Nino Rocca, che da sempre, a Palermo, si occupa degli ultimi, dopo la morte del senza tetto Aldo, avvenuta lo scorso dicembre, ha lanciato l’allarme: “A chi toccherà, adesso?”. Ed è arrivato il nono morto. L’assemblea convocata dal SUNIA lo scorso 7 gennaio al Comune di Palermo disertata dal sindaco Leoluca Orlando e dall’assessore comunale Giuseppe Mattina
Scrive Nino Rocca sulla propria pagina Facebook:
“Avevamo scritto:
A chi toccherà dopo Aldo?
Chi sarà la nona vittima annunciata in un giaciglio improvvisato nelle strade di Palermo?
Per chi si organizzerà il funerale con tanto di fiori e con i rappresentanti religiosi al seguito?
A quale Aldo capiterà?
Egli morirà per il freddo che verrà nei giorni più freddi dell’inverno o per il caldo afoso ed insopportabile dell’estate?
Sarà sufficiente una coperta in più o un riparo dal sole torrido dell’estate?
Tanti sono gli Aldo della nostra città che vivono come fantasmi aspettando la visita del buon samaritano di turno, tanti sono gli Aldo ignorati che si aggirano sotto i portici della città o al riparo di qualche marciapiede più protetto dal freddo e dalla pioggia, tanti sono gli Aldo per i quali, passata la notizia e i funerali solenni, nessuno più vedrà in giro per la città, inghiottiti dal buco nero della città.
E quando verrà il loro turno, la morte li troverà già rassegnati, senza più speranza, senza più fiducia in noi stessi o negli altri, soli senza alcun conforto umano, soli con i loro cari amici, il gatto o il cane che non li hanno mai abbandonati!
Il prossimo Aldo è già pronto a lasciare questa terra, questa città, questa vita, perché ormai la sua vita è satura di sofferenza e di solitudine!
L’Aldo di turno è già pronto, non occorre piangerlo al suo funerale, egli è lì in attesa di un altro giorno che sarà come quello che è passato, senza un futuro, egli è già morto!
…detto Aldo
La decima vittima annunciata
Oggi (ieri per chi legge ndr) puntuale come l’avvicendarsi delle stagioni è arrivato il turno di Abboudi Abdelghni, Marocchino di 65 anni, detto Carmelo…
era stato ricoverato per alcuni giorni a Villa Sofia, da cui era stato dimesso.
E adesso, cosa facciamo…
A chi toccherà prima che finisca l’inverno!
Lunedì 7 dicembre, abbiamo fatto una assemblea cittadina, come Sunia, e avevamo proposto dei provvedimenti urgenti, tra i quali, l’utilizzo di una caserma non utilizzata dal Ministero della Difesa, e tante altre proposte di immediata realizzazione…”.
Eh sì, il nono Aldo è arrivato: a Palermo sono morti nove senza tetto. Nino Rocca, che da sempre, a palermo, si occupa degli ultimi, dopo la morte di Aldo, ha lanciato l’allarme. Ma non è servito a nulla.
Aldo, in realtà – parliamo del senza tetto morto lo scorso dicembre a Palermo sotto i portici di Piazza Ungheria – è stata ammazzato da un balordo (COME POTETE LEGGERE QUI). ma prima di lui sono stati registrati sette decessi.
Con l’uomo morto ritrovato ieri, come già ricordato, i senza tetto morti diventano nove.
Il problema è serio perché a Palermo i senza tetto che dormono per strada sono tanti. Spiega Nino Rocca, che abbiamo raggiunto al telefono:
“Lo scorso 7 gennaio abbiamo convocato un’assemblea cittadina per affrontare il problema dei senza tetto. Abbiamo invitato il sindaco della città, Leoluca Orlando, e l’assessore comunale che si occupa di servizi sociali, Giuseppe Mattina. Ma né il primo, né il secondo hanno risposto al nostro appello”.
chiediamo a Nino Rocca se questa ennesima tragedia si sarebbe potuta evitare:
“Sì – ci risponde -. L’importante è affrontare il problema. Il Comune di Palermo ha messo a disposizione due nuovi dormitori. Ma i senza tetto non ne vogliono sapere dei dormitori. Del resto, cos’è un dormitorio? Arrivi la sera e la mattina alla sette ti invitano ad andare fuori. E questa sarebbe l’assistenza garantita da una pubblica amministrazione”.
Nino Rocca dice una grande verità: molti senza tetto della città si rifiutano di andare a passare la notte nei dormitori: preferiscono restare fuori al freddo.
“Una soluzione, e non da ora, noi l’abbiamo proposta – aggiunge Nino Rocca -: l’utilizzazione delle caserme, che non sono abbandonate, ma chiuse. Abbiamo più volte sollecitato il Comune di Palermo a contattare il Ministero della Difesa. Ma, ad oggi, non abbiamo ricevuto alcuna risposta”.
P.s.
In compenso, mentre un altro essere umano moriva “per cause naturali” (cosa c’è di più naturale del freddo?) c’era la ‘Prima’ al Teatro Massimo, tra abiti raffinati e grandi autorità. E c’è pure chi si occupa dei morti nel mare della Libia e non vede i morti per freddo in casa propria…
Foto tratta da forlitoday.it
Aggiornamento: Interviene il SUNIA di Palermo
Il SUNIA di Palermo, ha scritto al Ministro della Difesa e per conoscenza al Presidente della Regione Siciliana e al Sindaco di Palermo, chiedendo, in considerazione dell’assenza di altre proposte immediatamente concrete, che venisse immediatamente messa a disposizione e destinata per coprire le esigenze ormai improrogabili dei senza fissa dimora una caserma o struttura dismessa o in disuso (come ad esempio l’ospedale militare, in buona parte utilizzabile) nella città di Palermo.
È chiara la insufficienza e la inadeguatezza delle risposte messe in atto dall’amministrazione della città, motivo per il quale, molti dei senza fissa dimora rifiutano il ricovero nei dormitori. Occorre rivedere le regole sinora utilizzate, al fine di dare una risposta concreta alla condizione ormai drammatica nella quale versano oltre 400 persone senza fissa dimora nella nostra città.
A seguito della scomparsa del clochard Aldo il 16 dicembre u.s., ottava vittima tra i senza fissa dimora, proprio ieri, abbiamo dovuto registrare la nona vittima annunciata. a questi si aggiungono le oltre 2000 famiglie iscritte nelle graduatorie dell’emergenza abitativa istituite presso il comune, le circa 1600 famiglie destinatarie di provvedimenti giudiziari di sfratti esecutivi per morosità.
Tale esigenza, è emersa ripetutamente, e non soltanto il giorno 7 Gennaio u.s., ma anche in varie altre assemblee pubbliche sul tema del disagio abitativo diffuso in città, alle quali aveva presenziato anche il sindaco della nostra città, mostrando disponibilità alla risoluzione qui proposta.
Il Segretario Generale SUNIA Palermo
Z. Darwish