Il presidente di Anffas Palermo e vicepresidente di Anffas Sicilia (Associazione nazionale famiglie di persone con disabilità intellettiva e relazionale), Antonio Costanza, da giovedì 27 aveva iniziato uno sciopero della fame a oltranza per protestare contro l’assoluta carenza dei servizi scolastici resi alle persone con disabilità. Due domande da porre al Governo regionale
“Buongiorno a tutti! Vi comunico che, a seguito di una lunga riflessione, su richiesta del Consiglio direttivo regionale di Anffas Sicilia e di molti amici, da oggi, giunti all’inizio del settimo giorno, interrompo lo sciopero della fame”.
Comincia così un post su Facebook, pubblicato da Antonio Costanza, presidente di Anffas Palermo e vicepresidente di Anffas Sicilia (Associazione nazionale famiglie di persone con disabilità intellettiva e relazionale), che da giovedì 27 aveva iniziato uno sciopero della fame a oltranza per protestare contro l’assoluta carenza dei servizi scolastici resi alle persone con disabilità.
Costanza annuncia che la battaglia non è conclusa. La prossima settimana, infatti, a Palermo, si terrà una manifestazione regionale per non abbassare la guardia sulla necessità che alle persone con disabilità sia garantito il diritto allo studio:
“In linea con la nostra azione di protesta e fatto un bilancio di quanto ottenuto e non – prosegue Antonio Costanza – abbiamo deliberato in CDR di Anffas Sicilia di realizzare una grande manifestazione regionale, che sarà da oggi organizzata con il Forum Regionale del Terzo Settore e con tante altre organizzazioni che vorranno aderire, per dare seguito a quanto ottenuto fino ad ora e per farci sentire ancora di più da chi non ha voluto o saputo farlo”.
“Grazie di cuore – aggiunge il presidente di Anffas Palermo – ai genitori, alle famiglie e ai ragazzi di Anffas Palermo e grazie ad Anffas tutta! Mai avremmo immaginato tanta condivisione e supporto. Grazie alle associazioni e organizzazioni che ci sono state vicino sin dal primo giorno! Grazie agli studenti con e senza disabilità. Sulle scuole e su certa politica, non possiamo, ahimè, fare lo stesso. Ci sarebbe piaciuto sentirvi di più, anche un contatto informale. Avete perso un’occasione importante per essere parte di quella rivoluzione culturale per cui stiamo lottando. Purtroppo non dimenticheremo facilmente il vostro silenzio. Chiedo e prego soprattutto le forze politiche che non abbiamo sentito vicine in queste giornate di non farsi vedere alla nostra manifestazione di piazza”.
“In foto oggi Rosi e Riccardo – termina il post su Facebook – una mamma e un figlio, due amici fortissimi di Anffas Palermo che insieme a tanta gente ed in un momento per loro assai difficile e complesso, hanno scelto insieme a tantissima altra gente, di scendere in campo, per riprendersi e ricostruire la Sicilia dei diritti che tutti, nessuno escluso, meritiamo. Stateci vicino!”.
P.s.
Anche noi ci siamo occupati della grande ingiustizia degli studenti disabili della Sicilia lasciti senza il servizio di trasporto a scuola nei seguenti articoli:
Detto questo vorremmo dare sommessamente un consiglio ai protagonisti dell’Associazione nazionale famiglie di persone con disabilità intellettiva e relazionale. Comprendiamo benissimo le vostre critiche alla politica siciliana.
Però, a nostro modestissimo avviso, due domande al presidente della Regione, Nello Musumeci, e all’assessore all’Economia Gaetano Armao, andrebbero posta. La prima domanda da porre è la seguente:
come mai, anche quest’anno, la Regione siciliana ha ‘trovato’ quasi 40 milioni di euro per pagare i debiti fuori Bilancio e non ha trovato i soldi per il servizio di trasporto degli studenti disabili?
Per la cronaca, i soldi per pagare i debiti fuori Bilancio (che, peraltro, dovrebbero essere ‘ignoti’, visto che sono il frutto di accadimenti improvvisi) vengono messi da parte prima (Fondi di riserva). O vengono reperiti da altri capitoli del Bilancio.
La seconda domanda da porre è la seguente:
come mai i soldi per i debiti fuori Bilancio vengono messi da parte prima, o si trovano dagli altri capitoli del Bilancio, mentre per accompagnare a scuola i disabili né vengono messi da parte prima, né vengono cercato da altri capitoli del Bilancio?
Se vi interessa saperne di più sui debiti fuori Bilancio – le ‘nuove frontiere per spartire soldi ‘mansi’ – potete leggere il seguente articolo:
Foto tratta da monteprandone.gov.it