Negli anni ’80 del secolo passato, con la sua fiorente agricoltura (serricoltura), era una delle realtà economiche più importanti della Sicilia. Oggi, come si racconta in questo articolo, è una città allo sbando, dove non funziona quasi nulla. E dove la criminalità organizzata sguazza smistando la droga
di Arcangelo Mazza
Citta di Vittoria ultima per coerenza!
La città di Vittoria paga il prezzo di classi politiche inadeguate e spregiudicate. Dopo i gloriosi anni della sinistra maggioritaria che vedeva amministratori impegnati nel dare servizi, occuparsi degli ultimi, della scolarizzazione, dell’economia agricola sempre più espansiva e della crescita della città, Vittoria è divenuta una città bloccata, con acclarata azione inquinante della mafia e criminalità organizzata, centro di smistamento dello spaccio di droga, città senza indirizzo e futuro mai tracciato dalle guide politiche e, soprattutto, città senza tutela e garanzia dei diritti ai cittadini.
Vittoria ‘Capitale’ delle case all’asta, oramai fenomeno business per colletti bianchi. Ancora oggi si soffre per l’acqua nelle case, non vi è un sistema fognario completo e nelle zone marine non è idoneo. Non c’è la tutela e prevenzione del patrimonio pubblico, artistico e naturalistico.
Una città dove non c’e’ il controllo del territorio. Oltre 200 telecamere di sorveglianza mai funzionati e mai saputo chi deve gestirle. Un città campione di sperpero del denaro pubblico speso non per esigenze, ma per utilità politica.
Centro sportivo polivalente abbandonato, centro velodromo abbandonato, centro di ricerca applicata in agricoltura abbandonato, autoporto abbandonato, mercato del pesce soppresso, mercato dei fiori soppresso, musei chiusi, teatro agonizzante e senza mai una gestione, porto di Scoglitti ancora incompleto dopo 70 anni di lavori, Riserva naturale abbandonata.
Una città che non ha un servizio razionale ed organico di trasporto urbano con mezzi idonei e qualificati per disabili.
Una città con un sistema viario comunale colabrodo e privo delle misure di sicurezza previste dal codice della strada.
Una città di 60 mila abitanti con un cinema sopravvissuto grazie al volere del privato, senza una libreria, senza un albergo, senza una piscina.
Giardini comunali in abbandono, ambulanti in anarchia totale, piazze e vie occupate da un commercio fisso. Centinai di attività commerciali chiuse, un Piano regolatore generale bloccato da 15 anni, edilizia al collasso.
Ed oggi, commissari per la gestione della città per scioglimento del Consiglio e della Giunta per effetto di infiltrazioni mafiose con due ex sindaci inquisiti per voto di scambio.
Una mannaia sulla città! Mai finanziamenti sufficienti e qualificanti.
Agricoltura al lumicino oramai in mano ad albanesi, rumeni, tunisini, marocchini che garantiscono manodopera e sempre più autonomia imprenditoriale senza regole e senza diritti.
Il più grande mercato alla produzione d’Italia senza mai avere avuto un direttore altamente professionalizzato, ma sostituito da dipendenti comunali .
Politiche comunitarie e nazionali sempre più oppressive e ingiuste per il nostro territorio, per la nostra Sicilia.
Una burocrazia sempre più autoreferenziale e incompetente, trincerata in autotutela con la paralisi di ogni attività e il dispregio totale di ogni norma sui tempi e l’efficienza di qualsiasi procedimento amministrativo fino alla totale indifferenza di fronte alle sentenze dei vari TAR e Tribunali che impongono termini e definizioni a difesa dei cittadini.
Una città con oltre 500 dipendenti ma senza dirigenti, molti dei quali a contratto.
Vittoria ultima città fondata nel ‘600 e ultima città del Terzo millennio.
Foto tratta da quotidianodiragusa.it
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