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I conti in rosso del Comune di Palermo, N. Spallitta: “Condizioni per la decadenza del Consiglio comunale e della Giunta”

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“Dalla relazione dei Revisori dei conti emerge che sono stati sforati alcuni dei parametri previsti dalla legge ai fini dell’accertamento della deficitarietà del Bilancio”

“Ritengo che la situazione finanziaria del Comune di Palermo sia davvero preoccupante. Dalla relazione dei Revisori dei conti emerge che sono stati sforati alcuni dei parametri previsti dalla legge ai fini dell’accertamento della deficitarietà del Bilancio”.

Lo afferma Nadia Spallita, già vice presidente del Consiglio comunale del capoluogo siciliano, esponente della sinistra.

“I parametri sforati – aggiunge – sembrano essere: i residui attivi (alcuni risalenti ad oltre 30 anni fa); i debiti fuori Bilancio arrivati oggi a circa 40 milioni di euro; l’effettiva capacità di riscossione delle entrate tributarie; la carenza di liquidità che si desume dal ritardo dei pagamenti dei fornitori. Inoltre ci sarebbero criticità anche nelle spese per il personale a tempo determinato”.

“Con riferimento ai residui passivi – prosegue Nadia Spallitta – viene certificata una percentuale pari al 39,75%, molto vicina al limite massimo del 40% previsto dalla legge. Le principali perplessità riguardano l’effettivo sforamento o meno di tale parametro. Da qui la domanda: nella redazione del Bilancio consuntivo sono stati anche considerati i debiti nei confronti delle Aziende comunali?”.

“Ricordiamo che il sindaco – prosegue l’esponente della sinistra – con un atto unilaterale, ha disposto, con una direttiva indirizzata agli amministratori delle società comunali, l’azzeramento dei crediti dichiarati da tali società verso il Comune. Mi domando se sia giuridicamente valida una scelta unilaterale di disconoscere i crediti delle aziende comunali, anche alla luce del fatto che queste somme sono state inserite nei rispettivi bilanci aziendali dalle società del Comune”.

“Qui – dice sempre Nadia Spallitta – si pongono due problemi. Il primo, relativo al come sono stati quantificati i residui passivi: se tali debiti sono stati azzerati, il Comune è dentro il parametro del 40%; ma se tali debiti non sono stati azzerati, il Comune potrebbe avere sforato il parametro dei residui passivi”.

“Il secondo problema – osserva ancora l’ex vice presidente del Consiglio comunale di Palermo – riguarda i rapporti con i bilanci delle società partecipate dal Comune e con la congruità degli atti contabili di tali società. E’ indubbio, infatti, che entrambe le parti non possono avere ragione. Se i soldi alle società partecipate non sono dovuti, ebbene, sarebbe interessante capire come sono stati predisposti i bilanci di queste società”.

“In sintesi, potrebbero esserci, già oggi, tutte le condizioni per la decadenza sia del Consiglio comunale, sia della Giunta, anche perché il problema, al di là dei parametri, è oggettivamente politico, e questo consuntivo comunque delinea un quadro altamente critico della condizione finanziaria del Comune. Ne viene fuori – conclude Nadia Spallitta – l’oggettiva difficoltà di governare la città, in relazione alla quale chi amministra dovrebbe fare le opportune valutazioni”.

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