Ma siccome dovrebbe essere la vecchia politica agrigentina – centrodestra e centrosinistra – a rescindere il contratto a noi la cosa non sembra molto credibile. Perché i vecchi politici di questa provincia con Girgenti Acque ci sono sembra andati a nozze sulla pelle degli ignari cittadini…
Domani si riunisce l’Assemblea territoriale idrica (Ati) di Agrigento alla presenza dei sindaci dei 43 Comuni della provincia. All’ordine del giorno c’è la rescissione del contratto con Girgenti Acque, la società che gestisce il servizio idrico in 27 Comuni (gli altri 16 Comuni si gestiscono il servizio idrico da sé e se la passano molto meglio).
Sarà la volta buona? Noi non ci crediamo. Ricordiamo che Girgenti Acque è figlia della vecchia politica siciliana – centrodestra e centrosinistra – che in provincia di Agrigento è ancora forte. Vero è, come già ricordato, che 16 Comuni non hanno mai accettato la gestione di Girgenti Acque e si sono chiamati fuori. Ma questo significa poco o nulla. Perché nella sarabanda delle assunzioni di questa società la vecchia politica ha partecipato piazzando propri adepti.
Allora che succederà domani? L’Ati si dovrebbe riunire per deliberare la nomina dei legali che dovrebbero avviare le procedure per la rescissione del contratto…
Insomma, se proprio la dobbiamo dire tutta, a noi questa storia della rescissione del contratto con Girgenti Acque, che ormai è una telenovela, sembra una storia infinita. Domani sarà la volta buona? Noi manifestiamo i nostri dubbi, perché chi dovrebbe rescindere il contratto sono gli esponenti della vecchia politica-politicante siciliana. Quindi…
Intanto ci sono alcune dichiarazioni. Come quella del Forum per l’acqua pubblica:
“Apprendiamo dalla stampa che il gestore idrico Girgenti Acque già nel mese di maggio avrebbe diffidato in 90 pagine di atto responsivo l’ATI ‘a non fare scelte in direzione della risoluzione’, stante che, secondo il gestore, ‘non sussistono i presupposti… non sussiste alcun inadempimento, tantomeno grave da parte del gestore che possa giustificare la risoluzione della convenzione di gestione’.
Rimaniamo letteralmente allibiti! Non stupiti, perché in questi anni Girgenti Acque ha superato la più fertile immaginazione nell’opporre le argomentazioni più fantasiose per mistificare i disastri prodotti, che non stiamo a riepilogare poiché a Voi tutte e tutti ben noti e già contenuti nell’atto di diffida ad adempiere che il 27.04.18 avete approvato all’unanimità e formalizzato al gestore.
Quello che troviamo scandaloso e francamente inaccettabile nel sentir dichiarare che non esiste alcuna inadempienza quando il disastro ambientale, il danno alla salute ed i macroscopici e continuativi disservizi subiti dai cittadini sono da anni sotto gli occhi di tutti, è il tono intimidatorio, quasi di sfida alla Assemblea dei sindaci, al quale peraltro il gestore non è nuovo. Il continuare a considerarsi al di sopra di ogni legge ed esentato dal dover rispondere delle inadempienze per le quali è già stato condannato o è indagato nei procedimenti giudiziari in corso, tanti e tali che consiglierebbero a chiunque un prudenziale silenzio.
Quello che come Forum siciliano dei Movimenti per l’Acqua ed i Beni Comuni ci sentiamo di portare alla Vostra attenzione è innanzitutto la nostra solidarietà rispetto ad atti e dichiarazioni che consideriamo a questo punto impudenti da parte del gestore, insieme alla richiesta di voler procedere senza ulteriori indugi alla risoluzione del contratto in danno del gestore, di quantificare, secondo il principio UE “chi inquina paga”, i danni ambientali prodotti per le inadempienze del gestore che non possono essere pagati due volte dai cittadini, nonché quelli arrecati alla salute ed alla incolumità pubblica.
Vi sollecitiamo inoltre a voler avviare tutte le procedure necessarie a stilare un Piano d’Ambito corrispondente alle effettive necessità dell’intera ex provincia, ed avviare le procedure per la costituzione di una Azienda speciale consortile, o di un Consorzio di comuni, cioè un Ente di Diritto Pubblico, che ricomprenda tutti i comuni della provincia al quale attribuire, come soggetto gestore, il SII nell’ambito provinciale.
Tale prospettiva, pienamente praticabile a legislazione nazionale e regionale vigente, come ulteriormente sottolineato dalla recente relazione della Corte dei Conti a sezioni riunite, è l’unica in grado di garantire efficacia, efficienza, economicità e trasparenza nella gestione dei fondi pubblici e di quelli con cui i cittadini finanziano il SII, nonché di rispondere alla volontà Popolare ed alla continuativa mobilitazione in favore di una gestione Pubblica e partecipativa, in cui i profitti non facciano dividendi per gli azionisti, ma vengano reinvestiti nel miglioramento del Servizio e nella diminuzione delle tariffe.
Fiduciosi che la Vostra volontà, sia quella di voler assicurare la gestione Pubblica e partecipativa delle Acque, di voler salvaguardare gli interessi delle Vostre comunità e di voler rimuovere ogni elemento di illegittimità ed illegalità nella gestione della preziosa risorsa e nella tutela del territorio, Vi auguriamo un buon lavoro, auspicando una accelerazione verso la risoluzione contrattuale e verso la gestione Pubblica, partecipativa e virtuosa del SII, nel pieno rispetto della volontà Popolare fin qui calpestata ed elusa.
L’Acqua resta il paradigma di tutti i Beni Comuni e del livello di Democrazia effettivamente esigibile dai cittadini e dalle comunità di cui i Primi Cittadini portano l’onore e l’onere di essere garanti e portavoce”.
Sulla vicenda interviene anche Potere al Popolo di Agrigento, il soggetto politico di sinistra alternativo al PD:
“Vogliamo sollecitare i sindaci agrigentini a mantenere fede agli impegni assunti nelle precedenti sedute, ed a portare a compimento la risoluzione della convenzione col gestore privato Girgenti Acque. Tale impegno è tanto più urgente quante più sono le ripetute e acclarate inadempienze del gestore nell’espletamento del servizio, come testimoniato tra l’altro dalle numerose iniziative della magistratura con particolare riferimento alla depurazione delle acque reflue e allo smaltimento dei fanghi di depurazione, oltre che dalle difficoltà contingenti che da anni vivono sulle proprie spalle e sulle proprie finanze i nostri concittadini, continuamente soggetti all’erogazione di un servizio che niente ha da invidiare a paesi sottosviluppati”.
Sulla vicenda interviene anche Lillo Massimiliano Musso con un post su Facebook:
“Lillo Massimiliano Musso
“Il 28 settembre 2018 i sindaci agrigentini possono mandare via il colosso. Ad un passo da un evento storico o dall’ennesima presa in giro degli amministratori locali. Le inchieste della magistratura procedono. Ma non basta. Serve che il popolo si svegli. Immagina: il 28 settembre i sindaci agrigentini possono mandare via dalla tua vita Girgenti Acque. Cadranno le maschere, prima di tutto, dei cittadini creduloni e complici di una classe dirigente palesemente contro gli interessi del popolo, proiettata sfacciatamente all’interesse personale e di lobbies. Il cittadino deve capire che non ha alibi. Il vero nostro avversario, infatti, non è la malapolitica in sé, bensì chi la vota pur avendo un’alternativa”.