terza pagina
a cura di Dario Cangemi
Incipit
Un classico buongiorno. O, se preferite, un buon giorno ricordando un grande romanzo. Il modo migliore di iniziare una giornata: l’incipit di un grande libro. Se lo avete già letto sarà un bel ricordo. Se no, potrebbe invogliarvi alla lettura.
‘’Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincerò a essere felice’’.
Antoine de Saint-Exupéry, “Il piccolo principe”
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Pensieri sparsi
L’aforisma, la sentenza, sosteneva Nietzsche, sono le forme dell’eternità. L’aforisma é paragonato dal filosofo tedesco alle figure in rilievo, che, essendo incomplete, richiedono all’osservatore di completare ‘’col pensiero ciò che si staglia davanti’’.
‘’La vita era tutt’altra cosa che un apparecchio per la respirazione’’.
Alexandre Dumas
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Eventi e fatti storici
Palermo, gli agrari si dichiarano disposti a trattare con i contadini nuove condizioni
19 novembre 1949
Palermo, gli agrari si dichiarano disposti ad offrire 1.200 ettari di terra a condizione che cessino le occupazioni. La trattativa si interrompe e le occupazioni continueranno.
La Sicilia fu la prima regione in cui si sviluppò, nel secondo dopoguerra, un movimento di lotta contadino. Dall’autunno del 1944, i coltivatori dell’isola si ribellarono alla mancata attuazione dei cosiddetti Decreti Gullo, dal nome del ministro dell’Agricoltura del Governo Badoglio Fausto Gullo, che li emanò ad ottobre di quell’anno, che deliberavano la concessione delle terre incolte e malcoltivate ai contadini, la modifica dei contratti agrari, le procedure dello scioglimento degli usi civici e la quotizzazione dei demani. Questi rivoluzionari Decreti erano boicottati con cavilli giuridici o con prove di forza dai latifondisti, che non volevano rinunciare ai loro secolari privilegi, provocando la ribellione dei contadini. Le agitazioni per l’applicazione dei decreti Gullo durarono fino al 1946 e innescarono un processo politico che portò alle riforme agrarie sia in Sicilia (Regione a Statuto Speciale che legifera in modo autonomo) che nel resto del paese.
La Sicilia fu regolamentata dall’apposita Legge di Riforma agraria regionale del 27 dicembre 1950. Fu decisa la formazione degli Enti di riforma, strutture operativi per la realizzazione delle decisioni assunte. Furono strumenti di accentramento che calavano le risoluzioni dall’alto ingabbiando gli intenti partecipativi ed associativi. Nell’agosto del 1950 fu varata la Cassa per il Mezzogiorno.
Siciliani notevoli da ricordare
Ricordiamo oggi Maria Grazia Cutuli (Catania, 26 ottobre 1962 – Sarobi, 19 novembre 2001) giornalista siciliana, assassinata in Afghanistan nel 2001.
Si laureò con lode in Filosofia a Catania. Dopo un esordio come collaboratrice del quotidiano La Sicilia e dell’emittente televisiva Telecolor, per i quali si era occupata di spettacoli, si trasferì a Milano, dove lavorò prima al periodico Centocose, edito da Mondadori La svolta per la sua carriera arrivò il 13 settembre 2001, quando dopo gli attentati dell’11 settembre 2001 di New York venne inviata in Afghanistan: partita per Gerusalemme, da qui si spostò in Pakistan e poi in Afghanistan. Il 19 novembre dello stesso anno, mentre si trovava nei pressi di Sarobi, sulla strada che da Jalalabad porta a Kabul, a circa 40 chilometri dalla capitale afghana, fu assassinata insieme all’inviato di El Mundo Julio Fuentes e a due corrispondenti dell’agenzia Reuters, l’australiano Harry Burton e l’afghano Azizullah Haidari.Quello stesso giorno, uscì sul Corriere della Sera il suo ultimo articolo, “Un deposito di gas nervino nella base di Osama”.
Un processo in Afghanistan ha portato alla condanna a morte di tre persone. La famiglia Cutuli si è sempre opposta all’applicazione della pena capitale per gli assassini di Maria Grazia.
Il 15 novembre 2018 è stata confermata in appello la condanna a 24 anni di reclusione per i due afgani accusati dell’omicidio dell’inviata del Corriere della Sera. La sentenza è della prima Corte d’assise d’appello, presieduta da Andrea Calabria con Giancarlo De Cataldo; 24 anni di reclusione – a conferma della decisione di primo grado del novembre 2017 – sono stati inflitti a Mamur e Zan Jan, collegati in videoconferenza da un carcere del loro Paese d’origine; per loro le accuse erano quelle di omicidio e rapina (furto di una radio, un computer e di una macchina fotografica appartenuti a Maria Grazia Cutuli).
In sua memoria sono stati istituiti tre premi:
* Premio giornalistico Città di Milano “alla memoria di Maria Grazia Cutuli”
* Premio internazionale di giornalismo ‘’Maria Grazia Cutuli’’, da parte del suo paese d’origine, Santa Venerina in collaborazione con la Fondazione Cutuli.
