Consumatori Associati presenta un esposto per la segnalazione di una illegittima situazione di monopolio e illegittimi aiuti di Stato relativi ai servizi di traghettamento dalla Sicilia e dalla Sardegna verso le Isole Minori. Predisposta class action per chiedere risarcimento di 150 mln di euro
Tocca i fili dell’alta tensione l’iniziativa presentata stamattina a Messina, nel corso di una conferenza stampa, da Consumatori Associati e dal giudice, Angelo Giorgianni, contro i disservizi nel settore dei trasporti marittimi in Sicilia e contro il monopolio che si è creato nel settore “nel silenzio delle istituzioni”. Non solo una class action per chiedere un risarcimento della collettività di 150 milioni di euro, ma anche una segnalazione alla Commissione europea per sollecitare una procedura d’infrazione per illegittimi aiuti di Stato.
Una vera e propria ‘sfida’ ai lobbisti del settore e a tutta quella classe politica che negli anni, come sta dimostrando l’ormai nota inchiesta Mare Mostrum, meglio conosciuta come la Tangentopoli del mare, che ha gestito il settore dei trasporti marittimi, alias una marea di fondi pubblici, favorendo interessi privati e carriere personali.
Ed è proprio considerando il contesto torbido di questo “vero e proprio romanzo della corruzione”, così come lo hanno definito i magistrati inquirenti, che destano qualche preoccupazione le parole pronunciate alla fine della conferenza stampa dal giudice Angelo Giorgianni, da tempo in prima linea nel denunciare il marasma del settore dei trasporti marittimi: “Vado avanti nonostante le pressioni” ha dichiarato dinnanzi ad una platea di giornalisti ( e di qualche addetto stampa ‘inviato speciale’) stamattina a Messina.
Di che pressioni parla il giudice? Possibile che qualcuno non gradisca il suo impegno per ripulire il settore da qualche affarista di troppo? Certo è che, in più di un’occasione, Giorgianni, attraverso il suo profilo Facebook, ha rivendicato la sua libertà da tentativi di condizionamenti strumentali.
Certo è che un magistrato sa pesare e misurare le parole: chissà se dietro quella parola “pressioni” non ci sia qualcosa che noi comuni mortali, soprattutto in Sicilia, chiameremmo diversamente.
La cosa certa è che gli interessi in ballo sono grossissimi. E che , forse, è stata una sorpresa vedere un magistrato di lungo corso accanto ad una associazione dei consumatori pronto a difendere interessi collettivi mettendoci la faccia.
Nella speranza che queste ‘pressioni’ non degenerino al punto da suggerire altri termini, torniamo alla conferenza stampa di stamattina, perché di carne al fuoco, come detto, ce n’ è abbastanza.
Non ha usato eufemismi, come leggiamo in una nota diffusa dopo l’incontro con i giornalisti, il presidente nazionale di Consumatori Associati, l’ avvocato Ernesto Fiorillo:
“E’ grave la situazione di Monopolio esistente nel traghettamento verso le Isole Eolie e sono molteplici i danni e disservizi causati da tale situazione. Abbiamo così pensato di rivolgerci alla Commissione Europea ed in particolare alla direzione della Concorrenza e dei Mercati per fare aprire una procedura di infrazione per illegittimi aiuti di Stato. Abbiamo predisposto inoltre una class action per chiedere un risarcimento di 150 milioni di euro”.
In particolare viene contestata l’acquisizione della Siremar e la relativa posizione sul mercato di riferimento, oltre la violazione della normativa europea in tema di libera navigazione verso le Isole Minori ed illegittimi aiuti di Stato. (Del caso Siremar e, in generale, delle problematiche di questo settore vi abbiamo parlato più volte. In calce all’articolo, tra i correlati, trovate alcuni approfondimenti sul tema).
“Il Monopolio – prosegue Fiorillo – si è consolidato nel l’indifferenza delle Istituzioni, nonostante i danni che subiscono gli utenti del servizio. Ma il danno ulteriore per i consumatori è stato che si è passato da un servizio integrato, navi-aliscafi che avrebbe garantito maggiore funzionalità, con l’uso sostitutivo di tutti i mezzi per far fronte ad avarie, condizioni meteo marine avverse, corse insufficienti rispetto ai passeggeri, ad una netta divisione dei servizi”.
“Le risorse pubbliche a cui attingono a piene mani le compagnie di navigazione imporrebbero un servizio di qualità ed a prezzi competitivi. La convenzione del 12 aprile 2016 tra Ministero delle Infrastrutture ed SNS (oggi Liberty Lines e Siremar) prevede un corrispettivo di 55.694.895 euro annui per i servizi cosiddetti essenziali sino all’11 aprile 2028, a cui si aggiungano 46.828.251,5 euro (iva esclusa) per servizi integrativi affidati dalla Regione Siciliana. Pertanto per i Trasporti marittimi in Sicilia Stato e Regione corrispondono annualmente agli armatori 102.523.146,5 euro, che continuano ad utilizzare anche vecchi natanti dell’ex Siremar, addirittura acquistati con la previsione di prezzo differito della cessione del ramo cabotaggio”.
