Oggi è il due novembre, il giorno dei morti, il giorno in cui si commemorano e si ricordano i defunti. Una tradizione antica, ancestrale che per un giorno mette in comunicazione due mondi altrimenti estranei
Ma quel è il vero significato di questo rito? Perché in questa giornata di un triste e malinconico novembre, flagellato dalla pioggia e intristito da un cielo “basso e greve come un coperchio”, le generazioni dei vivi muovono verso i luoghi dell’eterno riposo?
Quante domande attorno a questa “festa”!
Facciamoci guidare, in cerca di risposte, da un grande poeta, Ugo Foscolo, che nel suo carme “I Sepolcri” ha tentato di darsi e darci le risposte che cerchiamo.
“All’ombra dei cipressi e dentro l’urne/ confortate di pianto è forse il sonno/ della morte men duro?”.
La prima domanda ce la poniamo noi, da vivi.
Quando saremo morti che importanza avrà se le nostre ossa saranno sepolte in terra o disperse in mare? Nessuna, ovviamente. Il nostro sonno non sarà lieve in ogni caso. Una lezione da non dimenticare …. da morti: “anche la Speme,/ ultima dea fugge i sepolcri”. Nessuna speranza.
Eppure, qualcosa da vivi già ci conforta. Noi non moriamo del tutto.
“Sol chi non lascia eredità d’affetti/ poca gioia ha dell’urna”.
Una donna innamorata che preghi per noi, un amico che accende per noi una favilla rapita al sole, figli affettuosi e dolenti. Sapere che questo c’è ci consola.
Ma tutto questo non è regalato. Bisogna conquistarselo in vita altrimenti chi muore senza aver bene operato “la sua polve lascia alle ortiche di deserta gleba” perché “sugli estinti/ non sorge fiore, ove non sia d’umane/ lodi onorato e d’amoroso pianto”.
Ma le tombe, alcune di esse, svolgono una nobile, altissima funzione morale e sociale. In alcuni casi una tomba giustifica una nazione, la tiene unita, e santifica un popolo.
Sono le tombe dei Grandi:
“A egregie cose il forte animo accendono/ l’urne di forti”.
Ogni nazione ne ha, e se ogni nazione le onora, sopravviverà ai tempi bui che “l’alterna onnipotenza delle umane sorti” impone nel volgere degli anni agli umani.
Urne dei forti da cui giungono messaggi per animi e anime forti, un connubio inscindibile, prezioso, perché sempre più raro.
Foto tratta da giornalettismo.com
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