La nostra rubrica dedicata alle pillole culturali: gli incipit tratti dai grandi romanzi, gli aforismi di scrittori e filosofi, i siciliani da non dimenticare, gli anniversari di fatti storici noti e meno noti, la Sicilia dei grandi viaggiatori, i proverbi della nostra tradizione e tanto altro ancora. Buona lettura
terza pagina
(a cura di Dario Cangemi)
Incipit
Un classico buongiorno. O, se preferite, un buon giorno ricordando un grande romanzo. Il modo migliore di iniziare una giornata: l’incipit di un grande libro. Se lo avete già letto sarà un bel ricordo. Se no, potrebbe invogliarvi alla lettura.
‘’Tutte le persone che incontriamo sono il nostro riflesso. Ci sono state mandate perché noi, vedendole, correggiamo i nostri errori; e quando noi lo facciamo, anche queste persone cambiano. Oppure se ne vanno per sempre dalla nostra vita’’.
Boris Pasternak
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Pensieri sparsi
L’aforisma, la sentenza, sosteneva Nietzsche, sono le forme dell’eternità. L’aforisma é paragonato dal filosofo tedesco alle figure in rilievo, che, essendo incomplete, richiedono all’osservatore di completare ‘’col pensiero ciò che si staglia davanti’’.
‘’Perdonami se tutte queste cose che ti scrivo ti sembrano stupidità, ma credo che in amore non ci sia né intelligenza né stupidità’’.
Frida Kahlo, da una lettera all’amante
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Eventi e fatti storici
28 novembre 1949
A Bagheria, in uno scontro a fuoco con dei latitanti, uccisi il maresciallo dei carabinieri Salvatore Messina e l’appuntato Francesco Butifar.
1973
con decreto del Grande Oriente d’Italia è costituita a Palermo la loggia Giustizia e Libertà
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Siciliani notevoli da ricordare
Ricordiamo oggi Vittorio De Seta (Palermo, 15 ottobre 1923 – Sellia Marina, 28 novembre 2011) regista e sceneggiatore. I documentari che realizza negli anni 1950, ambientati prevalentemente in Sicilia e Sardegna, descrivono con potente espressività i modi di vivere del proletariato meridionale (come le feste sacre di Pasqua in Sicilia) e le dure condizioni di vita dei pescatori siciliani, dei minatori di zolfo nisseni, dei pastori della Barbagia. Tra questi cortometraggi il documentario Isola di fuoco, ambientato nelle isole Eolie, viene premiato come miglior documentario al Festival di Cannes del 1955. A partire dal 2009 il Bif&st di Bari assegna un premio intitolato a Vittorio De Seta per il “miglior documentario” del festival. Negli ultimi anni della sua vita si ritira in Calabria, dove muore all’età di 88 anni.
È considerato il padre del cinema documentario italiano.
Film * Banditi a Orgosolo (1961) * Un uomo a metà (1966) * L’invitata (1969) * Diario di un maestro (1973), film per la televisione in quattro puntate, liberamente ispirato al romanzo autobiografico di Albino Bernardini Un anno a Pietralata. * Lettere dal Sahara (2006)
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Viaggio e cultura: il rapporto degli scrittori con la Sicilia
‘’Bisogna far conoscere interamente la vera, la grande anima della nostra terra. La responsabilità maggiore di questa missione dobbiamo sentirla noi musicisti perché soltanto nella musica e nel canto noi siciliani sappiamo stemperare il nostro vero sentimento. Ricordatelo.’’ (Francesco Paolo Frontini)
Parliamo oggi di Francesco Paolo Frontini e del suo rapporto con la propria terra, la Sicilia.
Fu di vasta e profonda cultura, di vena ricca e varia. Da suo padre, Martino, anche lui compositore che ebbe in Sicilia una certa rinomanza, apprese le prime nozioni Francesco Paolo, precocissimo: a tredici anni esordì in un pubblico concerto di violino. Poi imparò il pianoforte, l’armonia, il contrappunto; la sua prima composizione fu eseguita nella cattedrale di Catania, quando egli aveva quindici anni. Fra le sue opere vengono ricordate: Nella, Sansone, Aleramo. Malia, II falconiere, Fatalità. E inoltre: Eco della Sicilia (50 canti siciliani), Medio Evo, Natale siciliano (schizzi dal vero), due quartetti, una Messa di requiem, i Canti religiosi del popolo Siciliano e vari altri lavori sinfonici, nonché Piccolo montanaro e la famosa Serenata araba. La critica gli fu larga di plauso, i sovrani di onorificenze. Nei primi del secolo la sua figura longilinea e ispirata, i suoi baffi e la sua barba, la sua ‘’inglesina’’ a pallini sul colletto inamidato e il suo cappello nero, alto a larghe tese, furono famosi, crearono una moda, la moda dell’artista di classe.”
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La scuola poetica siciliana
La scuola poetica siciliana è la prima forma di letteratura laica in Italia. Suo promotore fu l’Imperatore Federico II di Svevia. Questa scuola vide il suo apice tra il 1230 e il 1250. Nacque come una poesia di corte, infatti autori dei più noti sonetti sono lo stesso Federico II e membri della sua corte quali Pier delle Vigne, Re Enzo, figlio di Federico, Rinaldo d’Aquino, Jacopo da Lentini (funzionario della curia imperiale), Stefano protonotaro da Messina…La lingua usata era il siciliano o meglio il siculo-appulo.
‘’Poi ch’a voi piace, amore,
che eo degia trovare,
faronde mia possanza
ch’io vegna a compimento.
Dat’ agio lo meo core
in voi, madonna, amare,
e tutta mia speranza
in vostro piacimento;
e non mi partiragio
da voi, donna valente,
ch’eo v’amo dolzemente,
e piace a voi ch’eo agia intendimento…’’
Poi ch’a voi piace, amore Federico II
XIII secolo
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Proverbi Siciliani
Il proverbio è la più antica forma di slogan, mirante non già ad incentivare l’uso di un prodotto commerciale, bensì a diffondere o a frenare un determinato habitus comportamentale, un particolare modo di valutare le cose, di interpretare la realtà.
Lingua bona, bona l’arma. (Lingua buona, buonal’anima)
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