C’è stato un tempo in cui a Palermo non mancavano le linee ferroviarie. Che, se mantenute ed adeguate, avrebbero oggi uno sviluppo tale da potere svolgere benissimo le funzioni di trasporto sostenibile su ferro. L’autore dell’articolo, in questa sua seconda puntata sulla ‘città delocalizzata’, ci racconta la Palermo del tempo che fu (e gli errori di oggi)
di Antonino Privitera
Resta sempre attuale l’equivoca considerazione portata sullo schermo dal personaggio Johnny Stecchino: il problema di Palermo è “il traffico”! E evidente che non si vuole entrare nel merito dei traffici sottintesi nel film… ma cerchiamo di capire quali e quanti treni abbiamo perso…
Ovviamente non si possono imputare tutte le colpe a coloro che hanno trovato la situazione compromessa negli anni Cinquanta del secolo scorso, ma valutando la sommatoria delle mancate decisioni o, peggio, delle scellerate scelte operate, non ci sono attenuanti per chi il danno lo ha mantenuto, per chi non lo ha saputo o voluto valutare e così ha posto in essere una ipoteca difficilmente eliminabile nel futuro.
Da uno sguardo alla pianta della città di Palermo, dall’alto del moderno Google hearth, abbiamo molte risposte alla domanda che sembra un titolo fantasioso: il Futuro è già Passato? La risposta purtroppo è affermativa, almeno riguardo alla logistica urbana che però, con terminologia ricercata, alla stregua di un augurio (da anni non si parla più di traffico veicolare o di spostamenti…) oggi è definita mobilità.
Al caos delle zone di espansione nate mafiosamente nel periodo nefasto del ‘Sacco’ di Palermo, si contrappone l’estensione del vecchio centro urbano che – nonostante sviluppo originario, con decise ed ardite correzioni nel ventennio del secolo scorso (Piano Giarrusso, con la realizzazione dell’attuale Via Roma) – aveva mantenuto, casualmente, il potenziale per potere avere oggi una città più moderna dal punto di vista della mobilità.
Urbanisticamente Palermo non è mai stata dotata di grandi strade e la situazione si è sempre più deteriorata per vari fattori, sono ancora recenti i ricordi di:
abbondanza di strade senza sbocco, tortuosità e realizzazioni incomprensibili;
la Circonvallazione esterna (attuale via della Regione siciliana) che non riusciva a essere completata (completamento nel 1994 con l’aiuto dei militari del Genio);
il tratto previsto in sopraelevata (visibili ancora i monconi dei pilastri…) bloccato da un ricorso al TAR della Sardegna da parte degli ambientalisti dell’epoca;
le cosiddette Circonvallazioni interne che scombinavano le carte…, la non osservanza delle disposizioni previste da una legge del 1967 che prevede l’assegnazione del posto auto per ogni appartamento (per cui le automobili restano parcheggiate sulle strade).
Però il centro urbano era attraversato da linee ferroviarie che, se mantenute ed adeguate, avrebbero oggi uno sviluppo tale da potere svolgere benissimo le funzioni di trasporto sostenibile su ferro.
La linea ferrata era presente e funzionante da Brancaccio e Palermo Centrale a Trapani; le diramazioni che partivano dallo snodo di Palermo Lolli collegavano lo scalo merci di Sampolo, Stazione Marittima (Centrale Enel Quattroventi), fiancheggiando all’interno dell’area portuale via Crispi fino al molo carbonaro (nei pressi di Piazza Tredici Vittime).
Ancor prima un’altra linea attraversava in pieno centro il centro urbano: da una diramazione nei pressi di via Finocchiaro Aprile (ove c’era un passaggio a livello e resta ancora visibile un casello ferroviario) attraversava via Sammartino, quindi via Principe di Villafranca/via Ferrara, viale della Libertà, via La Lumia per ultimare il percorso alla Centrale Quattroventi.
