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Lo sfascio della sanità siciliana: il ‘caso’ delle vaccinazioni in un centro di Palermo/ MATTINALE 256

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La notizia – che ha dell’incredibile! – la leggiamo in un bell’articolo di ‘Palermotoday’. E’ la storia di come il Governo della Regione siciliana ha indirettamente organizzato le vaccinazioni per i bimbi in un centro di Palermo. Locali presi in affitto, freddo, mancanza di posti a sedere. E tre quattro ore di attesa in queste condizioni. Signori governanti: non vi vergognate?   

Un articolo pubblicato da Palermotoday ci dà la misura quasi esatta di cosa sia diventata la sanità pubblica in Sicilia. E’ la descrizione minuziosa – come si faceva un tempo, quando la distinzione tra cronaca e commento era netta e non c’era da difendere o accusare, rispettivamente, amici e avversari – di quello che succede in un centro di vaccinazione a Palermo.

Tutti noi sappiamo quali polemiche accompagnano i vaccini oggi, soprattutto per i bambini: sono troppe o poche? la qualità dei vaccini va bene o ci si deve preoccupare?, e via continuando. In Sicilia c’è una terza preoccupazione, della quale si parla poco o nulla: può una Regione che, nel 2018, ha ‘risparmiato’ sulla sanità pubblica 115 milioni di euro e, contemporaneamente, ha stabilito di erogare al pozzo senza fondo dell’ISMETT 100 milioni di euro all’anno per i prossimi dieci anni organizzare una vaccinazione nel rispetto dei bambini e delle mamme che li accompagnano?

La risposta arriva dall’articolo di Palermotoday. Stiamo parlando di Palermo, città che è – contemporaneamente – la ‘Capitale della cultura’ e la ‘Capitale delle munnizza ‘mmenzu ‘i strati’ (QUI UN ARTICOLOe che, non abbiamo capito ancora se a cagione della cultura o della munnizza (fate voi), è anche la ‘Capitale’ della politica, visto che qui hanno sede Parlamento e Governo della Sicilia.

“Quattro ore in fila per un vaccino accanto al Civico: Gelo, sporcizia e una panca sola…”.

Già si capisce di che cosa stiamo parlando e di come l’assessore regionale alla Salute-Sanità, Ruggero Razza, e i suoi valenti collaboratori hanno organizzato le vaccinazioni a Palermo (che, per chi non lo sapesse, non è la sua città, visto che lui si occupa prevalentemente della sanità di Catania, che invece è la sua città…).

“Non solo – leggiamo sempre nell’articolo – Nella fantomatica sala d’attesa, che sarebbe l’ingresso della scuola, c’è una panca con 3 posti a sedere, stringendosi anche 4”.

“Ma ci sono almeno 30 persone in coda con neonati e bambini in braccio – dice una mamma -. Il personale, continuamente esposto alle lamentele non solo verbali, è molto gentile, ma sembra esausto e addirittura c’è chi lavora con i guanti di lana per non far sentire le mani gelide ai piccoli durante l’iniezione”.

Ne deduciamo che non ci sono nemmeno i riscaldamenti, come in certe scuole pubbliche della Sicilia. Complimenti vivissimi, assessore Razza!

Leggiamo sempre nell’articolo di una mamma con il bambino che aveva il turno fissato per le 9 e 15. E che è riuscita ad entrare “solo dopo le 13, con il bimbo sempre più infreddolito e in poche ore già diventato rauco”.

E’ riuscita a sedersi o è rimasta in piedi? Assessore Razza, perché non si informa?

“Questa è la sorte di tanti altri piccoli accompagnati da genitori increduli ed esasperati”, leggiamo sempre nell’articolo.

“Altri genitori si chiedono come sia possibile lasciare aperto il centro – si legge sempre nell’articolo -. C’erano le condizioni igieniche e di sicurezza per effettuare i vaccini?”.

Palermotday riporta la replica dei vertici dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Palermo:

“La direzione sta provvedendo con soluzioni definitive, trattandosi di un immobile non di proprietà dell’ASP. Valutando l’intera situazione dei centri di vaccinazione”.

Quindi l’assessorato regionale alla Salute-Sanità, con tutti gli immobili confiscati alla mafia a Palermo, con tutti gli immobili di proprietà del Comune di Palermo, con tutti gli immobili di proprietà della Regione (a proposito: l’ASP 6 di Palermo non è proprietaria nemmeno di un immobile?) dà il placet all’affitto di immobili? E, per giunta, in uno di questi immobili presi in affitto per effettuare le vaccinazioni ai bambini non ci sono riscaldamenti, né le sedie dove far sedere le mamme con i bambini?

Sarebbe errato prendersela con l’attuale manager dell’ASP di Palermo che è appena arrivato. Ma una bella inchiesta sugli immobili presi in affitto dalle nove ASP siciliane no? Anche per capire se gli affitti sono giustificati o meno: infatti, se sono disponibili immobili – per esempio comunali, provinciali, regionali, o confiscati alla mafia – che bisogno c’è di affittarne altri?

A parte Magistratura e Guardia di Finanza le opposizioni in Assemblea regionale siciliana non possono presentare una bella interrogazione parlamentare con carattere di urgenza e richiesta di risposta scritta?

La risposta scritta, in questi casi, è importante perché chi risponde poi ne risponde.   

“Intanto, a partire da lunedì 21 gennaio il centro vaccini sarà trasferito in un altro posto”, leggiamo sempre nell’articolo.

Intanto – aggiungiamo noi – chissà da quanto tempo le mamme e i bambini di questa parte di Palermo sopportano freddo e altri disagi: una vergogna!

Fine dello sfascio? No. “I pazienti vengono invitati a presentarsi nella nuova sede “naturalmente senza una comunicazione inviata a casa, ma tramite un foglio affisso sulla vetrata. Chi lo vede, bene. Chi non lo vedrà si presenterà invano la prossima volta”, denuncia una mamma con il piccolo di pochi mesi in braccio a Palermotoday. 

Insomma, allo sfascio si aggiunge altro sfascio e altra insensibilità.

“Ma cosa c’è scritto sul foglio affisso?”, si chiede Palermotoday.

“Si comunica che dal 21 gennaio 2019 il centro vaccinazioni ‘Biondo’ si trasferisce nei locali di via Turrisi Colonna, 43, piano terra. Il pubblico verrà ricevuto nei giorni di mercoledì e venerdì dalle 8.30 alle 12.30”.

Il giornale riporta la dichiarazione di una mamma:

“Come può un bimbo essere sottoposto a tutto ciò? E poi l’utenza del ‘Biondo’ non andrà ad intasare la struttura di via Turrisi Colonna? Questa è l’attenzione per i bambini in un Paese che reclama nuove nascite? W l’Italia!”.

Però, nel 2018, abbiamo ‘risparmiato’ 115 milioni di euro nella sanità siciliana. Volete mettere?

P.s.

Domanda alle ‘istituzioni’: i bambini si debbono “mettere in regola” con le vaccinazioni al freddo con le mamme che aspettano in piedi tre-quattro ore? 

Foto tratta da lasanagola.com

QUI L’ARTICOLO DI PALERMOTODAY

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