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La Formazione come il film ‘Belluscone’ di Maresco con Musumeci ‘peluche della politica’

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Le uniche cose che rimangono oggi nel mondo della Formazione professionale sono il lucro, i profitti, il clientelismo, i favoritismi, l’uso personale del potere pubblico, agevolazioni e benefit tratti a forza e strappo dalla cosa pubblica

da USB Formazione professionale Sicilia
riceviamo e pubblichiamo

Tra le macerie della Formazione professionale sembra di assistere alla
nuova sceneggiatura descritta da Franco Maresco nel film “Belluscone”. Il
Presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, appare come un “peluche della politica” intento a girovagare tra i gironi degli accattoni politici provenienti da schieramenti sulla carta opposti al suo, come il PD.

Indimenticabili, dai banchi dell’opposizione al lindo ex presidente Rosario Crocetta gli strali, le performance teatrali, degne di un personaggio
pirandelliano, l’incarnazione del contrasto tra l’apparenza e la
sostanza, insomma un Presidente da “balcone” a capo di un “governo
balneare”, che a tutt’oggi sta al balcone, o meglio dire, quando gli è
consentito dagli alleati, alla finestra per osservare la vertenza della Formazione, a dispetto degli sproloqui, delle dichiarazioni roboanti rilasciate durante la campagna elettorale e delle pose politiche che hanno ingannato tanti, ma non tutti!

Su ciò che è stato determinato dall’impassibile assessore Roberto Lagalla in combutta con i cavalieri dell’Apocalisse (le note sigle sindacali) – ci riferiamo all’accordo spacciato come “accordo di salvezza dei lavoratori” – abbiamo già detto.

In Sicilia, nell’ultimo decennio, si è perpetrato uno scandalo di
proporzioni immani, con la complicità della politica, di certa burocrazia.
Come dichiarato dall’esimio Presidente Musumeci:

”Ci sono funzionari regionali che si comportano da criminali”, ci aspettiamo conseguentemente che faccia i nomi nelle sedi preposte).

Con la complicità dei sindacati firmatari, molti enti di formazione professionale (senza scopo di lucro) hanno intascato milioni di euro, attraverso artefatti atti amministrativi si sono edulcorate e anche calpestate le leggi, travolte le fondamenta del Diritto, a cominciare dalla vicenda che ha coinvolto il CEFOP.

Poi, con la complicità dei sindacati firmatari, è arrivata la fumosa “CIGD” (Cassa integrazione) per un settore che, oltre a vivere di finanziamenti pubblici europei, non aveva i requisiti per accedere a tale ammortizzatore sociale. Un modo per scaricare verosimilmente sull’INSP le spese per il personale, così da poter intascare le retribuzioni dei lavoratori.

Fino ad assistere, tramite l’omessa vigilanza e l’omesso controllo da parte
della Regione siciliana, al fallimento creativo di Enti senza scopo di
lucro.

Esimio Presidente Nello Musumeci, esimio assessore Lagalla, chi volete
ingannare? Che dire degli accoliti ”sindacalisti”, sbandieratori e
sostenitori di accordi capestri? E delle aziende del settore Formazione che reclutano personale a piacimento, con bandi artefatti?

Ma come narrava quel colonnello dei Carabinieri che ha curato le indagini su Mafia Capitale, negli affari – perché la politica, come la Formazione in Sicilia l’avete ridotta a questo: affari e lucro alle spalle di cittadini, lavoratori e giovani – non esiste alcuna ideologia, nessun partito, le uniche cose che rimangono sono il sostegno di invasati, lucro, profitti, clientelismo, favoritismi, uso personale del potere pubblico, agevolazioni e benefit tratti a forza e strappo dalla cosa pubblica.

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