Un’altra direttrice dipartiva per attraversare lato nord il torrente sotto via Principe di Paterno e quindi l’attuale Via Aci, uditore, via Beato Angelico, quindi Roccazzo, Altarello di Baida, Monreal…
Dalla sponda Sud del fiume Oreto è stata in esercizio una linea “a scartamento ridotto” che, limitrofa alla spiaggia, percorreva la Via Messina Marina e, collegando Villabate e Bolognetta, giungeva fino a Corleone.
Questo potenziale è stato smantellato e nel tempo “cartolizzato” (venduto e/o acquisito da chi e a che titolo?).
Questo è uno stralcio di Storia Antica, veniamo invece alla Storia moderna. Negli anni Novanta del secolo scorso Palermo ha avuto una grande ed irripetibile occasione. Grazie al risultato netto e travolgente delle elezioni del 1993, l’Amministrazione comunale ha avuto tutti i titoli per proporre finalmente una storica VARIANTE AL PRG ed approvare le direttive per il PPE (Piano Particolareggiato Esecutivo per il Centro storico).
Nel mese di settembre del 1994 i “fortunati” componenti del Consiglio comunale scoprono di essere chiamati a decidere sulle scelte già operate dalla Giunta. Nelle fasi dibattimentali qualche temerario dichiara apertamente di non condividere alcune scelte e propone delle soluzioni che tanti giudicano positive come, ad esempio, un sistema di parcheggi sotterranei (sfruttando alcuni spazi di proprietà pubblica e alcune piazze…); e sono state espresse perplessità sulla proposta di realizzazione delle linee tranviarie. Ma le scelte erano già state fatte!
Già prima delle elezioni furono organizzati incontri con la presenza dell’ingegnere svizzero Willy Husler, che illustrava i vantaggi del Tram e in modo suadente portava a conoscenza che “a Zurigo le signore con pellicce e gioielli vanno a teatro in tram”!
Fu inutile tentare di far capire che “Palermo non è Zurigo!”, anzi, per convincere il Consiglio e dimostrare quanto è bello ciò che è bello, fu organizzato per i consiglieri un viaggio conoscitivo nella città francese di Lille dove era già in esercizio una linea tranviaria progettata dello stesso tecnico.
Alla fine, nel 1997 il documento fu approvato e così sia!
Dalla storia moderna rientriamo nell’attualità.
La Circonvallazione esterna: è divenuta una strada urbana ad alto tasso di inquinamento acustico ed atmosferico e rappresenta una trincea che (nonostante i pericolosi sotto passi e sopra passi) divide la Città in modo traumatico.
La Circonvallazione interna (che secondo gli ideatori doveva permettere di smaltire il traffico pesante tra il porto e le autostrade) non è e non potrà essere realizzata, ma continua a produrre i nefasti errori di un’opera sbagliata e incompleta (vedi il caos viario di Piazza Brasa/via Ernesto Basile, l’incompleto svincolo in zona centro commerciale Forum).
Non sono stati realizzati parcheggi sotterranei né in superficie, ma aree con strisce blu a iosa, col risultato che le strade sono piene di autoveicoli in sosta in doppia e tripla fila, con la benedizione dei “posteggiatori volontari”…
La creazione della ZTL (Zona a Traffico Limitato) nel Centro storico ha annientato le attività commerciali e la via Roma e le strade limitrofe sono praticamente un deserto di attività e residenze. La viabilità nelle strade delle borgate (tranne un tratto della via Evangelista di Blasi) è rimasta tale e quale.
Invece sono state realizzate tre linee tranviarie di cui si parlato tanto e che non hanno risposto alle aspettative come prevedeva il consulente alla mobilità ed ispiratore del TRAM, Ing. Gianni Silvestrini (vedasi l’intervista pubblicata da La Voce di New York l’8 settembre 2015: LA POTETE LEGGERE QUI).
Foto tratta da siciliaintreno.org
Fine seconda puntata/ continua…
DI SEGUITO LA PRIMA PUNTATA:
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