Il sindaco della città partenopea annuncia l’approvazione di tre delibere per dire basta alle politiche nordiste. Tra queste, una che prevede la creazione di una moneta parallela
Mentre alcune Regioni del Nord sognano la secessione a scapito del Sud (da qui o l’appello al Presidente della Repubblica degli intellettuali del Sud, con in testa lo scrittore Pino Aprile e qui la petizione lanciata da Gianfranco Viesti), e mentre la scena politica italiana è dominata da un partito a trazione nordista (da qui la nostra proposta di un partito del Meridione), Luigi De Magistris, sindaco di Napoli, tenta di riconquistare la scena.
Lo fa annunciando l’approvazione di tre delibere per accelerare “l’autonomia della città”. La prima delibera si chiama, infatti, “Napoli Città Autonoma”, ed è un vero e proprio un manifesto politico.
La seconda farà discutere più della prima. Prevede “la cancellazione del debito ingiusto”, ovvero quel debito contratto dallo Stato approfittando di situazioni emergenziali come le gestioni commissariali post-terremoto ed emergenza rifiuti:
“Lo cancelliamo dal nostro bilancio. Quei debiti non sono stati contratti dalla Città e dai napoletani, anzi noi siamo vittime ed andremmo semmai risarciti, altro che pagare il debito agli usurpatori! Se oggi non avessimo quel debito frutto delle più invereconde collusioni tra politica, affari e criminalità organizzata, potremmo avere più autobus, più spazzatrici, più asfalto per le buche”.
Ed, infine, “la realizzazione di una moneta aggiuntiva all’euro per dare forza a Partenope”.
Un programma ambiziosissimo che sembra più una sfida lanciata al ministro leghista:
“Vedremo se il separatista che urlava prima il Nord e contro Napoli e i napoletani oggi ostacolerà questo progetto di autonomia dal suo scranno di Ministro dell’Interno”.
Se si tratta di un programma concreto o di una sfida politica, lo vedremo presto. Certo non si può dare torto al sindaco di Napoli quando scrive che “è dal 1861 che abbiamo dato, come si dice dalle nostre parti. Prima le casse del Banco di Napoli – che oggi di Napoli non ha più nulla – per risanare i debiti dei savoiardi; poi i meridionali in prima linea sul Piave nella grande guerra per difendere la Nazione; poi la liberazione dal nazifascismo che ha visto Napoli – nelle quattro giornate del 1943 – essere la prima città d’Europa, con una rivolta popolare, a liberarsi – prima dell’arrivo degli alleati – del più potente esercito del mondo, quello tedesco, coadiuvato dai fascisti italiani; poi l’enorme contributo dei meridionali nelle fabbriche del Nord nello sviluppo post bellico, a cominciare dalla Fiat; quindi le profonde ed ignobili discriminazioni che, da quarant’anni, vengono messe in atto nelle scelte politiche ed economiche dei Governi che hanno guidato il nostro Paese”.
“Il riscatto del Sud- prosegue De Magistris- non passa dalla questione meridionale lasciata ai potentati che governano a Roma, ma dall’autodeterminazione dei popoli del Sud che, attraverso il senso di appartenenza alla loro Terra, devono lottare per emanciparsi nella conquista dei diritti”.
Napoli, quindi, “ribelle al Sistema ed ubbidiente ai valori costituzionali”.
Quindi il riferimento al programma , di fatto, secessionistico, di Lombardia e Veneto:
“Di fronte ad un Governo ad evidente trazione anti-meridionale, di fronte al rafforzamento dell’asse Lombardo-Veneto per l’attuazione del referendum autonomista – già lavorano per dirottare la gran parte delle risorse verso i ricchi, dando elemosine al Sud, magari con la veste ingannevole di un pseudo reddito di cittadinanza – noi dobbiamo lanciare una sfida storica, mai pensata ed attuata sinora. La Lega ed i suoi accoliti agiscono con odio verso il Sud, con azioni discriminatorie, con pratiche all’insegna della disuguaglianza. Noi non dobbiamo pagarli con la loro stessa putrida moneta. Ma dobbiamo lavorare alacremente per rafforzare la coesione nel nostro Paese, valorizzando autonomie e differenze. Italia unita nelle sue differenze. Sfidiamo il Ministro Salvini e l’intero Governo sul tema dell’Autonomia. Siamo stanchi di ingiustizie e sopraffazioni. Autonomia del Sud non contro il Nord, ma per costruire un Paese in cui cessino finalmente le discriminazioni. Noi non odiamo i settentrionali, anzi, a differenza, invece, di chi odia i meridionali. Nelle prossime settimane per dimostrare che continuiamo a fare sul serio e che non si tratta di mera propaganda meridionalista, approveremo tre delibere”.
Delle delibere vi abbiamo parlato all’inizio di questo articolo.
“Autonomia – conclude il sindaco di Napoli- è potenza, democrazia è anche partecipazione alla rivoluzione. Il momento giusto è adesso. E vediamo se il separatista che urlava prima il Nord e contro Napoli e i napoletani oggi ostacolerà questo progetto di autonomia dal suo scranno di Ministro dell’Interno. Noi, a prescindere, come sempre, andremo avanti, ed attueremo l’Autonomia, sempre per e mai contro”.
Possiamo solo aggiungere che un progetto del genere, sostenuto dalle validissime ragioni ricordate dal sindaco di Napoli, non può avere successo ‘in solitaria’. La rinascita deve coinvolgere tutte le regioni del Sud che hanno necessità di riconoscersi, come abbiamo scritto nel nostro appello, in una nuova politica fatta da Meridionali per il Meridione, intestata ad un soggetto politico meridionale, trasversale ed interclassista, egualitario, laico, rispettoso e garante delle specificità, che costruisca, adotti e porti ad esecuzione un progetto per il SUD: