Sembra proprio che l’accordo tra il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, e i grillini siciliani capeggiati da Giancarlo Cancelleri sia già a buon punto. Lo certifica un’intervista rilasciata dal filosofo ennese-catanese Pietrangelo Buttafuoco al quotidiano ‘La Sicilia’ versione post Mario Ciancio. Dell’ammucchiata farebbero parte anche i leghisti che stanno già portando un po’ di piccioli al Comune di Catania…
Ore tremende per Gianfranco Miccichè e per Raffaele Lombardo. Ribaltonisti per professione, rischiano adesso di essere ribaltati. Eh già, perché la ‘tresca ennese’ tra il presidente della Regione, Nello Musumeci, e quello che viene definito il ‘capo’ dei grillini siciliani per grazia ricevuta direttamente da Beppe Grillo, Giancarlo Cancelleri, è andata avanti. Insomma, è più che a buon punto: è quasi fatta.
Da cosa lo desumiamo? Da un’intervista rilasciata ieri da Piatrangelo Buttafuoco, l’intellettuale del gruppo destra catanese o ex tale, al quotidiano catanese versione post Mario Ciancio, La Sicilia (la trovate allegata alla fine di questo articolo). Cosa dice il Platone ennese-catanese?
Ha poco importanza ciò che dice, ma come le cose le dice. Perché da come dice e non dice le cose si capisce che ciò che dice e non dice è già ‘pattiato’ con il presidente della Regione. Della serie: sono tutti d’accordo nella recita.
Il Platone ennese-catanese consiglia a Musumeci di accettare i ‘favori’ (politici, s’intende) di Giancarlo Cancelleri. Insomma, l’inciucio tra da destra catanese e i grillini si può fare.
E Gianfranco Miccichè? Il filosofo non lo dice apertamente, ma lascia capire che è ormai arrivato il tempo di buttarlo a mare. Di Raffaele Lombardo non parla. Ma siccome Raffaele Stancanelli viene inserito tra i ‘buoni’ da conservare e valorizzare, forse qualche ‘pezzo’ del lombardismo catanese si potrà anche salvare.
Non troppo, però. Perché i grillini siciliani pronti a concedere i ‘favori’ (politici s’intende) a Musumeci non si possono sputtanare troppo. Anche perché di mezzo ci sono sempre i giornalisti pronti a dire:
“Ah, quello è di Lombardo e l’avete salvato!”.
Insomma, con sommo dispiacere Musumeci dovrà sacrificare anche – ad esempio – Mariella Ippolito, l’assessore al Lavoro in quota Lombardo. Raffaele ci resterebbe malissimo. Ma sarà inevitabile, perché i grillini, sennò, perderebbero la faccia.
Quelli che invece verranno sbattuti fuori dal Governo e, magari, anche dai sottogoverni saranno gli uomini e le donne di Gianfranco Miccichè. Tutti a casa.
Che disastro, per il presidente dell’Ars e per l’ex presidente della Regione! Loro, Miccichè e Lombardo, i principi del ribaltonismo, che rischiano di essere ribaltati. Ve l’immaginate Raffaele Lombardo al quale tolgono dalla Giunta regionale l’avvocato Gaetano Armao?
Musumeci che licenzia Armao: che cosa terribile…
E i leghisti che parte dovrebbero giocare nel possibile Governo Musumeci due la vendetta con i grillini in poppa? A quanto pare, saranno dentro l’ammucchiata. Su questo il filosofo ennese-catanese è stato un po’ oscuro (un po’ di Eraclito ogni tanto non guasta).
Ma a quanto si sussurra una voce dall’alto avrebbe detto:
“Mai contro Matteo Salvini. Quello, se si arrabbia, vi mette su una nave e non vi fa scendere più. E poi c’è Catania…”.
Già, il Comune di Catania dove un altro esponente della destra, il sindaco Salvo Pogliese, attende i soldi per tirare a campare. I soldi dalla legge di variazioni di Bilancio in discussione in Assemblea regionale siciliana. E i soldi da Roma. E di questo si sta occupando Salvini.
Sempre sul quotidiano La Sicilia versione post Mario Ciancio si legge:
“Qualche deputato siciliano dell’opposizione in cerca di notorietà ha fatto circolare la voce di un passo indietro della Lega rispetto al cosiddetto emendamento ‘Salva Catania’. Nulla di più falso, l’emendamento c’è ed è stato anche approvato dalla Commissione Bilancio”.
Parola del sottosegretario all’Interno e commissario regionale della Lega, Stefano Candiani.
“L’emendamento presentato dalla Lega all’articolo 60 – si legge sempre nel’articolo de La Sicilia – blocca le sanzioni per la violazione al patto di stabilità e al saldo di competenza per i Comuni in dissesto che però hanno rinnovato i propri organismi nella tornata elettorale di giugno 2018. Una norma praticamente tagliata su misura per Catania, che così riuscirebbe ad evitare sanzioni pesantissime e vedrebbe arrivare nelle sue casse circa 7 milioni di euro”.
Candiani lo definisce un “provvedimento di buonsenso”. A noi sembra la prova provata che nell’inciucio grillini-Musumeci vada aggiunta anche la Lega.
Insomma, per dirla tutta, il Governo nazionale giallo-verde si accinge a conquistare la Sicilia. Certo si dovranno tenere Musumeci. Ma il presidente della Regione, in Sicilia, ha le ‘casse’ vuote. E senza il Governo romano si attaccherebbe alla Circumetnea…
Ah, dimenticavamo: il Platone-Buttafuoco vorrebbe coinvolgere nell’inciucio anche Claudio Fava. Questa parte dell’intervista sembra l’unica non concordata con i vari Musumeci, Trantino, Stancanelli e via destreggiando. Chissà, magari Fava ‘abbocca’…
Foto tratta da meteoweb