L’emergenza freddo è stata annunciata con largo anticipo. Ma molte scuole della Sicilia sono rimaste lo stesso al freddo per mancanza di riscaldamento. L’intervento del CODACONS, che invita la magistratura a “indagare sul reato di interruzione di pubblico servizio”. Il comunicato ‘post’ dell’assessore Roberto Lagalla
L’emergenza freddo è stata annunciata con almeno dieci giorni di anticipo. Lo scorso 3 gennaio abbiamo chiesto se la Sicilia, o meglio, i governanti siciliani avevano preso precauzioni per le scuole, per evitare di lasciare studenti e professori al freddo (QUI IL NOSTRO ARTICOLO). Dopo di che leggiamo cosa scrive MeteoWeb citando il CODACONS oggi:
“Il CODACONS, dopo le ‘tante proteste’ da parte di studenti, insegnanti e genitori, chiede l’immediata chiusura degli istituti scolastici dove si registrano problemi ai sistemi di riscaldamento: l’associazione annuncia inoltre la presentazione di un esposto alla magistratura siciliana per chiedere di indagare sul reato di interruzione di pubblico servizio”.
“L’impossibilità di frequentare gli istituti scolastici a causa delle temperature proibitive delle aule – spiega il segretario nazionale, Francesco Tanasi – potrebbe configurare l’interruzione di un servizio pubblico qual è l’istruzione. Occorre individuare i responsabili di tale situazione e indagare su ciò che è stato fatto per prevenire un disservizio così grave”.
Il Codacons chiede, inoltre, che vengano forniti i dati del monitoraggio sullo stato di funzionamento degli impianti di riscaldamento delle scuole siciliane.
L’aspetto grave di questa vicenda incredibile – lo ribadiamo – è che, come già ricordato, l’emergenza freddo non è arrivata improvvisamente, ma è stata annunciata in anticipo: il problema è che non è stato fatto nulla per evitare i disagi a studenti e professori della Sicilia costretti in aule scolastiche prive di riscaldamenti!
Ci lascia di stucco, poi, la dichiarazione dell’assessore regionale all’Istruzione, Roberto Lagalla:
“A seguito della segnalazione dei disagi relativi all’interruzione o al malfunzionamento degli impianti di riscaldamento in numerosi istituti scolastici, l’assessore Roberto Lagalla ha inviato una nota ai presidenti delle Città Metropolitane, ai Commissari dei Liberi Consorzi ed ai Sindaci dei Comuni siciliani, raccomandando ogni sforzo per garantire la continuità del servizio scolastico e la tempestiva segnalazione di situazioni particolarmente problematiche”.
L’assessore regionale, che dovrebbe prevenire i problemi, in piena emergenza-freddo ‘raccomanda’ a Comuni e alle ex Province di “garantire la continuità del servizio scolastico e la tempestiva segnalazione di situazioni particolarmente problematiche”.
Egregio assessore: questa nota non avrebbe dovuto essere inviata prima dell’arrivo dell’emergenza freddo?
“Le rigide condizioni climatiche del periodo determinano un intuibile stato di disagio che incide negativamente sulla regolare fruizione del diritto allo studio – aggiunge Lagalla – pregiudicando in questo modo la qualità dei servizi. Pur nella comprensione delle difficoltà economiche che investono gli enti territoriali, si vuole rammentare l’obbligo, posto dalle norme vigenti in capo ai gestori, di assicurare idonee e continuative condizioni di funzionamento degli istituti scolastici, anche in considerazione della vulnerabilità fisica dei soggetti più piccoli e fragili. Nel raccomandare ogni sforzo per garantire l’adeguata agibilità dei plessi scolastici, invito a segnalare tempestivamente particolari situazioni che pongano oggettivamente l’ente territoriale in condizioni di non potere garantire l’obbligatoria continuità del servizio”.
Comunque – scuole senza riscaldamenti a parte – siamo certi che la presidenza della Regione siciliana e i dodici assessorati sono invece ben riscaldati. E questo ci tranquillizza…
Foto meteoweb.eu
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