Stamattina, come annunciato nei giorni scorsi, dirigenti e iscritti all’USB Formazione professionale, si sono catapultati nella sede della curatela fallimentare dello IAL. Sandro Cardinale: “Abbiamo sviscerato tutte le anomalie di questo fallimento”
Come annunciato nei giorni scorsi, stamattina dirigenti e iscritti dell’Unione Sindacale di Base (USB) del settore Formazione professionale si sono recati presso la sede della curatela fallimentare dello IAL che, com’è noto, è stato uno dei più grandi enti storici della Formazione professionale della Sicilia.
“Nel corso dell’incontro – si legge in un comunicato diffuso da Sandro Cardinale, dell’USB Confederale Sicilia – l’USB ha sviscerato tutte le criticità emerse nella gestione del fallimento”.
Lo IAL, infatti, è stato dichiarato fallito dal Tribunale di Palermo, dopo anni di roventi polemiche, sollevate dai lavoratori dell’ente formativo, che lamentano crediti nei riguardi dell’ente.
Cardinale parla di “illeciti”. Il più “eclatante”: mentre l’ente percepiva i finanziamenti pubblici, da parte dell’assessorato regionale della Formazione, usufruiva anche della Cassa integrazione.
“L’USB – si legge sempre nel comunicato – segnala inoltre la sparizione di tutto il Tfr accantonato con i benefici di polizza dei lavoratori”.
Altro aspetto poco chiaro è “la bassa valutazione dei beni immobili in uso allo IAL, ma di dubbia proprietà”.
“L’USB – si legge sempre nel comunicato – si impegna con la curatela a produrre la documentazione a supporto di quanto denunciato”.
Nell’incontro l’USB ha chiesto le cifre a disposizione della curatela e, contestualmente, la ripartizione di una parte di quanto dovuto ai lavoratori, provvedimento che dovrà essere autorizzato dal giudice fallimentare.
“La vergogna più grande di questa storia – conclude Cardinale – è quella che la CISL, preposta a tutelare i lavoratori, ha doppiamente raggirato i lavoratori”.