Invece di prendere le difese delle persone morte subito dopo il crollo del Ponte Morandi di Genova, il primo pensiero degli esponenti del centrosinistra è stato quello di difendere gli interessi dei privati che gestiscono le autostrade. la stessa cosa stanno facendo gli esponenti del centrodestra. E poi si domandano perché la gente li fischia!
In queste ore i rappresentanti della vecchia politica – il ‘ciarpame’ del centrodestra e del centrosinistra – hanno chiamato a raccolta tutti i propri ‘intellettuali’, con in testa quelli che Antonio Gramsci definiva “scrittori salariati”, per difendere gli esponenti del PD sonoramente fischiati ai funerali di Stato di una parte dei morti di Genova (è noto che i parenti di un’altra parte di deceduti hanno rifiutato, non senza qualche ragione, i funerali di Stato).
Perché la vecchia politica ‘deve’ difendere gli esponenti del Partito Democratico sonoramente fischiati? Per almeno due ragioni.
In primo luogo, per autodifesa, perché i fischi, per l’appunto, non riguardano solo il PD, ma tutta la vecchia politica, compresa Forza Italia di Berlusconi.
La seconda ragione sta nel fatto che, ai fischi agli esponenti del PD, si sono accompagnati gli applausi agli esponenti dell’attuale Governo: e questo i ‘capi’ di centrosinistra e centrodestra – che sono i veri responsabili della privatizzazione delle autostrade italiane con il corollario di imbrogli che sta venendo fuori dopo il crollo del Ponte Morandi di Genova – non possono tollerarlo.
I vari D’Alema, Prodi, Berlusconi, fino ad arrivare agli attuali Martina, Orfini e via continuando, hanno capito – e scusate il gioco di parole – che gl’italiani hanno in buona parte capito. Il fatto che la vecchia politica controlli ancora oggi la maggior parte dei grandi giornali e delle televisioni non ha impedito al popolo italiano di capire non soltanto chi sono i responsabili del disastro di Genova, ma anche chi sta cercando di proteggere gli stessi responsabili e chi ha partecipato al ‘grande banchetto’ delle autostrade privatizzate.
E qui, stavolta, la rete dove circola un’informazione diversa da quella ufficiale c’entra fino a un certo punto. Perché, questa volta, sono stati gli stessi esponenti della vecchia politica italiana, davanti al crollo del Ponte Morandi di genova, a darsi la zappa sui piedi.
E’ importante ricordare la sequenza dei fatti. Cos’hanno combinato e detto gli esponenti del centrosinistra il giorno dopo il crollo del Ponte di Genova? Davanti al vice premier, Luigi Di Maio, che annunciava la cacciata dei gestori del Ponte Morandi crollato con il ricorso alla rescissione del contratto con i privati, gli esponenti del centrosinistra si affannavano a precisare, subito, che l’eventuale rescissione avrebbe comportato, per lo Stato italiano, il pagamento di una penale di 20 miliardi di euro.
Pensavano, le fanfare del centrosinistra, di avere assestato un colpo mortale al Governo Conte-Di Maio-Salvini. Pensavano: ora con ‘sta ‘botta’ faranno marcia indietro. E infatti, sulla rete, gli affezionati e portaborse del centrosinistra si affannavano a denigrare Di Maio:
“Prima ha detto che avrebbe rescisso il contratto, ora sta facendo marcia indietro. Buffone!”.
Ma mentre pensavano questo e denigravano il Governo (Di Maio, ma non soltanto lui) non hanno capito – si vede che sono poco lucidi, no? – che, tirando fuori la storia della penale da 20 miliardi di euro, svelavano i retroscena, in parte ancora sconosciuti, di un contratto-capestro sulla privatizzazione delle autostrade che coinvolge, fino al collo, i vertici del centrosinistra e del centrodestra.
E’ la storia delle privatizzazioni ‘pilotate’ dalla seconda fila della politica italiana arrivata dopo la fine della Prima Repubblica: privatizzazione avviata dal Governo D’Alema alla fine degli anni ’90, proseguita dal Governo Prodi 2006-2008 e completata dal Governo Berlusconi 2008-2011.
Così, senza riflettere molto, nelle 48 ore successive al crollo del Ponte Morandi di Genova, gli esponenti di centrosinistra e centrodestra, con tutti i propri ‘codazzi’ di giornali, tv, commentatori, filosofi e via continuando si sono auto-incaprettati.
Di fatto, gli esponenti della vecchia politica – chi con l’autogol della storia dei 20 miliardi di penale a carico dello Stato in caso di rescissione del contratto, chi attaccando l’attuale Governo – hanno dato al popolo italiano non la sensazione, ma la certezza che centrosinistra e centrodestra, davanti a una terribile tragedia, da una parte difendono i privati che gestiscono le autostrade (cosa peraltro vera, anche per questioni di interessi…) e, dall’altra parte, non difendono il popolo italiano.
Insomma, per dirla brutalmente, centrosinistra e centrodestra, dopo il crollo del Ponte di Genova, senza rendersene conto, hanno fatto passare il seguente messaggio: prima vengono i nostri interessi economici, poi tutto il resto ,compresi i morti di Genova!
E questo che gli italiani, in questo momento, non perdonano alla vecchia politica: la difesa, di fatto, di chi, direttamente o indirettamente, ha provocato il disastro.
Ribadiamo: qui la rete c’entra fino a un certo punto. Sono stati gli esponenti del centrosinistra prima e del centrodestra dopo a darsi la zappa sui piedi, presentandosi per quello che sono: gente più interessata ai propri affari che alle sorti dell’Italia.
E non hanno ancora cambiato approccio. Fino a ieri gli esponenti di centrosinistra e centrodestra solidarizzavano gli uni con gli altri, definendo i cittadini che hanno fischiato gli esponenti del PD come “claque grillina”, “populisti” e via continuando con le offese.
Non solo. Stanno pure provando a scaricare la responsabilità del crollo del Ponte di Genova sull’attuale Governo, che si è insediato da qualche mese e che ha trovato ‘impiattata’ la minestra delle privatizzazioni delle autostrade.
La tesi queste ore degli ‘scienziati’ del centrodestra e del centrosinistra è che la responsabilità di quanto avvenuto a Genova sarebbe del Governo appena insediato e non dei precedenti Governi che, grazie a contratti-capestro, hanno regalato montagne di miliardi di euro ai privati (servizi, questi, che di solito la politica – soprattutto la vecchia politica italiana – non rende gratuitamente…). Sono veramente ridicoli e non se ne rendono conto!
La verità è che gli esponenti del PD e di Forza Italia, pur avendo a disposizioni televisioni e giornali, non riescono più a ‘sintonizzarsi’ con il popolo italiano. Sono al capolinea. “Bolliti”, come si usa dire in questi casi.