Mario Danny Messinese, coordinatore del settore giovanile del movimento “I Nuovi Vespri per l’autodeterminazione dei Siciliani”, racconta la sua esperienza e si rivolge ai coetanei
di Mario Danny Messinese
Negli scorsi giorni si è costituita ufficialmente davanti un notaio l’associazione politica “I Nuovi Vespri per l’autodeterminazione dei Siciliani” di cui sono stato nominato coordinatore del settore giovanile. Sono grato al presidente, Francesco Busalacchi, e al segretario, Giuseppe Prestigiacomo, per la fiducia accordatami. Mi impegnerò a ricoprire tale ruolo nei migliori dei modi e con la consapevolezza delle difficoltà che vi sono nel nostro territorio. Personalmente avverto tutto ciò come un dovere morale nei confronti della nostra terra.
Nel corso della mia piccola esperienza politica ho avuto la possibilità di guardare le cose con un’altra ottica, da una nuova prospettiva, anche nei contesti di rappresentanza scolastica che mi hanno formato tanto, e che mi hanno insegnato una cosa banale ma essenziale che è appunto quella di non pretendere di essere un rappresentante per il popolo bensì cercare di essere un rappresentante per il popolo tutelando gli interessi dei cittadini e non i propri. “Cosa che molti pare abbiano dimenticato”. Ne è la prova il desolante scenario politico a cui abbiamo assistito negli ultimi tempi da parte di queste forze politiche che sono state a capo della nostra regione, e che sono state incapaci di proporre e concretizzare soluzioni per le famiglie vessate dalla miseria. Tuttavia ritengo che la nostra Sicilia possa avere il suo riscatto, perché credetemi, lo avrà. Mi rivolgo ai giovani miei coetanei a non dimostrarsi indifferenti, a non essere omertosi e a prendere una posizione e ad amare la propria terra, non disprezzatela perché in fondo la colpa è anche nostra. Come ho avuto modo di ribadire diverse volte essere giovani non è una limitazione funzionale, bensì, un semplice dato anagrafico.
Prescindendo dal proprio orientamento politico, ciascuno di noi continuando a fare il proprio dovere da lavoratore o da studente può fare davvero molto. Non abbiate paura di dire la vostra, date sfogo alla vostra libertà intellettuale anche a costo di essere considerati folli, perché è facile ottenere approvazione e consenso dalle persone, basta dire ciò che la gente vuole sentirsi dire. Ognuno di noi deve essere libero di poter dire la propria. Ad esempio, se io volessi affermare che Garibaldi ha attuato una vera e propria operazione militare a tal punto da determinare la questione meridionale devo essere libero di poterlo affermare senza alcun timore, perché è questa la verità! Iniziamo ad interessarci della “cosa pubblica” perché è da essa che dipende il nostro futuro. Potete anche non interessarvi della politica ma sappiate che sarà lei ad interessarsi di voi che sia ben chiaro. D’altronde lo stiamo constatando sulla nostra pelle. Che vi piaccia o meno la politica è la forma non violenta della guerra.
Nella foto, da sinistra: Giuseppe Prestigiacomo, Franco Busalacchi, Mario Danny Messinese