In realtà, l’ultima alluvione è stata quella nel Messinese, nel 2009. E anche lì la violenza delle piogge è stata aiutata – a produrre danni – dallo storico dissesto idrogeologico ignorato. Oggi, in Sicilia, non c’è alcuna alluvione: ci sono strade abbandonate che si allagano, corsi d’acqua abbandonati che esondano. Tutti danni provocati dall’incuria
Lo chiamano allerta meteo, in realtà l’avviso dovrebbe essere un altro: siccome sono anni che in Sicilia non c’è alcuna manutenzione del territorio, se è vero che le strade provinciali e gli alvei dei corsi d’acqua sono tutti abbandonati, le città pure, ogni pioggia può provocare – anzi provoca – danni. Quindi statevi a casa e che Iddio ce la mandi buona!
Dovrebbe essere questo il senso dell’allerta meteo diramato dalla Protezione civile della Sicilia. Ma, lo ribadiamo, non lo possono fare. Debbono dire che il maltempo è eccezionale (e non è vero affatto), che le piogge sono eccezionali (altra falsità).
La verità – com’è successo nel Catanese – è che i corsi d’acqua esondano perché sono abbandonati. Il resto sono chiacchiere.
La verità è che gli operai della Forestale dell’Isola sono stati criminalizzati da opportune trasmissioni televisive per poi potergli tagliare giornate lavorative e soldi. I risultati, sul territorio, si vedono.
La verità è che, nel Corpo Forestale della Regione sono rimasti in pochi e, invece di bandire concorsi, si approvano leggi all’Assemblea regionale siciliana per appioppargli precari in cambio di voti.
La verità è che le ex Province sono state fatte fallire e le strade provinciali sono tutte abbandonate. L’allerta meteo, in questo caso, serve per mettere le mani avanti:
“Se succederà qualcosa noi l’avevamo detto”.
Le strade delle città, piccole e grandi, in massima parte, sono tutte buche, perché i fondi delle contravvenzioni che imperversano (autovelox, ZTL e chi più ne ha più ne metta) non si sa che fine facciano.
E le dighe? Sono quasi una cinquantina. In buona parte abbandonate. Le svuotano per evitare danni. Dopo tutte queste piogge ci sarà un gran da fare per gettare tutta l’acqua in mare.
Il tutto mentre nelle campagne, nella primavera del prossimo anno, mancherà l’acqua e ci sarà un allerta siccità.
Una grande ‘organizzazione’, non c’è che dire.
Allerta meteo, allerta meteo:
il bollettino prevede precipitazioni “sparse a diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale, sui versanti tirrenici della Sicilia centro-orientale con quantitativi cumulati da moderati a puntualmente elevati; sparse, anche a carattere di rovescio o temporale, su Sicilia nord-orientale con quantitativi cumulati generalmente moderati; da isolate a sparse, anche a carattere di rovescio o temporale, sui restanti settori con quantitativi cumulati da deboli a puntualmente moderati”.
Dicono che ci saranno problemi per tutta la giornata di oggi.
In realtà, ci saranno problemi fino a quando la Sicilia sarà governata da chi, prima si fa rubare i soldi da Roma, e poi dice che soldi non ce ne sono.
In realtà, ci saranno problemi fino a quando Regione e Comuni diranno di essere senza soldi per poi scoprire che pagano decine e decine di milioni di euro di debiti fuori Bilancio agli ‘amici’.
C’è un sinistro parallellismo tra le piogge di questi giorni in Sicilia – assolutamente ordinarie che, però, ‘debbono’ passare per straordinarie, quasi mezzi diluvi universali sparsi qua e là – e gli oltre 300 Comuni dell’Isola senza Bilanci, le ex Province tecnicamente già in default (ma non si deve dire), e una Regione con il Bilancio con i ‘buchi’ dove il Governo regionale e gli alti burocrati dell’assessorato all’Economia inventano magheggi su magheggi su magheggi per nascondere un fallimento che, prima che contabile, è politico.
Così piove. Si teme che le scuole cadano a pezzi. O si allaghino. Così in alcune parti della Sicilia restano chiuse. Sarà così in alcuni Comuni della Sicilia orientale: Taormina, Castelmola, Giardini, Letojanni, Gallodoro, Mongiuffi Melia, Sant’Alessio, Santa Teresa, Furci, Roccalumera, Pagliara, Mandanici, Nizza, Alì Terme e Alì.
Chi si dovrebbe occupare della manutenzione degli edifici scolastici? Comuni ed ex Province… Buona notte!
Ci saranno piogge e grandinate. Cose normali. Ma non in una Sicilia dove il consumo di territorio, per ‘cementificazioni di ogni tipo, non si ferma.
Ma basta, sennò la gente si spaventa. Non bisogna dire – com’è accaduto a Mondello, zona ‘in di Palermo – che il cemento, negli ultimi quindi anni, è raddoppiato, forse triplicato, mettendosi sotto i piedi le leggi urbanistiche, aggirate all’insegna della ‘legalità’.
Mondello e Partanna Mondello, costruisci oggi e ‘cementifica’ domani, sono bombe ecologiche. Di corsa in queste ore hanno sbloccato i lavori di un vecchio canale nella speranza di allontanare i pericoli di allagamenti (COME POTETE LEGGERE QUI).
Se dovesse succede qualcosa potranno sempre dire:
“Ma noi siamo intervenuti, abbiamo sbloccato i lavori del ‘Ferro di cavallo’. Che potevamo fare di più?”.
Intanto, a Palermo, le linea di Tram passano da una zona ad alto rischio idrogeologico. Ma non gliene frega niente a nessuno.
Al limite, se dovesse succedere qualcosa poi si vedrà…
Nella foto de La Sicilia.it alluvione a Licata qualche anno fa
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