Deficit: l’Italia deve stare sotto il 2,2%, la Francia può sforare il 3%. Ma come funziona ‘sta UE?

11 dicembre 2018

Macron, che fino a qualche settimana fa bacchettava l’Italia sull’eccesso di deficit, adesso chiede alla Commissione Europea, addirittura, di poter sforare il 3% per evitare di essere buttato fuori dall’Eliseo dai ‘Gilet Gialli’.  Mentre l’Italia dovrebbe scendere sotto il 2,2%. Insomma, una UE con due pesi e due misure. Ma Moscovici non è in conflitto di interessi?

Fino  qualche giorno fa il presidente francese, Manuel Macron, guardava dall’alto in basso i ‘Gilet Gialli’. Nemmeno li calcolava. Dopo che la rivolta ha cominciato a coinvolgere il popolo, l’uomo messo all’Eliseo dalle banche e dalla finanza ha cambiato strategia. Adesso i ‘Gilet Gialli’ non solo hanno ragione, ma lui gli ha anche chiesto “scusa”. E questo già la dice lunga sul personaggio. Ma la cosa incredibile è che, adesso, vuole portare il deficit della Francia oltre il 3%!

Simpatico, ‘sto presidente francese Macron. Fino a qualche settimana fa faceva la morale all’attuale Governo italiano, criticando il nostro Paese che ha presentato all’Unione Europea una manovra con uno sforamento del 2,4%.

“I conti – diceva fino a qualche settimana fa Macron – devono essere tenuti a posto. L’Italia non può eccedere nel deficit”.

Ora, però, è lui, Macron, che per cercare di non farsi cacciare dall’Eliseo corre con una mano davanti e una dietro alla volta di Bruxelles perché ha bisogno di portare il deficit della Francia ben oltre il 3%.

Così assistiamo a una sceneggiata degna di questa Unione Europea di due pesi e due misure: la Commissione, con il presidente Junker, dice al Governo italiano che un deficit del 2,2% è eccessivo, mentre – almeno fino ad ora – non dice nulla al presidente francese che, per ingraziarsi i ‘Gilet Gialli’, ha già fatto sapere che la Francia sforerà il 3% del deficit!

Perché la Francia può superare il 3% di deficit e l’Italia non può nemmeno arrivare al 2,2%?

Tenete conto che ogni 0,1 di percentuale equivale a miliardi di euro.

La Francia, che deve sedare la rivolta dei ‘Gilet Gialli’, ha bisogno, subito, di 20-30, forse più di 50 miliardi di euro (a differenza di Renzi, che ha cercato di vincere le elezioni con gli 80, Macron, per non farsi buttare fuori, pensa di risolvere tutto con 100 euro: ma quanto si somiglino ‘sti due?).

Ora, a parte che i ‘Gilet Gialli’ non chiedono solo un mero aumento salariale, ma hanno messo su carta un vero e proprio programma di Governo in continuo aggiornamento (QUI TROVATE IL PROGRAMMA DI QUALCHE SETTIMANA ADDIETRO, a cui vanno aggiunte due richieste: l’uscita dall’euro e l’uscita dalla NATO, come si può leggere nella CARTA UFFICIALE DEI GILET GIALLI) va detto che la risposta di Macron non sembra quella di uno statista: al contrario, sembra quella di un poveraccio.

Charles de Gaulle, nel 1968, quando la Francia era in rivolta disse:

“O io o il caos”. I francesi scelsero lui. Ma se oggi Macron dovesse dire una cosa del genere…

Di fatto, il presidente francese ha cambiato opinione sull’onda delle proteste di piazza, dimostrando tutta la sua debolezza politica.

Ma quello che farà Macron ci interessa poco: se lo cacceranno via, sarà una vittoria della democrazia, ma in ogni caso la Commissione Europea deve spiegare perché, almeno fino ad ora, non si sta opponendo alla richiesta di sforamento del deficit del 3% della Francia.

Cos’ha la Francia più dell’Italia, a parte la spocchia di Macron e lo sciovinismo storico?

L’Italia viene accusata di avere un deficit troppo alto: e, in effetti, il deficit italiano che il Governo Gentiloni ha lasciato in eredità al Governo Conte-Di Maio-Salvini è pari a 2 mila e 340 miliardi di euro circa.

Però la Francia ha un deficit più elevato: poco più di 2 mila e 500 miliardi di euro.

Non solo. La Francia, con 10 miliardi di euro all’anno che gli arrivano dai 14 Paesi africani dove ancora oggi detta legge (COME POTETE LEGGERE QUI)  paga’ una parte degli interessi sul proprio debito pubblico: un vantaggio che l’Italia non ha.

Insomma, per dirla tutta, la Francia non è messa meglio dell’Italia. E allora perché la UE dovrebbe favorire i francesi, dandogli la possibilità di superare il 3% del deficit, e dovrebbe invece ‘bastonare’ l’Italia, che secondo Bruxelles deve addirittura scendere sotto il 2,2% di deficit?

Ancora: come mai nessuno fa notare il conflitto di interessi tra il commissario europeo Moscovici, ex ministro francese, che oggi si trova a decidere sul suo Paese?

Lo ribadiamo: non parliamo di ‘spiccioli’, ma di 70-80, forse 100 miliardi di euro in più che, sforando il 3%, andrebbero alla Francia: con la metà di questa somma in più il Governo italiano potrebbe rispettare tutti gli impegni che ha assunto con l’elettorato, dal Reddito di cittadinanza all’abolizione della legge Fornero.

Su questo passaggio politico l’attuale Governo nazionale si gioca la propria credibilità con il popolo italiano. Se dovessero passare le richieste di Macron e l’impossibilità, per l’Italia, di arrivare alla stessa percentuale di deficit della Francia, ebbene, Conte, Di Maio e Salvini si preparino a trovare posti sicuri dove nascondere le proprie facce, perché non potrebbero più presentarsi al cospetto degli italiani.

 

AVVISO AI NOSTRI LETTORI

Se ti è piaciuto questo articolo e ritieni il sito d'informazione InuoviVespri.it interessante, se vuoi puoi anche sostenerlo con una donazione. I InuoviVespri.it è un sito d'informazione indipendente che risponde soltato ai giornalisti che lo gestiscono. La nostra unica forza sta nei lettori che ci seguono e, possibilmente, che ci sostengono con il loro libero contributo.
-La redazione
Effettua una donazione con paypal


Commenti