LA STORIA DEL SUD VISTA CON GLI OCCHI DI UN BAMBINO/ In questa parte del racconto, una lite tra due compagni di scuola dà al maestro lo spunto per raccontare ai suoi alunni che il bacino di carenaggio di Napoli, al tempo del regno delle due Sicilia, era il più grande d’Europa
di Domenico Iannantuoni
Da noi, a Napoli, il rispetto reciproco è fondamentale, ma spesso
qualche nota stridente in mezzo alla strada e raramente a scuola
la si sente…quella volta accadde.
Marro, il figlio dell’avvocato, quello vestito sempre in modo
pulito ed ordinato, un giorno, durante l’intervallo, litigò, e
ancora oggi non abbiamo capito il perché, con Santomarco,
un ragazzo sicuramente povero ma certamente onestissimo.
Egli con il suo fare sempre gentile gli disse:
– Scusami se te lo dico, ma tu , tuo padre e tutti i tuoi siete
dei cafoni!-
Il Santomarco, a sentire quell’offesa, per quanto più minuto del
Marro, gli si avventò contro e lo prese per il collo stringendo
con tutta la sua forza. Presto si formò attorno un gruppo di
ragazzi che, a dire il vero, più spingevano alla lite che non al
riappacificamento. Volò anche qualche suggerimento del tipo:
– Strappagli i capelli, che Marro non merita!- Oppure:
– Dagli un pugno in faccia Santomarco, non cedere!-
Insomma sembrava un quadrato di lotta libera.
Mentre i ragazzi se le suonavano e si bisticciavano entrò il
nostro maestro. Nessuno si era accorto che l’intervallo era finito.
Le grida scemarono quasi immediatamente ad eccezione che per
i contendenti che ormai erano rovinati a terra e continuavano a
pestarsi con forza e ragione.
Il maestro si avvicinò e allontanò allargando le braccia tutti gli
astanti. Si chinò, e prese per le orecchie, prima l’uno e poi
l’altro, Marro e Santomarco, che continuavano nonostante tutto a
roteare le braccia senza darsi ragione della presenza del maestro.
Si sa, la forza di un adulto è notevole e dopo alcuni secondi essi
si resero conto di non riuscire più a colpirsi…ma in cagnesco
continuarono a guardarsi.
Il maestro si mise fra loro due, conservò le braccia dopo essersi
assicurato che i due si fossero calmati e disse:
– Bene bene, benone benone…una nuova attività sportiva
la vostra?- E attese una risposta che non sopraggiunse.
Poi, senza farsi notare da Santomarco, diede un sonoro schiaffo
a Marro che quasi subito, anche se allibito, iniziò a piangere. Poi
si girò verso Santomarco che stava per pronunciar parola, ma
anche questi venne colpito duramente da un secondo schiaffo da
parte del maestro. Anche Santomarco iniziò a piagnucolare, meno
intensamente di Marro.
– Vergognatevi tutti e due!- Aggiunse.
– Andate ai vostri posti e sedetevi immediatamente! Stessa
richiesta faccio a tutta la classe.-
Il maestro era visibilmente offeso e soprattutto molto
preoccupato. Fece alcuni giri intorno alla cattedra, pensieroso
sul da farsi, poi si sedette e ci guardò intensamente. Quindi
disse:
– Quali saranno state le ragioni della lite di Marro e
Santomarco? Vi dico la verità, a me non interessano
affatto! Alzare le mani a scuola, nella mia classe inoltre,
è una cosa vergognosa. E sapete perché?.-
Dopo qualche secondo di attesa senza alcuna risposta il
maestro riprese.
– Perché la scuola è sacra! Essa è come una chiesa e merita
identico rispetto da parte di tutti noi. Marro e
Santomarco, voi avete mai visto fedeli che si picchiano
in chiesa?- I due ragazzi abbassarono lo sguardo.
– Ora venite qui, di fianco a me, uno a destra e l’altro a
sinistra, presto!.- Subitaneamente i due si recarono dal
maestro.
– Ditemi chi è stato il primo, chi ha sollecitato le ire
dell’altro?- Chiese con fare risoluto.
– Sono stato io!- Rispose Marro.
– Ho detto a Santomarco che lui e i suoi familiari sono dei
cafoni…- Santomarco stava zitto e con gli occhi
abbassati.
– Non mi sembra un bel complimento, nel senso che tu hai
voluto intendere…certo tu sei un figlio di avvocato, sei
una persona che vive in ambienti altolocati…e ti sei
sentito in DIRITTO di offendere un tuo mite compagno
di classe…ma perché?- Chiese il maestro.
– Stavo parlando con Santomarco del “Bacino di
Carenaggio in muratura”, alla cui inaugurazione mio
padre partecipò anni fa. Ed ogni tanto mi racconta della
meravigliosa festa…- E allora, proseguì il maestro?
– A Santomarco evidentemente non interessava la cosa ed
io indispettito l’ho offeso.-
– Chiedi scusa a Santomarco, e tu , Santomarco, accettale
di cuore. Che non accada più un fatto simile nella mia
classe. Baciatevi e tornate al banco tenendovi per mano.
Non dirò nulla ai vostri genitori, solo li inviterò a farvi
fare i compiti insieme almeno una volta alla settimana.
Tornate alla vostra antica amicizia, senza alcun rancore.-
I due eseguirono e si strinsero affettuosamente.
Il maestro però era ancora assorto e pensieroso. Poi, dopo
diversi minuti, ci disse:
– Sfrutto questo accaduto per parlarvi di quest’opera
molto importante e della quale speriamo che tutti voi ne
apprezzerete i vantaggi. Aggiungo che il papà di Marro fa bene a narrare della sua inaugurazione al figlio. Essa
fu un grande successo.- Poi proseguì:
– Il nostro Bacino di Carenaggio, tra i maggiori al mondo
per le sue caratteristiche, è spesso utilizzato da molte
compagnie navali straniere, oltre che dalle nostre, ed è
veramente importante per dimensione e profondità
mentre è un vero pregio narrare delle sue fondazioni. Un
sicuro vanto della nostra ingegneria.
D’altro canto il
nostro porto di Napoli, proprio per il grande traffico
internazionale che lo impegna ne aveva necessariamente
bisogno. Infatti, anticamente i vascelli che
necessitavano di manutenzione alla propria chiglia
venivano tirati a secco e adagiati prima su un fianco e
poi sull’altro, con tempi lunghissimi di lavorazione e
soverchi casi di danni suppletivi, oggi, a Napoli, è invece
possibile utilizzare per questa manutenzione il nostro
Bacino. Il vascello entra quindi nel bacino,
primariamente a livello del mare, poi vengono chiuse le
paratie e sistemati dai nostri sommozzatori gli appoggi
di fondo, quindi un apposito motore a vapore viene
azionato e questi a sua volta muove in rotazione le
pompe di drenaggio del Bacino.
La nave resta così, dopo
qualche ora, sospesa agli appoggi di fondo,
completamente all’asciutto, per consentire l’esecuzione,
da parte degli operai, della regolare manutenzione della
chiglia o della poppa e comunque del fasciame
inferiore.-
La campana stava suonando, e noi eravamo rimasti incollati alle
nostre sedie. Il maestro ci invitò ad uscire ed alzandosi andò a
baciare Marro e Santomarco.
*
Foto tratta da napolicapitaleeuropeawordpress.com
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