La Sicilia ha i mezzi per realizzare l’autonomia alimentare oggi indispensabile per tutelare i cittadini siciliani da produzioni estere spesso di pessima qualità. E’ il caso del grano duro. Va a tutti costi bloccato il flusso di grano duro estero che arriva nella nostra Isola. Perché il Governo siciliano non interviene con i controlli sulla salubrità del prodotto? La spiegazione è una: corruzione
E’ convinzione diffusa che la Sicilia abbia le potenzialità non solo per produrre tutto il grano duro necessario al fabbisogno interno dell’Isola, ma anche di esportarne. Non sono un tecnico e non so se questo corrisponde al vero e mi piacerebbe avere una risposta tecnica. Se così fosse, comunque, la responsabilità di quanti, politici, amministratori, produttori e operatori in genere hanno reso e tengono la Sicilia in condizione di importare grano duro dall’esterno sarebbe gravissima.
E’ certissimo invece che la Sicilia, da quando ha ottenuto lo Statuto speciale, ha sempre avuto tutti gli strumenti giuridici idonei per realizzare l’autonomia alimentare. Non lo ha fatto. Disdoro e disonore ai colpevoli. Quegli stessi strumenti sono sempre lì, idonei e capaci di porre fine al paradosso delle importazioni e di dare avvio ad una battaglia per l’autonomia alimentare sicuramente vittoriosa.
Abbiamo dimostrato (COME POTETE LEGGERE NEGLI ARTICOLI IN CALCE) che la situazione attuale è frutto di una politica criminosa portata avanti dai potentati europei e internazionali, nel silenzio e con la complicità della politica ascara siciliana. Da un lato la riduzione dolosa della produzione interna e, dall’altro, l’importazione di grano duro a costi tanto competitivi da distruggere il mercato interno. E’ stato come se un ascensore incominciasse la discesa, mentre un altro ascensore cominciava la salita.
Quali sono i rimedi per invertire la tendenza? In un articolo precedente ho parlato della necessità dei produttori di fare squadra, di unirsi in una lotta comune, mettendo da parte tutto quello che, secondo me fatto apposta, li divide ed esaltando quello che li unisce. Questo però è solo il primo passo e forse è il più difficile.
Se la politica ha un compito da assolvere e i mezzi per assolverlo e non lo assolve, due possono essere i motivi: incapacità o corruzione. Se i governi regionali che nel tempo hanno avuto e hanno il potere e quindi il dovere di fare prosperare la Sicilia e invece l’hanno fatta sprofondare in una crisi sempre più grave, o sono stati e sono tuttora incapaci, o sono stati e sono tuttora corrotti.
Limitando per economia espositiva l’esame della questione, a far tempo dall’introduzione dell’elezione diretta del Presidente della Regione, sembra impossibile che, negli ultimi diciotto anni, si siano succeduti nel governo della Sicilia soltanto degli incapaci. Più plausibile che ci siano stati corrotti che hanno assecondato il processo di annientamento della nostra produzione. In cambio di danaro, rielezione assicurata o altre utilità.
Abbiamo più volte ho posto in evidenza il bizzarro comportamento del presidente della Regione, Nello Musumeci, il quale, in campagna elettorale ha tuonato contro l’ex Presidente Rosario Crocetta, reo di consentire lo scarico, in Sicilia, di milioni di tonnellate di grano duro estero che rovinavano la nostra economia e delle cui provenienza e salubrità nessuno sapeva niente.
Lo stesso Musumeci, però, da Presidente della Regione, si è messo fare come Crocetta, ovvero a fare finta di niente e il grano continua ad essere scaricato in Sicilia a tonnellate e tonnellate, impunemente. I malevoli potrebbero pensare che aveva solo l’interesse di mettersi al posto di Crocetta per fare quello che faceva (o non faceva) lo stesso Crocetta.
Ma io non lo penso. Ho sempre detto e dimostrato che Musumeci è solo tragicamente inadeguato al compito e tale lo continuo a considerare.
Lo schiaffo del demente, però, fa lo stesso male di quello dato da un genio. La nullaggine del Governo Musumeci sta rovinando l’economia agricola siciliana come se fosse la trama di un assassino seriale, astuto e determinato. Va fermato e va fermato ADESSO…
Grano duro: le tesi di Paolo Barilla e le gravi responsabilità della Regione/ MATTINALE 132