L’annata olivicola è iniziata. Abbiamo fatto un giro di telefonate nelle tre Regioni del Sud (Puglia, Calabria e Sicilia) che, da sole, producono il 90% dell’olio extra vergine di oliva italiano. Annata poco produttiva e prezzi che, in media, oscillano da 8 a 14 euro ali litro. Come per il grano duro, anche per l’olio d’oliva extra vergine vogliono fare fallire gli agricoltori del Sud per prendergli i terreni. Cosa fare per impedirlo. Tenere lontano il Ministro leghista
L’olio d’oliva tunisino che arriva a fiumi in Sicilia non viene spacciato ai siciliani come olio d’oliva siciliano. Questa la tesi di uno degli imprenditori che lo importa nella nostra Isola (COME POTETE LEGGERE QUI). Vero? Falso? Ma come quest’anno i siciliani e, in generale, i meridionali avranno la possibilità di misurare la veridicità di questa tesi.
Grazie al telefono abbiamo raccolto informazioni sull’annata olivicola che si è aperta da qualche settimana in Puglia, in Calabria e in Sicilia, le tre Regioni del Sud che producono quasi il 90% dell’olio d’oliva extra vergine italiano.
La prima notizia non è altro che la conferma delle riduzione della produzione di oltre il 50%. Ciò significa che, quest’anno, c’è una ragione in più per chiedere che sulle bottiglie di olio d’oliva ‘extra vergine’ venga indicata con chiarezza la provenienza del prodotto: perché olio d’oliva ‘extra vergine’ italiano imbottigliato ce ne sarà poco, molto poco.
Quindi quando nelle bottiglie campeggerà la scritta “non UE” o “comunitario” i consumatori sapranno che stanno acquistando olio d’oliva ‘extra vergine’ non italiano.
La seconda notizia è il prezzo.
In Puglia, a ‘bocca di frantoio’ (ciò significa nei frantoi), un chilo-litro di olio d’oliva extra vergine si vende ad un prezzo che oscilla tra 12 e 14 euro (con punta anche di 16 euro).
In Calabria il prezzo di un chilo-litro di olio d’oliva extra vergine oscilla tra 8 e 12 euro.
In Sicilia il prezzo di un chilo-litro di olio d’oliva extra vergine oscilla tra 8 e 10 euro.
Questo vale per il prodotto tradizionale; mentre per l’olio d’oliva extra vergine biologico (cioè prodotto senza trattamenti chimici) il prezzo è più elevato. Con una maggiorazione che cambia a seconda delle zone.
Chi vi vende l’olio d’oliva extra vergine a prezzi più bassi di quelli che vi abbiamo indicato, o è un vostro vero amico e vi sta facendo un bel regalo, o non è un vostro amico e vi sta prendendo per i fondelli.
Per un motivo semplice: i costi di produzione sono quelli che sono e la produzione è quella che è: una produzione inferiore che è il frutto delle condizioni climatiche avverse (quest’anno la ‘mosca dell’olivo’ ha creato problemi).
In questo scenario noi non possiamo fare altro che dare ai meridionali il solito consiglio: non risparmiate sull’olio d’oliva extra vergine: ne va della vostra salute e, soprattutto, della salute dei vostri figli. Acquistate il vostro olio d’oliva dagli agricoltori che lo producono artigianalmente (perché ci sono) o presso i frantoi di fiducia.
Se siete a conoscenza di un frantoio che fa incetta di olio d’oliva non siciliano, non acquistate lì il vostro olio d’oliva. Scegliete i frantoi di fiducia.
Acquistando l’olio d’oliva extra vergine presso le aziende agricole che lo producono artigianalmente e presso i frantoi di fiducia – sempre con riferimento al Sud Italia – otterrete tre risultati:
in primo luogo, porterete sulle vostre tavole un prodotto genuino;
in secondo luogo, aiuterete gli agricoltori meridionali, oggi massacrati dalla concorrenza, a migliorare le proprie condizioni economiche: e questo andrà anche a vostro favore, perché negli anni successivi avrete a disposizione olio d’oliva extra vergine delle vostre zone;
in terzo luogo ostacolerete i commercianti del Centro Nord Italia che, dagli anni della ‘presunta’ unificazione italiana, si sono appropriati del mercato dell’olio d’oliva del nostro Paese, pur non avendo significative percentuali di piantagioni di olivi: quindi sfruttando il Sud.
Ricordatevi che, per l’olio d’oliva extra vergine, in tutto il Sud Italia, sta succedendo quello che succede al grano duro.
Il grano duro del Sud Italia oggi è in gravissima crisi perché massacrato dalle produzioni estere, spesso di pessima qualità, che arrivano con le navi.
La stessa cosa succede con l’olio extra vergine di oliva: la produzione di Puglia, Calabria, Sicilia e, in generale, di tutto il Sud oggi è messa a rischio dall’import incontrollato di olio d’oliva estero, soprattutto tunisino.
L’obiettivo è quello di far fallire gli agricoltori del Sud: sia i produttori di grano duro, sia i produttori di olio d’oliva extra vergine. Li vogliono fare fallire per prendersi i terreni e terminare la ‘colonizzazione’ del Sud.
Non abbiamo molte armi per opporci. Anche perché il Ministero delle Politiche agricole è finito nelle mani dei leghisti, con il Ministro leghista, Gian Marco Centinaio, che fa solo gli interessi dell’agricoltura del Nord e che, sul Sud, almeno fino ad oggi, ha tenuto la stessa linea del suo predecessore, Maurizio Martina (PD): alleanza con la Coldiretti e penalizzazione del Mezzogiorno.
Fino ad oggi il Ministro leghista Centinaio non ha controllato una sola nave di grano arrivata nel Sud Italia e non ha mosso un dito per affrontare lo scandalo della ‘privatizzazione’ della varietà di grano duro Senatore Cappelli.
In tutto questo i grillini – che fanno parte del Governo nazionale e che dovrebbero difendere il Sud – a parte le interrogazioni (al Governo del quale fanno parte!), per l’agricoltura del Sud hanno fatto poco o nulla!
Poiché abbiamo tanti lettori anche al Centro Nord, dobbiamo rispondere a chi ci accusa di fare solo gli interessi del Sud. A questi lettori – a proposito dell’olio d’oliva extra vergine – diamo il seguente avvertimento.
Sappiate – lo ribadiamo – che quest’anno la stragrande maggioranza di olio d’oliva ‘extra vergine’ che, soprattutto a partire da gennaio del prossimo anno, troverete sugli scaffali della Grande distribuzione organizzata (Centri commerciali, supermercati) sarà italiano solo in minima parte.
Se proprio non potete fare a meno di acquistare olio d’oliva extra vergine al supermercato o nei Centri commerciali, leggete attentamente l’etichetta. Vista la scarna produzione italiana, quello che vi propineranno sarà, in buona parte, ‘extra vergine’ non italiano.
Ulteriore consiglio agli amici del Centro Nord: prendetevi tre o quattro giorni di ferie e venite al Sud ad acquistare il vero olio d’oliva extra vergine. Sarete i benvenuti, come nel film ‘Benvenuti al Sud’!
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