In un post su facebook, Cosimo Gioia, agricoltore dell’entroterra siciliano, già dirigente generale del dipartimento Agricoltura della Regione siciliana, alla luce della sentenza che ha condannato la Monsanto, lancia una proposta: UE, autorità europee, nazionali e regionali ci impongono il glifosato, cioè un veleno? Denunciamole! Nel suo post ricorda la battaglia dei I Nuovi Vespri contro il glifosato nella pasta
Insomma, quando ci vuole ci vuole! Prima la condanna della Monsanto che dovrà versare una barca di soldi a un giardiniere per averlo fatto ammalare con il glifosato, poi le polemiche sul ‘caporalato’. Ma nessuno, però, che affronti anche i problemi dell’agricoltura, visti dalla parte degli agricoltori, ovvero delle aziende agricole italiane che non riescono più a reggere la concorrenza sleale imposta dalla globalizzazione dei mercati.
Così Cosimo Gioia, agricoltore dell’entroterra siciliano, quindi produttore di grano duro (in molte aree dell’interno della nostra Isola il grano duro è l’unica coltura agricola praticabile), già battagliero dirigente generale del dipartimento Agricoltura della Regione siciliana – finora unico dirigente generale che ha provato a fermare il grano tossico che arriva in Sicilia con le navi e, adesso, per dare meno nell’occhio, anche con altri mezzi – dopo aver vista una trasmissione televisiva ha scritto il seguente post su Facebook:
“Ho visto su La 7, la trasmissione ‘in Onda’ di Davide Parenzo ed in particolare il servizio sul caporalato. Nulla da eccepire: delinquenti puri che vanno perseguiti e buttati in galera. Solo che si tende a fare di tutta l’erba un fascio. M’incazzo perché mai hanno fatto una trasmissione sugli imprenditori agricoli che rispettano tutte le norme di legge e rigano dritto, anzi drittissimo e sono costretti a chiudere grazie alla globalizzazione dei mercati che consente l’importazione di prodotti da Paesi che trattano la manodopera alla stregua di quei delinquenti del servizio televisivo. Forse non fa notizia o, come si dice ‘audience’ e quindi non si trasmette”.
A questo punto Gioia forse sogna una Tv dove si racconti la verità: per esempio, la verità su un’Unione Europea che, su ordine della Germania, ha imposto all’Europa altri cinque anni di glifosato.
“Si tende a generalizzare – scrive – e non ci sto. E’ inutile ripetere la stessa solfa: non mi va. E’ di oggi la notizia della condanna della Monsanto per il Glifosate (o glifosato). Da quanto tempo denunziamo questa cosa insieme alla testata I Nuovi Vespri che ha sposato la nostra causa ed è stata denunziata dalle multinazionali della pasta che poi hanno perso?”.
Ve l’immaginate la RAI, le Tv di Berlusconi, La 7 e Sky che vanno a intervistare i ‘capi’ delle multinazionali della pasta e gli chiedono:
“Ma è vero che avete denunciato l’associazione GranoSalus e I Nuovi Vespri perché hanno condotto una campagna contro il glifosato presente nella pasta industriale e avete perso due volte?”.
E poi – siccome fanno corretta informazione – intervistano pure i rappresentanti di GranoSalus e dei I Nuovi Vespri e gli fanno esporre le proprie posizioni, mettendole a confronto con le posizioni degli industriali della pasta, dando così ai cittadini la possibilità di farsi una propria idea a partire dai fatti raccontati dai protagonisti.
Che succederebbe? Già immaginiamo le facce dei dirigenti del PD e di Forza Italia…
Intanto Cosimo Gioia, sempre a proposito del glifosato, aggiunge:
“Lo sapete che i limiti di questa sostanza in Europa sono ben al di sopra di quelli canadesi che non possono utilizzarla nemmeno per gli animali da loro e la mandano a noi? E del consumo di 5 Kg procapite della media europea di pasta? E noi che ne consumiamo 30 Kg annui ed ingeriamo 6 volte in più di glifosate?”.
Insomma, per dirla in breve, la tanta celebrata Unione Europea dell’euro ci avvelena, soprattutto a noi italiani che mangiamo tanta pasta. Eh sì, nella ‘Grande Europa’ – quella che Mario Draghi definisce intoccabile – il glifosato, come la stessa Europa dell’euro, non si tocca.
E sapete perché? L’abbiamo scritto due anni fa: sapendo che, in America, gli amici della Monsanto avrebbero cominciato, come si usa dire dalle nostre parti, ‘a scippare legnate’ (come la già citata condanna, che apre le porta a chissà quanti altri casi ancora), sono venuti a rifugiarsi in Europa. Hanno organizzato una bella ‘fusione’ con la tedesca Bayer, la multinazionale farmaceutica tra le più potenti al mondo (QUI IL NOSTRO ARTICOLO DI DUE ANNI FA SULLA FUSIONE MONSANTO-BAYER), e, grazie alla Germania-patrona d’Europa (altro che Santa Brigida di Svezia, Santa Caterina di Siena, Santi Cirillo e Metodio, Santa Teresa e Santa Benedetta della Croce), hanno imposto il glifosato, per altri cinque anni, agli europei!
“A questo punto – conclude Cosimo Gioia – dovremmo fare partire una denunzia: agricoltori e consumatori contro le autorità europee, nazionali e regionali per mancanza di controlli adeguati. E mi fermo qui. A buon intenditor…”.
In effetti a questo non ci avevamo pensato: una bella denuncia contro la UE, contro lo Stato italiano e contro il Governo regionale che ci impongono, di fatto, cibi contaminati. Valutiamola attentamente, questa proposta.
Da leggere (anche per capire quello che sta succedendo) il seguente articolo di due anni fa:
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