Se dovesse passare la ‘Secessione dei ricchi’ che non è solo del ‘Lombardo-Veneto’, ma verosimilmente di tutto il Centro Nord Italia, le finanze dei Comuni del Sud verranno azzerate e l’aumento di tasse e imposte (IMU, TARSU, TARI, ACQUA, GAS) locali sarà micidiale. Se non passerà, la Lega che l’ha proposto prenderà comunque una barca di voti nel Centro Nord. Ne vogliamo parlare dei meridionali che vanno ancora dietro a Salvini?
Ricordate le polemiche di qualche settimana fa sollevate soprattutto dal PD e dai sindaci di centrosinistra d’Italia? Non era altro che una semplice riprogrammazione di fondi non spesi. Ma, pur di andare contro l’attuale Governo di grillini e leghisti, il Partito Democratico ha scatenato un putiferio: Tv e giornali hanno riportato il taglio di fondi alle periferie e ai Centro storici, dipingendolo come un fatto “gravissimo”. E mentre l’attenzione dell’opinione pubblica si concentrava su un fatto amministrativo banale e, soprattutto, sulla gestione dei migranti ad opera del solito Matteo Salvini, nel silenzio quasi generale, la Lega assestava un colpo durissimo ai Comuni del Sud con la cosiddetta ‘Secessione dei ricchi’.
Mai come in questo caso è legittimo parlare di ritorno al ‘Lombardo-Veneto’ di austriaca memoria: con la proposta di ‘Autonomia’, di fatto una secessione fiscale, i leghisti hanno posto le basi per togliere a tutti i Comuni del Sud Italia i fondi derivanti dalla perequazione e dalla solidarietà.
Noi ci siamo occupati di questo argomento, dando ampio risalto all’appello contro questo ennesimo scippo ai danni del Sud lanciato dall’economista, Gianfranco Viesti:
“Il Nord e il Centro Italia si confermano quello che sono sempre stati: sfruttatori ed egoisti. Dopo avere ridotto all’osso il Mezzogiorno – cosa che hanno fatto dal 1860 ad oggi – adesso vogliono la secessione scippando altre risorse al Sud in barba alla Costituzione. Una petizione su Change.org dell’economista Gianfranco Viesti per bloccare questa ‘furbata’ e discutere democraticamente e correggere i passaggi di questa ‘secessione’ (QUI IL NOSTRO ARTICOLO DELLO SCORSO 31 AGOSTO PER ESTESO).
Non sappiamo che effetto sortirà questo appello. Ma oggi non possiamo non segnalare la miopia di quasi tutti i politici eletti nel Mezzogiorno che, tranne qualche eccezione, hanno sottovalutato la portata finanziaria, sociale e politica di quello che potrebbe succedere.
La già segnalata miopia politica del centrosinistra ha aiutato la Lega di Salvini concentrando l’attenzione mediatica sul taglio dei fondi alle periferie: periferie che tanti Comuni italiani hanno abbandonato e che hanno riscoperto solo dopo la riprogrammazione di questi fondi. In più il leader della Lega ha tenuto e continua a tenere la scena agitando il tema della cosiddetta “invasione dei migranti”.
Solo in pochi – e tra questi il professore Viesti – hanno segnalato quello che potrebbe succedere nei Comuni del Sud se il Veneto e la Lombardia, ma anche la Liguria, il Piemonte, l’Emilia Romagna e la Toscana, insomma se tutto il Centro Nord Italia si dovesse tenere il ‘residuo fiscale’ (circa 100 miliardi di euro) alla faccia della perequazione e della solidarietà sancita dalla Costituzione italiana del 1948: ovvero il crollo verticale delle finanze del Comuni del Mezzogiorno d’Italia.
Già la situazione nei Comuni del Sud è drammatica. Se a questo si aggiungerà la ‘Secessione dei ricchi’ ci saranno problemi per la gestione degli asili nido, per le mense scolastiche, per gli anziani, per i minori a rischio, per la manutenzione di scuole e strade e via continuando. Un disastro.
Le ‘casse’ dei Comuni del Sud, già svuotate in questi anni dai tagli romani, si svuoterebbero ulteriormente. E gli amministratori comunali sarebbero costretti ad aumentare le imposte locali (IMU, TARSU, TARI, ACQUA, GAS). Per non parlare delle ZTL che già sono operative e delle contravvenzioni per le infrazioni al codice della strada: per ora – per citare un esempio – per un divieto di sosta si paga un contravvenzione pari a 84 euro, che potrebbe essere portata al massimo consentito dalle leggi: 335 euro!
Attenzione: il vero problema è politico. E’ probabile che questa manovra venga bloccata. Ma l’abilità della Lega di Salvini sta nel fatto di aver convinto la stragrande maggioranza delle popolazione non soltanto del ‘Lombardo-Veneto’, ma di tutto il Centro Nord Italia che questa manovra è giusta.
I leghisti, di fatto, hanno capovolto la narrazione italiana dal 1860 in poi: non è più il Nord che ha derubato il Sud, ma è il Sud, oggi, che drena risorse al Centro Nord. Una bugia che, però, sta passando per verità nell’immaginario della stragrande maggioranza degli italiani del Centro Nord.
Ribadiamo: la stragrande maggioranza degli abitanti del Centro Nord Italia – chi perché si è lasciato convincere, chi per convenienza – oggi vuole questa particolare forma di ‘Secessione’. La crisi economica, del resto, non ha risparmiato vaste aree del Centro Nord: così gli abitanti di questa parte d’Italia pensano di salvarsi agganciandosi alla Mitteleuropa e abbandonando il Sud al proprio destino.
Che significa questo? Che anche se l’attuale Governo nazionale – ovviamente per volontà dei grillini – riuscirà a bloccare questa ‘Secessione dei ricchi’, ebbene, lo farà facendo pagare agli stessi grillini un prezzo salatissimo in termini elettorali. Non a caso Forza Italia, per bocca del presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, si è affrettato ad avallare l’operato della Lega di Salvini. Nessuno, oggi, nel Centro Nord vuole perdere voti mettendosi contro la ‘Secessione dei ricchi’.
La Lega ha gettato due ‘esche’: la gestione dei migranti (si è fatto un gran parlare della nave ‘Diciotti’, ma nessuno si occupa degli ‘sbarchi-fantasma’ di migranti che vanno in scena, soprattutto in Sicilia) e il taglio dei fondi ai Centri storici. Quasi tutti hanno abboccato e adesso i leghisti si accingono a raccogliere i frutti del loro ‘onesto lavoro’.
Passi la dabbenaggine politica di un centrosinistra che ormai ha perso la bussola (in queste ore Matteo Renzi continua a inondare giornali e Tv con le sue dichiarazioni: tornerò, farò, dirò e bla bla bla). Ma la cosa veramente incredibile è che, ancora oggi, nel Sud Italia ci siano persone che vanno dietro a una Lega che, ogni giorno, sega i rami degli alberi dove vivono i meridionali…
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