“È proprio delle linee di interesse regionale si è occupato il CGA, – spiega il magistrato Angelo Giorgianni promotore con Consumatori associati dell’esposto – che con sentenza, ha ordinato la trasmissione di tutti gli atti di causa, alla Procura di Trapani nonché alla Commissione europea – Direzione generale della concorrenza, e all’Autorità garante della concorrenza e del mercato, per quanto di loro rispettiva competenza. Infatti, ha ritenuto che ‘l’evidenza di uno o più procedimenti penali in corso coinvolgenti alcuni dei protagonisti della vicenda, come anche il frequente richiamo al tema degli aiuti di Stato e più in generale all’obiettivo della tutela della concorrenza che, anche per il periodo successivo alla gara annullata, parrebbe ben lungi dall’essere raggiunto nel settore del trasporto marittimo verso le Isole minori della Sicilia”.
“Il Cga, con la sentenza richiamata, ha peraltro rilevato in generale, con riferimento alla base d’asta di ogni bando di gara per i Collegamenti marittimi, che la compensazione (contributi) non deve eccedere quanto necessario per coprire i costi, tenendo conto sia degli introiti che si ricavano dal servizio che di un margine ragionevole di utile. Altrimenti attraverso l’erogazione di risorse pubbliche a singole imprese si potrebbero realizzare veri e propri aiuti di Stato, distorsivi della concorrenza. Tutto ció sarebbe in violazione della normativa europea e dei principi fissati dalla giurisprudenza della Corte di Giustizia UE, e potrebbe determinare l’invalidità del bando e nell’insieme della procedura”.
“Il Consiglio di Giustizia Amministrativa, – osserva Fiorillo evidentemente, con la sentenza citata, ha disposto la trasmissione di documentazione alle Istituzioni Europee e Nazionali, per verificare se la procedura per l’assegnazione (peraltro senza nuova gara) alla SNS dei collegamenti marittimi con le Isole, sia legittima e rispetti la corretta applicazione delle regole nazionali ed europee sulla concorrenza ed, in particolare, se la gestione da parte di Siremar e Liberty Lines costituisca o meno un monopolio legittimo e se abbia usufruito di aiuti di Stato”.
E ancora: “Nonostante questo enorme dispendio di risorse economiche si continua a navigare con mezzi tecnicamente inidonei, che determinano, continui disservizi nei collegamenti marittimi, con natanti in ritardo, natanti fermi per avaria, natanti fermati dalle Capitanerie, natanti in ostaggio ai passeggeri, natanti al rimorchio di mezzi di soccorso, corse soppresse con immaginabili effetti sugli utenti del servizio e sull’economia turistica. Sulla base della disciplina contrattuale sarebbe stata doverosa ed indifferibile l’attivazione da parte della Regione e dello Stato delle procedure per accertare la eventuale sussistenza dei presupposti per la risoluzione del rapporto per inadempimento della Società ai sensi dell’art. 14 della Convenzione citata, prevista per ‘il ‘continuo e grave decadimento del servizio” e per “l’esercizio delle linee con navi non riconosciute idonee allo svolgimento del servizio”.
“Allo stato – ha detto ancora Fiorillo – abbiamo solo registrato che il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci ha disposto, con urgenza, un’indagine sui disservizi nei trasporti marittimi con le isole minori. L’indagine, che sarà condotta dai funzionari dell’assessorato alle Infrastrutture, punta ad accertare eventuali inosservanze contrattuali da parte delle compagnie preposte ai collegamenti con le isole. Crediamo, peraltro, che aprendo il mercato alla concorrenza reale, si eviterebbe uno sperpero di denaro pubblico, garantendo un risparmio alle finanze pubbliche e benefici agli utenti, in termini di qualità del servizio e di onerosità dei prezzi”.
“Gli effetti perversi di un monopolio senza controllo, nei collegamenti per le Isole Eolie, – conclude Giorgianni – ancora una volta sacrificano e mortificano il diritto degli Eoliani alla mobilità, garantito anche tramite la difesa della continuità territoriale. Abbiamo così pensato di rivolgerci alla Commissione Europea ed in particolare alla direzione della Concorrenza e dei Mercati per fare aprire una procedura di infrazione per illegittimi aiuti di Stato”.
Consumatori Associati da oltre 10 anni è consulente della Commissione Europea ed intende insistere oltre che con questa iniziativa anche con il lancio di una class action per indennizzare i 150mila residenti delle isole minori almeno con una somma di 10.000 euro ciascuno. Quindi, la richiesta sarà di condanna dello Stato e della Regione Siciliana al pagamento di 150 milioni di euro a favore dei residenti delle Isole Minori: “tale somma corrisponde per difetto a quanto lo Stato e le Regioni corrispondono a titolo di contributo annuo ai gestori del servizi”.
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