Possibile che anche l’attuale Governo nazionale punti a ‘risparmiare’ sul sistema dei trasporti nello Stretto di Messina? Questa era la linea politica del passato Governo Gentiloni. Dall’attuale Governo – con in testa il Ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli – ci si aspetta qualcosa di diverso, non certo penalizzazioni per i cittadini del Mezzogiorno! Il comunicato del sindacato ORSA: le critiche, ma anche le proposte operative
In Sicilia, ormai, ‘risparmiano’ tutti sulla pelle dei cittadini. Ieri sera abbiamo raccontato come il Governo regionale di Nello Musumeci stia provando a ‘risparmiare’ sulla sanità pubblica siciliana per trovare i soldi dei Comuni dell’Isola scippati da Roma a causa dei ‘Patti scellerati’ firmati dal precedente Governo regionale (QUI IL NOSTRO ARTICOLO). Mentre il Governo nazionale – con ‘continuità politica’ nel passaggio dal Governo Gentiloni all’attuale Governo – vorrebbe ‘risparmiare’ nei trasporti nell’area dello Stretto di Messina.
Da qui la domanda: arriverà, dall’attuale Governo nazionale un segnale di cambiamento nel mondo dei trasporti nell’area dello Stretto di Messina? A porre tale interrogativo sono i vertici dell’organizzazione sindacale ORSA trasporti.
In un comunicato firmato dal segretario nazionale aggiunto, Mariano Massaro, e dal segretario nazionale, Gennaro Bottiglieri, l’organizzazione sindacale fa il punto della situazione dopo l’annuncio del licenziamento di ottanta lavoratori marittimi.
I due sindacalisti dell’ORSA cominciano il proprio ragionamento partendo dal noto “emendamento Garofalo”, provvedimento che porta la firma del parlamentare nazionale, Vincenzo Garofalo. Emendamento sulla continuità territoriale approvato lo scorso anno che ha già suscitato critiche da parte del mondo sindacale COME POTETE LEGGERE QUI).
“Dopo l’emendamento Garofalo – scrivono Mariano Massaro e Gennaro Bottiglieri – è ormai sancito che per i Governi, di qualunque colore, i collegamenti nello Stretto di Messina siano da effettuare a costo zero. I ferrovieri marittimi dell’ORSA sono mobilitati da mesi per l’anomala concessione a RFI (Rete Ferroviaria Italiana) del collegamento con navi veloci fra Messina e Villa, operazione a costo zero, che vedrà il gruppo ferroviario erogare il servizio, attraverso la società controllata Blu Jet, senza
ricevere sovvenzioni aggiuntive dal Governo centrale”.
“Neanche il tempo di organizzare la protesta – proseguono i due sindacalisti – e arriva il caso Liberty Lines che gestisce il collegamento veloce fra Messina e Reggio Calabria, l’affidamento all’armatore privato è scaduto e dal Ministero arrivano soluzioni tampone, come se la notizia della naturale scadenza dell’appalto fosse giunta nell’ultima settima. La soluzione d’emergenza è lacunosa e a tratti improvvisata”.
“RFI ha accettato di garantire provvisoriamente il collegamento con Reggio – si legge sempre nel comunicato – ma i conti non tornano. Dal versante economico non si capisce da quale capitolo spesa RFI sottrarrà le risorse necessarie”, mentre “dal punto di vista organizzativo si registra una carenza della flotta ferroviaria che difficilmente potrà garantire lo status quo. Attualmente su Reggio la Liberty Lines effettua 18 corse giornaliere, impiega due navi in linea e una di riserva con equipaggio completo a bordo (pronta a
partire in caso di avaria di una delle unità in linea) mentre Blu Ferries su Villa San Giovanni opera con una nave e una di riserva (pronta a partire). Se la matematica non è opinione, per i collegamenti con Villa e Reggio ad oggi le società armatrici impiegano complessivamente tre navi in linea e due di riserva, cinque in totale”.
“Al momento – scrivono sempre i due sindacalisti dell’ORSA – Bluferries/RFI, cui il MIT ha affidato il servizio, ha a disposizione due navi veloci di proprietà – Tinadari Jet e Selinute Jet- e una noleggiata dalla compagnia Tarnav di Milazzo; mancano all’appello due unità! Lo scenario Prevedibile è il seguente:
due navi su Reggio Calabria e una su villa San Giocanni;
nessuna unità di riserva ferma e pronta;
se dovesse andare in avaria uno dei mezzi veloci impiegati su Reggio, sarebbe sostituito con l’unità che copre la rotta di Villa San Giovanni e l’utenza diretta a Villa dovrebbe rinunciare al mezzo veloce e
utilizzare le navi bidirezionali di Bluferries che normalmente operano nel traghettamento dei mezzi gommati”.
“Se ne deduce – scrivono Mariano Massaro e Gennaro Bottiglieri – che nonostante l’ammirevole impegno di Bluferries (gruppo FS) che entro lunedì p.v. si deve organizzare per coprire entrambe le rotte, il servizio ne esce penalizzato e ancora una volta a costo zero per le ‘casse’ del Governo. Serva da lezione ai disinformati che, nell’analisi dell’emendamento Garofalo, parlavano di opportunità unica per l’area Stretto!”.
“L’esempio a costo zero – si legge ancora nel comunicato – del collegamento con Villa San Giovanni è stato utilizzato anche per la tratta Messina-Reggio. I circa 80 lavoratori (marittimi e indotto) della Liberty Lines che fine faranno? Sarebbe auspicabile che Bluferries noleggiasse a scafo armato (navi ed equipaggi) i mezzi della Liberty Lines, per mantenere inalterati l’attuale offerta e i livelli occupazionali, ma sembra che la richiesta di nolo dell’armatore privato vada ben oltre le risorse che RFI può destinare all’operazione”.
“E’ chiaro e persino legittimo, in tempi di liberismo selvaggio – commentano i sindacalisti dell’ORSA – che l’armatore uscente cerchi di trarre il massimo profitto dalla contingente fase emergenziale. Il dramma è che a farne le spese è sempre l’ultima maglia della catena: i lavoratori della Liberty che saranno raggiunti da lettera di licenziamento. Bluferries/RFI si farà carico dell’equipaggio della Tarnav che giungerà nello Stretto insieme all’unità noleggiata, serviranno almeno altri 20/30 lavoratori, ma più della metà della forza lavoro impiegata dalla Liberty Lines resterà disoccupata. Un’altra ‘macelleria sociale’ che Messina non può accettare, l’ennesima mortificazione di un servizio essenziale che il Meridione non deve subire”.
“La vertenza Stretto incalza dal 2015 proseguono i due sindacalisti -. Da allora ad oggi si sono avvicendati vari Governi, ma ancora si procede con soluzioni provvisorie, finte modernizzazioni, rivoluzioni annunciate e mai realizzate e quando il degrado raggiunge gli onori della cronaca qualcuno promette il ponte sullo Stretto. Intanto i treni a lunga percorrenza sono ridotti ai minimi termini, dalla Sicilia verso il continente si viaggia su convogli ferroviari indecenti, traghettati nello Stretto da una flotta limitata a un’unica nave in linea e il servizio di collegamento veloce, dedicato ai pendolari dell’area integrata, va avanti con soluzioni sommarie e provvisorie”.
L’ORSA chiama in causa il Ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli:
“Il Ministro Toninelli – scrivono i due sindacalisti – ha il dovere della chiarezza e dell’organizzazione definitiva dei trasporti nell’area dello Stretto, le soluzioni temporanee sono anacronistiche e penalizzanti; l’’Italia a due velocità è una discriminazione che il Sud non tollera più. Se è intenzione del Ministero affidare il servizio di traghettamento veloce al gruppo FS non si può prescindere dal quantificare le sovvenzioni NECESSARIE e dotare RFI di una flotta veloce adeguata. Il cambio gestione del servizio non deve compromettere la qualità e la quantità né può penalizzare i livelli occupazionali”.
“Continuità Territoriale ferroviaria e traghettamento veloce per i pendolari – si sottolinea nel comunicato – sono due diritti essenziali irrinunciabili, uno non esclude l’altro. NOI VOGLIAMO TUTTO! ORSA ferrovie e ORSA marittimi rivendicano sovvenzioni, navi nuove, treni decenti e ricollocazione dei lavoratori Liberty Lines nell’azienda che si assume l’onere di erogare il servizio di traghettamento veloce. Basta con i pannicelli caldi, lo Stretto di Messina, patrimonio dell’umanità, ha bisogno di risposte subito, senza se e senza ma…”.
“Ferrovieri e Marittimi – questo l’invito del sindacato ORSA – si uniscano in un’unica vertenza che comprende le rivendicazioni di sempre:
sovvenzioni per il collegamento marittimo veloce fra Messina-Reggio Calabria e Villa San Giovanni;
ricollocazione dei lavoratori Liberty Lines;
potenziamento della continuità territoriale nella forma treno su nave”.
“ORSA Ferrovie – conclude il comunicato – annuncia la dichiarazione di sciopero dei ferrovieri impiegati nella flotta RFI, ORSA Marittimi si appresta a mobilitare in azioni di protesta eclatanti i lavoratori Liberty Lines raggiunti da lettera di licenziamento”.
Foto tratta da vincenzogarofalo.com