* Premio giornalistico nazionale “Maria Grazia Cutuli-Per non dimenticare e per costruire la Pace”
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Viaggio e cultura: il rapporto degli scrittori con la Sicilia
Se il viaggio è desiderio di conoscere l’altro e, al tempo stesso, possibilità di riconoscere se stessi. E’ affascinante notare come la Sicilia rappresenta per chi non vi è nato un’attrazione irresistibile, calamitando fantasie e immaginari dei viaggiatori stranieri che, forti della propria identità, vengono in Sicilia per capirne la conclamata diversità e forse trovano per lo più quello che credevano di voler trovare secondo la loro formazione, i loro desideri. Quando pensiamo alla Sicilia, inevitabilmente i ricordi personali si sovrappongono alle descrizioni letterarie, così come i fatti di attualità si intrecciano con le fantasie mitologiche e il folklore si confonde con i luoghi comuni, suggerendo all’immaginazione percorsi alternativi.
‘’Comu ti chianciu | terra mia luntana: | sbarracu l’occhi | e nun ti vidu mai; | strinciu li vrazza | e nun si cu mia; | chiamu, ti chiamu, | e mi rispunni sulu | l’affannu amaru | di ‘stu cori ruttu’’
Parliamo oggi di Ignazio Buttitta. Poeta dialettale siciliano (Bagheria, Palermo, 1899 – ivi 1997)
Autodidatta, esercitò da giovane i più umili mestieri, per poi darsi al commercio; avverso al fascismo (nel 1922 capeggiò una sommossa di popolo), partecipò alla Resistenza. La sua poesia, d’ispirazione popolare e insieme consapevolmente letteraria, è passata dall’originario sensualismo tra arcadico e dannunziano ai toni epico-lirici e quasi da cantastorie della celebrazione del lavoro e delle lotte del popolo siciliano. Nella produzione successiva il crisma dell’ufficialità sembra avere un po’ indebolito le motivazioni originali della sua poesia
Tra i poeti contemporanei che hanno scelto di esprimersi in siciliano, Buttitta è il più conosciuto, sia in Sicilia che nel resto d’Italia. La sua Opera traduce in versi un intero secolo di storia sociale, politica, intellettuale della Sicilia, esplicitamente impegnandosi e radicandosi nelle cause e nelle conseguenze del disagio economico delle classi subalterne. Buttitta ha vissuto in prima linea: le lotte contadine, le due guerre, l’antifascismo, la lotta contro la mafia e la classe politica post-bellica. Egli concepisce con chiarezza – e viveva con determinazione – la letteratura come visione che si fa ragione, coscienza dell’ascoltatore, del lettore; quindi, progetto da agire nella realtà.
La poesia di Buttitta è fatta per essere recitata e cantata. Sono state numerosissime le sue recite in Sicilia e nel mondo. Nel 1956, in occasione del III Congresso Nazionale di Cultura Popolare, viene pubblicato il Lamentu pi la morti di Turiddu Carnivali, noto anche per l’interpretazione che ne ha dato il cantastorie Ciccio Busacca, e nel 1963 la raccolta Lu trenu di lu suli, contenente anche il poemetto La vera storia di Salvatore Giuliano. Nel 1963 comincia la sua collaborazione con la casa editrice Feltrinelli. Buttitta si è dedicato anche al teatro. Ha realizzato insieme a Giorgio Strehler lo spettacolo Pupi e cantastorie di Sicilia, rappresentato a Milano nel 1956. Ha scritto Portella della Ginestra e Il Patriarca (1958). Successivamente ha rielaborato la ‘’vastasata’’ in tre atti di autore ignoto Lu curtigghiu di li Raunisi (1975), e composto nel 1986 Colapesce. Nel 1972 gli è stato assegnato il Premio Viareggio. Nel 1980 gli è stata conferita, presso la Facoltà di Magistero dell’Università di Palermo, la Laurea honoris causa in materie letterarie. Le poesie di Buttitta sono state tradotte in Francia, Spagna, Grecia, Romania, Cina, Russia.
‘’Cu voli puisia venga ‘n Sicilia..’’
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La scuola poetica siciliana
La scuola poetica siciliana è la prima forma di letteratura laica in Italia. Suo promotore fu l’Imperatore Federico II di Svevia. Questa scuola vide il suo apice tra il 1230 e il 1250. Nacque come una poesia di corte, infatti autori dei più noti sonetti sono lo stesso Federico II e membri della sua corte quali Pier delle Vigne, Re Enzo, figlio di Federico, Rinaldo d’Aquino, Jacopo da Lentini (funzionario della curia imperiale), Stefano protonotaro da Messina…La lingua usata era il siciliano o meglio il siculo-appulo.
‘’…Ricco mi tegno sovr’ogn’altro amante,
a tal segnore preso agio a servire
da cui larghezza gioia par che vene;
e no mi trago arreri, ma più avante,
per ch’io li possa a tuttora piacire:
ciò è l’Amor che ’n sua bailìa mi tene,
e non mi lassa e tenmi in gioia e ’n bene;
e per leal servire
la mia donna, à voglianza
ch’eo la serva in possanza,
e non mi deia di ben far partire;
però di lei tuttora mi sovene…’’
Sovente Amore n’à ricuto manti Ruggieri d’Amici
XIII secolo
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Proverbi Siciliani
Il proverbio è la più antica forma di slogan, mirante non già ad incentivare l’uso di un prodotto commerciale, bensì a diffondere o a frenare un determinato habitus comportamentale, un particolare modo di valutare le cose, di interpretare la realtà.
Cu pava prima, mangia pisci fitusu.
(Chi paga prima, mangia pesce marcio)