, professionisti esperti in varie discipline e in partnership con il Museo della Fauna dell’Università degli Studi di Messina hanno elaborato un progetto di riqualificazione innovativo per la valorizzazione dello zoo palermitano di Villa d’Orléans.
“Un luogo – si ricorda nel comunicato – che negli ultimi cinque anni ha vissuto una vicenda che lo ha portato ad uno stato di abbandono e alla chiusura. La tecnologia degli smartphone, applicata per la prima volta a uno zoo, consente di metterlo in rete con gli altri zoo del mondo, ma anche con orti botanici e musei. Ciò fa di Villa d’Orléans il primo smart zoo d’Italia”.
“Abbiamo proposto il nostro progetto al presidente Nello Musumeci, perché la proprietà della Villa d’Orléans è della Regione siciliana, perché conosciamo la sensibilità del presidente per la Natura e l’Ambiente e perché siamo sicuri che questo nuovo modo di far approcciare i giovanissimi agli zoo, ai musei e agli orti botanici è una carta vincente. E siamo certi che il primo Smart Zoo d’Italia diventerà punto di riferimento per studiosi e turisti”.
“E’ veramente un bel progetto – commenta Nicola Lauricella, che fino a cinque anni fa gestiva lo zoo di Villa d’Orléans -. Sono tutti giovani quasi tutti laureati in Scienza naturali con la passione per l’ambiente e gli animali. Dopo quello che ho passato e, soprattutto, dopo quello che hanno passato gli animali mi sembra un’ottima idea”.
Per la cronaca, la famiglia Lauricella, per decenni, ha gestito il giardino zoologico di Villa d’Orléans. Tutto è cominciato nel lontano 1955, quando Giuseppe Alessi – il primo presidente della Regione siciliana – dedica la Villa d’Orleans ai bambini.
“E’ stato allora che mio padre, che teneva alcuni animali nella villa di Sferracavallo, d’accordo con la Regione siciliana, ha portato gli animali a Villa d’Orléans”, ricorda Nicola Lauricella.
Nel corso degli anni il numero degli animali è cresciuto, e Villa d’Orléans, come già ricordato, è diventato un punto di riferimento per i bambini. Fino a quando è arrivato il Governo Crocetta. Che ha contestato l’accordo con la famiglia Lauricella. Ne è venuta fuori una diatriba finita in Tribunale.
Oggi i fatti sono in buona parte chiariti. “Nel senso che è stato chiarito che gli animali appartengono alla mia famiglia”, precisa Nicola Lauricella. Che ribadisce di vedere di buon occhio il progetto di questi giovani.
“Anche perché – ci dice sempre – in questi anni molti animali sono morti. Vero è che ci sono state anche nascite. Ma gli animali hanno bisogno di cure particolari”.
Palermo riavrà il suo giardino zoologico? Vedremo.
Foto tratta da balarm.it