Un siciliano che diventa leghista ha dimenticato che, negli anni ’50 e ’60 del secolo passato, quando la gente del Sud emigrava nel ‘Triangolo industriale’, nelle città del Nord abbondavano le scritte “Non si affitta ai meridionali”. Ancora oggi l’Italia controlla il Meridione con gli ascari-fantocci che, con il malgoverno, costringono i giovani ad emigrare. Volendo, è la stessa cosa che la Francia fa in Niger
La designazione dei referenti siciliani (siciliani!) della Lega, da parte di Matteo Salvini, avvenuta pochi giorni orsono fa male, molto male.
Leghisti siciliani è un ossimoro inaccettabile, un inno alla stupidità, un insulto all’intelligenza, un omaggio alla “fradiciume”.
“Non si affitta a meridionali”: come si può dimenticare? Si può, si può.
Rinfreschiamo alcuni concetti sempre attuali.
La parola ascaro viene dall’arabo e significa soldato. Quando l’Italietta povera e disperata iniziò le sue gloriose avventure coloniali, il suo esercito si macchiò di atrocità di ogni genere, tutte documentate e tutte tenute rigorosamente nascoste, e dimostrò che in violenze, stupri, massacri e incendi non era secondo a nessuno. Molte fotografie scattate, ad esempio, in Eritrea, sono simili a quelle scattate qualche anno prima in Abruzzo o in Sicilia, in cui i piemontesi stanno seduti sui corpi straziati dei “fratelli” italiani appena “liberati”.
Sul solco di una tradizione internazionale, anche gli italiani istituirono nei Paesi conquistati corpi militari di indigeni con il compito di fare il lavoro sporco per conto degli occupanti. Le truppe indigene furono chiamate appunto ascari. Si trattava di miserabili che, pur di salire di un palmo nella considerazione di se stessi e guadagnare qualche soldo da andarsi a bere alla taverna, sprofondavano nella considerazione dei propri compatrioti, nei cui confronti esercitavano un minuscolo poterucolo, fatto di vessazioni e soprusi.
La storia dell’umanità, che è fatta sì dagli eroi, ma anche dai miserabili, ha sempre dovuto fare i conti con questa schifosa genia. Questa propensione alla bassezza è così connaturata nel gene umano che la troviamo persino dove l’umanità scomparve: i lager nazisti. Anche lì ci furono ebrei che fecero gli ascari contro i propri consimili per conto delle SS. Si chiamavano kapò. Un orrore.
Gaetano Salvemini definì acutamente ascari i politici meridionali che venivano allevati dal governo nazionale al proprio servizio. E che in pagamento di quel servizio avevano garantiti privilegi e potere, un potere spicciolo, ma sempre potere era, specie per tanti che venivano dal nulla e che nel nulla sarebbero rimasti se non si fossero prostituiti.
Il patto, tacito, non detto, né tantomeno scritto era ed è tutt’ora:
”Tu ti diverti, viaggi, giri il mondo, ti arricchisci, prevarichi e, in cambio, non conti niente”.
Sottintendendo il seguente concetto:
”A casa tua le decisioni importanti le prendo io e se prendo decisioni contro gli interessi di casa tua, tu te le devi ciucciare e le devi fare ciucciare al tuo popolo bue”. Detto fatto.
Per chi ancora non ha capito faccio un esempio di mostruosità ascara. Così la possono capire anche quelli che non vogliono capire.
Il territorio dello Stato del Niger è ricchissimo di uranio. Una risorsa che da sola sarebbe in grado di fare diventare il Niger una nazione ricca e moderna. C’è un però. Tutto l’uranio che viene trovato finisce nelle mani dell’AREVA, una multinazionale con sede in Francia, Paese dove l’uranio viene trasferito per alimentare le centrali nucleari francesi.
Come è possibile?, vi chiederete. Semplice: i francesi, quelli dei droits de l’homme, dei diritti dell’uomo, per capirci, hanno messo a capo del governo nigeriano un loro fantoccio, un ascaro, appunto (col libere elezioni, per carità, dopo una serie infinita di colpi di stato), un macellaio dei suoi connazionali, col quale hanno potuto confermare un contratto capestro sull’uranio e, per garantirsi, lo tengono al potere, vendendogli armi e munizioni per tenere i nigerini nel terrore.
Per maggiore sicurezza, occupano di fatto il Paese, mantenendovi un contingente militare di 4.000 soldati. Ecco come e perché, dal 1960, data della fine (ufficiale) del dominio coloniale francese in Niger, in Niger non si è mai visto “lustro”. Ecco da dove e perché vengono tanti migranti, cari ciuchini leghisti! Aiutarli a casa loro in questo caso significherebbe dichiarare guerra alla Francia!
Avanti, dunque!! Marchon, marchon, ciuchini! Vive la libertè du Niger!
Per fortuna però anche il nostro Bel Paese ha tanti scheletri nei suoi armadi africani, per cui è meglio starsene zitti e continuare a mangiare anche noi.
Sfrondando l’ascarismo meridionale, e siciliano in particolare, degli orpelli della “civiltà occidentale”, quali le libere elezioni (in realtà a pagamento), per cui i furbi o gli imbecilli ci possono rimproverare di averli eletti, questi parassiti, e al netto dei vari istituti di finta democrazia, il succo (nigerino) è lo stesso: tanti papponi al soldo dei nostri sfruttatori, papponi i quali, purché garantiscano, facendo come le tre scimmiette, gli interessi dei nostri nemici, vengono lasciati liberi di corrompere, rubare, colludere con la mafia, arricchirsi, vessare e tormentare i cittadini lasciare la monnezza nelle strade, non curare i malati, etc..
E non importa che in Niger il fantoccio si chiami Issoufou e in Sicilia Nello Musumeci, questo è solo specifico merito.
Né importa che in Niger i nigerini scappino sotto le fucilate di Issoufou e in Sicilia se ne vadano accompagnati dai genitori alle stazioni. Questo è metodo, la sostanza è la stessa.
Adesso, come ciliegina su una torta ammuffita, arrivano i referenti provinciali leghisti. A noi, come faceva Salvemini ai suoi tempi, non resta che chiederci: ma in Sicilia sono di più gli imbecilli o i furbastri?