I lavori per il rifacimento della strada a scorrimento veloce Palermo-Agrigento avrebbero dovuto essere completati nel 2016, due anni fa. Ma non sono stati completati. In compenso, sono volati via decine e decine di milioni di euro: e questa era ed è la cosa importante, non certo completare i lavori. E intanto con gli incidenti si continua a morire
Una settimana fa abbiamo pubblicato la terza puntata dell’inchiesta sui trasporti in Sicilia del nostro Alfio Di Costa. Temi affrontati: il rifacimento delle strade a scorrimento veloce Palermo-Agrigento e Agrigento-Caltanissetta. Tre miliardi di euro spesi e ancora siamo a niente! (QUI LA TERZA PUNTATA DELL’INCHIESTA DI ALFIO DI COSTA DOVE SI PARLA DELLA PALERMO-AGRIGENTO). E mentre, sulla Palermo-Agrigento, i lavori vanno avanti a spizzichi e bocconi, gli incidenti provocano morti.
Ennesimo, tragico incidente all’altezza di Misilmeri, a due passi da Villa Fabiana. Arrivando da Palermo, una volta lasciata l’autostrada Palermo.Messina-Catania, inizia il tratto più sofferto della strada a scorrimento veloce Palermo-Agrigento, che arriva proprio dalle parti di Misilmeri.
Restringimenti, curve, svincoli incredibili In pratica, trazzere collegate direttamente con questa strada. In questo tratto non bisogna guidare con attenzione: bisogna fare di più: bisogna evitare ogni tipo di distrazione, provare a non commettere errori e, soprattutto, sperare che chi viene dalla parte opposta guidi con la nostra stessa attenzione.
Questo non deve essere successo ieri, se è vero che due auto, un pic up e un’autovettura si sono scontrati frontalmente. Incidente bruttissimo. Cinque persone coinvolte e una donna di 86 anni morta. Poi le scene che, dai primi anni ’80 ad oggi, sono abitudinarie: blocco del traffico, arrivo delle ambulanze, il personale dell’ANAS chiamato a sistemare la carreggiata.
A metà anni ’80 del secolo passato il Giornale di Sicilia iniziò una battaglia di sensibilizzazione per sistemare quella che veniva chiamata “la strada della morte”. Per qualche anno, in prima pagina, il quotidiano contava ogni giorno il tempo che passava in attesa che la politica dell’epoca e l’ANAS facessero qualcosa, magari il rifacimento di tale strada.
A un certo punto il Giornale di Sicilia smise di contare: di rifare la già allora vecchia strada a scorrimento veloce Palermo-Agrigento non gliene fregava niente a nessuno.
In quegli anni, per la Camera dei deputati, si votava in due grandi collegi: Sicilia occidentale e Sicilia orientale. Ebbene, i parlamentari agrigentini eletti nel collegio della Sicilia occidentali erano tanti (solo nella DC se ne contava una decina).
Ma la Palermo-Agrigento passò ‘indenne’ dalla Prima alla Seconda Repubblica: disastrosa era e disastrosa rimase.
“Probabilmente – ha scritto su questo blog Alfio Di Costa – qualcuno voleva progettare, nei primi anni ’50 del secolo passato, l’autostrada Agrigento-Palermo che, riprendendo il percorso delle Strade Statali 121 ‘Catanese’ da Villabate al Bivio Manganaro e S.S. 189 ‘Valle dei Platani’ da bivio Manganaro fino ad Agrigento, collegava i due capoluoghi. Spesso, ahimè, in Sicilia si inizia con il progettare una chiesa e si finisce per realizzare una sagrestia: credo proprio che, con la Palermo-Agrigento, sia accaduto questo. Il percorso lungo circa 120 km è fra i più trafficati di Sicilia e spesso definita ‘la scorrimento veloce della morte’”.
Questa strada, scrive sempre Di Costa, “risente, a mio modo di vedere, oltre che di una progettazione vecchia e non adeguata nemmeno al tempo della stessa progettazione, di grandi problemi di sicurezza e di svincoli progettati e realizzati in modo assurdo; di ‘trazzere’ e di strade provinciali che si immettono direttamente nel percorso. Quest’opera ha visto impegni di spesa spropositati con risultati scadenti. Basti pensare che solo per il rifacimento del tratto che va da Lercara Friddi a Bolognetta – è storia di questi anni – è stato speso oltre un miliardo di euro!”.
Il tratto più pericoloso di questa strada – l’abbiamo già sottolineato – va dall’imbocco di questa strada dall’autostrada Palermo-Messina-Catania fino a Misilmeri. I lavori per il rifacimento non potevano iniziare da questo tratto soffertissimo? Invece hanno iniziato dal centro di questa strada, come ricorda Di Costa, dal tratto Lercara Friddi-Bolognetta.
Lavori che stanno costando una barca di soldi e che vanno a rilento. Non c’è da stupirsi: spesso, in Sicilia, i lavori pubblici non servono per essere completati nei tempi dovuti: servono alle imprese e alla politica, non certo per assicurare ai cittadini la realizzazione di opere pubbliche necessarie…
“Templi biblici, sprechi e anche errori – scrive sempre Di Costa -. Un esempio fra tutti: la realizzazione del viadotto Scorciavacche, inaugurato prima del Natale del 2013 e crollato parzialmente dopo sette giorni per problemi strutturali. Tutt’ora in questa strada ci sono lavori in corso. La nuova strada a scorrimento veloce Palermo-Agrigento doveva essere completata entro il 2016. Non credo che ad oggi qualcuno ne possa prevedere la data del suo completamento e se sarà veramente una superstrada o uno scorrimento veloce sicuro e moderno; se pensiamo che chi la percorre deve preventivare oltre due ore per arrivare da Agrigento a Palermo e viceversa, ebbene, abbiamo detto tutto!”.
Per la precisione, dobbiamo aggiungere solo l’incidente di ieri.
Tutto come sempre.
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