In un tempo in cui la politica siciliana dà il peggio di se stessa, tra ascarismo, pressappochismo e improvvisazione, vogliamo ricordare due grandi uomini politici siciliani che, militando in partiti contrapposti, hanno lavorato con la crescita culturale, economica e sociale della nostra Isola
In un tempo infelice come quello che ci è dato vivere è piacevole abbandonarsi alla malinconia che provoca il ricordo di una politica fatta da signori e da gentiluomini, da uomini, innanzitutto, che pur costretti ad operare anche allora in un contesto politico parlamentare succubo dei dictat romani, seppero onorare la loro missione e le idee di cui erano convinti portatori.
Giuseppe Tricoli e Pancrazio De Pasquale occuparono scranni contrapposti, ma lo fecero con stile, con garbo, con educazione e con grande competenza.
E’ con grande rimpianto che questo blog e il suo editore li ricorda.
Giuseppe Tricoli (nella foto a destra tratta da wikipedia) nacque a Palermo, 26 settembre 1932. Laureatosi in
Giovanissimo, fu protagonista a Palermo delle manifestazioni per Trieste italiana. Insieme all’impegno accademico intraprende quello politico.
Nel 1971 è eletto deputato all’Assemblea regionale siciliana nel collegio di Palermo per il MSI. Verrà sempre rieletto, nel 1976, nel 1981 e nel 1986. Non si ricandidò nel 1991. In Assemblea regionale fu il promotore della “legge sullo Stemma e il Gonfalone della Regione siciliana”.
Fu molto amico di Paolo Borsellino fin dai tempi degli studi universitari: il giudice era a pranzo nella sua casa al mare di Villagrazia di Carini il 19 luglio 1992, dove aveva lasciato la famiglia, quando fu ucciso nell’attentato di via d’Amelio.
Pancrazio Antonino De Pasquale (nella foto sotto tratta da multimedia.europarlamento, a destra) nacque a Giardini-Naxos, il 6 agosto
Fu consigliere al Comune di Messina. Nel 1952 sposa Simona Mafai. Fu eletto nel 1958 deputato alla Camera nella III e confermato nella IV legislatura per il Blocco del Popolo e per il PCI, fino alle dimissioni nel 1967.
Divenne nel 1968 Deputato all’Assemblea regionale siciliana nella VI, e poi VII e VIII legislatura, e fu presidente del Gruppo parlamentare del PCI. Fu eletto presidente dell’ARS nel 1976, e lo restò fino al 1979, quando si dimise per ricandidarsi alle prime elezioni europee.
Fu eletto deputato europeo alle elezioni europee del 1979, fu poi confermato nel 1984. È stato presidente della commissione per la politica regionale e l’assetto territoriale, membro della commissione per il regolamento e le petizioni e della delegazione al comitato misto Parlamento europeo/Corti spagnole.