Dobbiamo pensare che il Ministro leghista Matteo Salvini non vuole ‘cacciare’ i soldi per il servizio di tutela del Santo Padre? Anche il Comune di Palermo non ha la disponibilità economica per pagare le spese per l’arrivo di Papa Francesco il prossimo 15 settembre? Nemmeno la Regione siciliana? Tutti falliti? Ma non è che…
Ne vogliamo parlare un po’ dell’Arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, che chiede i soldi ai fedeli della quinta città d’Italia perché, dice, bisogna pagare la visita di Papa Francesco, prevista il prossimo settembre? A noi, con rispetto parlando, la richiesta di picciuli suona un po’ strana. Anzi, se proprio la dobbiamo dire tutta, suona strana assai.
Non per essere troppo curiosi: ma delle visita del Santo Padre nelle città del nostro Paese non dovrebbero occuparsi lo Stato, le Regioni e i Comuni? Teniamo fuori le ex Province, visto che le hanno portate quasi tutte sul lastrico.
Ma lo Stato italiano non ci sembra abbia dichiarato bancarotta. Forse il Ministro degli Interni, il leghista Matteo Salvini, che con i vertici di Santa Madre Chiesa, in questo periodo, non sembra molto in sintonia, non vuole pagare il servizio di tutela per il Santo Padre? Quindi niente poliziotti, il 15 settembre a Palermo, quando Papa Francesco verrà a ricordare il sacrificio del Beato Padre Pino Puglisi? Chi è che si occuperà dell’incolumità del Papa a Palermo?
Insomma: è la Lega che non vuole ‘cacciare’ i soldi per l’arrivo del Papa nel capoluogo della Sicilia? Forse i vertici di questa forza politica dovrebbero fornire qualche spiegazione. Così, giusto per capire.
Ancora: il Comune di Palermo che fa? Il Bilancio comunale non è in festa, d’accordo. Ma davvero ci vogliono fare credere che non ci sono 500 mila euro nelle ‘casse’ del Comune del capoluogo dell’Isola per sostenere la visita in città del Santo Padre?
Scusate: ma il Comune di Palermo – che a quanto pare ha a disposizione tante belle ville – non può mettere in vendita una di queste ville e pagare il soggiorno in città del Papa? Non per immischiarci nei fatti del Comune, ma vendendo una di queste ‘villazze’, beh, il Pontefice e i suoi accompagnatori potrebbero essere tranquillamente ospitati in un cinque stelle, mangiando ogni giorno pesce ‘innaffiato’ con un bianco, magari dell’Etna…
E la Regione siciliana? Anche da quelle parti, tutti ‘mmenz’a strata? Presidente Nello Musumeci, perché non destina magari il 5% dei fondi che sta ‘immolando’ per i nuovi ‘giovani agricoltori’ della Sicilia che nessuno vedrà mai e offre al Santo Padre una degna visita in Sicilia? Magari se lo porta pure a Catania, così il Papa potrà incontrare Sant’Agata. Non è una buona idea?
E poi, presidente Musumeci, veda che a Palermo abbiamo saputo che la sua Regione donerà alla città di Piazza Armerina – altro Comune dell’Isola che verrà visitato dal Santo Padre – cento mila euro. Quindi due pesi e due misure: a Piazza Armerina arrivano i soldi della Regione e a Palermo il Papa se lo pagano i palermitani? Accussì finiu? Che discorsi catanesi sono questi?
Signori, siamo seri: veramente Stato, Regione siciliana, Comune di Palermo e Curia cittadina la visita di Papa Francesco la vogliono fare pagare ai palermitani?
Poi siccome noi leggiamo anche i giornali e non ci perdiamo mai il Giornale di Sicilia, sull’edizione on line di questa testata leggiamo addirittura la versione integrale – mizzica! – scritta dall’Arcivescovo, il già citato Corrado Lorefice, a proposito della visita del Santo Padre:
“Il Papa viene a sostenere la Chiesa di Palermo”.
Ma come: viene a “sostenere la Chiesa di Palermo” e vuole i soldi dei palermitani? E’ normale recarsi ad ascoltare la Santa Messa e sentire i parroci che, invece di chiedere i soldi per i poveri, li chiedono per la visita del Papa? Arcivescovo Lorefice: cosa penserebbe di lei Martin Lutero?
Poi, detto tra noi, la Curia Arcivescovile di Palermo possiede una quantità impressionante di beni immobili. Se il Comune può alienare qualche mezza ‘villazza’, Santa Madre Chiesa di Palermo, invece di chiedere soldi ai fedeli, può sempre – se veramente ce n’è bisogno, però – vendere qualche mezzo bene ecclesiastico. O no?
Poi, è chiaro, ognuno fa quello che vuole. Anche perché, sempre detto tra noi, di stranezze, il nostro Arcivescovo ne ha già combinate un bel po’.
Sull’opera Pia ‘Cardinale Ernesto Ruffini, poi, si potrebbe scrivere un libro…
I senza lavoro dell’Opera Pia Cardinale Ruffini e la ‘carità retrattile’ della Curia di Palermo…
AVVISO AI NOSTRI LETTORI
Se ti è piaciuto questo articolo e ritieni il sito d'informazione InuoviVespri.it interessante, se vuoi puoi anche sostenerlo con una donazione. I InuoviVespri.it è un sito d'informazione indipendente che risponde soltato ai giornalisti che lo gestiscono. La nostra unica forza sta nei lettori che ci seguono e, possibilmente, che ci sostengono con il loro libero contributo.-La redazione
Effettua una donazione con paypal