“Il nuovo che avanza” con il Governo di Nello Musumeci ‘avanza’ anche nella sanità. Con la nomina dei manager – o direttori generali di ASP e Aziende ospedaliere della Sicilia – alle novità (o quasi) si aggiunge la conferma dei vecchi metodi e delle vecchie facce: ‘garantiti’ i vari Raffaele Lombardo, Gianfranco Miccichè, Raffaele Stancanelli, il PD e persino Francantonio Genovese: sì proprio lui, l’ex ‘re’ della Formazione professionale in Sicilia…
Sanità, in Sicilia, fa rima con continuità. Sì continuità con il passato. Perché i manager della sanità siciliana – o direttori generali – scelti in queste ore dal Governo regionale di Nello Musumeci ripropongono, in alcuni casi, nomi già all’opera con il passato Governo di Rosario Crocetta e anche con Governo di Raffaele Lombardo.
Il significato politico di queste nomine è chiarissimo. Il Governo Musumeci ripropone alcuni dei nomi già in auge durante il Governo Lombardo 2008-2012. E conferma l’asse politico trasversale con il centrosinistra, confermando alcuni soggetti a ‘trazione’ PD che hanno ‘spatuliato’ nella sanità ai tempi del Governo Crocetta.
Ovviamente, Crocetta non c’entra nulla. E’ noto che è stato usato e poi messo da parte in malo modo. Il Governo Musumeci – che nella gestione dei rifiuti sta ‘garantendo’ le ‘truppe trasformiste’ di Salvatore ‘Totò’ Cardinale, nella sanità cede qualche poltrona al PD.
Gli altri manager fanno capo a Forza Italia (soprattutto al presidente del Parlamento dell’Isola, Gianfranco Miccichè), al Cantiere Popolare e, ovviamente, allo stesso presidente Musumeci.
Vediamo chi sono i nomi.
All’Azienda Provinciale Sanitaria (ASP) di Palermo arriva Daniela Faraoni, che prende il posto di Antonio Candela. La Faraoni, oggi nominata in ‘quota’ Gianfranco Miccichè, era in servizio presso la ASP di Catania. E Palermo ha già lavorato: per la precisione, presso l’Azienda ospedaliera Villa Sofia. Le cronache raccontano dei suoi scontri con il chirurgo plastico Matteo Tutino, oggi sotto processo (anche se fino ad oggi Tutino non sembra più il ‘cattivo’ dipinto qualche anno fa: ma questa è un’altra storia che proveremo a raccontare quando la sua vicenda giudiziaria si concluderà).
All’ASP di Catania è stato nominato Maurizio Letterio Lanza: già direttore generale del Comune di Catania negli anni in cui era sindaco Raffaele Stancanelli), Lanza è piena espressione al sistema di potere del presidente Musumeci e dell’assessore regionale alla Salute-Sanità, Ruggero Razza.
All’ASP di Agrigento va Giorgio Santonocito, già manager della sanità con il Governo Crocetta.
All’ASP di Caltanissetta va Alessandro Caltagirone, che arriva dal Policlinico di Messina.
All’ASP di Enna va Francesco Iudica, conosciuto per essere il cognato dell’ex presidente della Regione, Raffaele Lombardo. Strano per quanto possa sembrare, a noi Iudica non risulta tra i ‘lombardiani’.
All’ASP di Siracusa va Salvatore Ficarra, altro manager dei tempi di Crocetta confermato dall’attuale Governo Musumeci.
All’ASP di Ragusa va Angelo Aliquò, altro soggetto non nuovo: ha un passato con il Governo Lombardo e poi con il Governo Crocetta.
All’ASP di Trapani va Fabio Damiani, legato all’attuale assessore regionale alle Attività produttive, Mimmo Turano.
Vediamo, adesso, le Aziende ospedaliere.
All’Azienda Villa Sofia-Cervello di Palermo arriva Walter Messina, che ha alle spalle esperienze in altre Regioni italiane e anche in Sicilia, visto che è siciliano di Palermo.
All’Azienda Cannizzaro di Catania arriva Salvatore Giuffrida: già manager dell’ASP di Messina ai tempi del Governo Lombardo, Giuffrida mette d’accordo il sistema Musumeci, Stancanelli e lo stesso Lombardo.
All’Azienda ospedaliere Garibaldi di Catania arriva Fabrizio De Nicola, altro nome già in auge ai tempi del Governo Lombardo e del Governo Crocetta.
All’Azienda ospedaliera di Papardo di Messina arriva Mario Paino in ‘quota’ Forza Italia (il quotidiano La Repubblica lo dà vicino all’ex parlamentare nazionale del PD, Francantonio Genovese, oggi esponente di Forza Italia).
All’Azienda ospedaliera ‘Civico’ di Palermo va Roberto Colletti, già dirigente del 118. Sembra che la sua nomina abbia avuto il via libera da Forza Italia (in particolare dal rpesidente della commissione Bilancio e Finanze dell’Ars, Riccardo Savona) e dagli ex democristiani del Cantiere Popolare.
All’IRCCS (Centro neurolesi ‘Bonino-Pulejo’) di Messina va Vincenzo Barone, del quale non sappiamo nulla (ne sapranno di più i politici di centrodestra della Città dello Stretto, a cominciare dal citato Genovese).
Come ha scritto Live Sicilia, sono rimasti fuori perché ‘bloccati’ dal Ministero della Salute-Sanità, Giacomino Brancati, Giampiero Bonaccorsi, Maria Furnari e Maurizio Montalbano.
Debbono ancora essere scelti i direttori generali dei tre Policlinici universitari di Palermo, Catania e Messina. La prassi prevede che i rettori indichino una rosa di nomi. Ma a scegliere sarà sempre la politica.
Foto tratta da pournotrevallee.com