Sul caso interviene il M5S: “Il governo faccia rispettare gli impegni che le compagnie marittime hanno preso per assicurare il servizio”
Turisti infuriati. Isolani esasperati. Un altra estate da incubo, in Sicilia, nel mondo dei collegamenti marittimi con le isole minori. E c’entra poco il maltempo: i disservizi subiti dai passeggeri sono quasi tutti dovuti alle pessime condizioni dei mezzi. Una ‘pubblicità’ che ha varcato lo Stretto se è vero che di questo caos, oggi si occupa anche La Stampa:
“A Trapani è stato addirittura usato un traghetto della Ngi, la motonave «Helga», che è tra quelle indicata come pericolosa per la presenza di «amianto a bordo», con le cabine per l’equipaggio che sono sigillate. Egadi, Eolie e Pelagie hanno fatto i conti con tanti guai per gli spostamenti da e per la Sicilia. A Favignana oggi i passeggeri in partenza per Napoli hanno dovuto raggiungere Trapani e Palermo con altri aliscafi, da Trapani alcuni hanno preso la via del ritorno verso Napoli con un bus, altri sono arrivati a Palermo da dove si imbarcheranno stasera sul traghetto per il capoluogo campano o ancora altri utilizzando un autobus. Il forfait odierno dell’aliscafo che collega Favignana a Napoli pare essere stato dovuto allo stop imposto dalla Guardia Costiera ad altri due aliscafi utilizzati nelle Eolie”. Lo stop della Guardia costiera ha riguardato due aliscafi della Liberty Lines a Milazzo.
Una via crucis, insomma, a fronte di una marea di soldi pubblici destinati al settore. Ricordiamo che le tratte vengono assegnate in base a bandi regionali. E che la Regione avrebbe il dovere di controllare il modus operandi dei concessionari. Cosa che, evidentemente, non fa. Che ci siano storture è cosa nota. Sappiamo che ci sono diverse Procure che stanno indagando sul mondo dei collegamenti marittimi e che l’inchiesta Mare Mostrum (in allegato alcuni approfondimenti) ha portato a galla una melma oscura, fatta di tangenti e commistioni tra interessi pubblici e privati. Il tutto a spese dei contribuenti. Il tutto mentre il fascicolo ‘monopolio’ è finito a Bruxelles direttamente dagli uffici del CGA.
Quello che stupisce, però, è che la Regione, a fronte di una inchiesta tra le più pesanti (per le cifre a sei zeri e i nomi coinvolti) degli ultimi decenni e a fronte di disservizi sempre più gravi, continui a non prendere seri provvedimenti. Ci sono regolamenti e penali per chi non li rispetta. Eppure, nulla.
Sul caso interviene il Movimento 5 Stelle: “Quanto sta accadendo in questi giorni nei porti siciliani da dove avvengono i collegamenti marittimi a singhiozzo con le nostre isole minori è inaccettabile. Lo è per i turisti che nel periodo estivo alimentano la nostra economia e lo è ancora più per i residenti che vedono assottigliarsi il diritto a dei collegamenti con la terraferma efficienti e continui. A cosa sono servite le audizioni con i sindaci delle isole minori e le aziende che garantiscono i collegamenti? Il Governo Regionale faccia rispettare gli impegni che le compagnie marittime hanno preso per assicurare il servizio”.
A dichiararlo è la deputata regionale del Movimento 5 Stelle Roberta Schillaci che, avendo incontrato i sindaci delle isole minori in questi giorni, ha depositato una interrogazione con la quale incalza il Governo Regionale a dare risposte sui collegamenti con le piccole isole siciliane.
“Dato che le audizioni che facciamo in Ars non servono praticamente a nulla – spiega la deputata – si faccia in modo di restituire dignità al lavoro delle commissioni permanenti all’Ars. Abbiamo accolto le istanze dei sindaci e quindi degli abitanti di questi territori, ma la situazione dei collegamenti continua addirittura a peggiorare”.
Insomma, siamo davvero in presenza di intoccabili? Se non lo sono per la magistratura, perché lo sarebbero per la politica?