Siccome dobbiamo fingere che a Palermo c’è la raccolta differenziata dei rifiuti (che è un flop totale) facciamo finta di non vedere che, là dove c’erano una volta i cassonetti si accumulano montagne di rifiuti organici. Residui alimentari che sotto il sole a 40 gradi fermentano. Da qui la ‘lurdia’ e il fetore. Tutto questo è normale? E come mai nessuna TV parla di quanto succede?
Domanda: come mai nessuno parla dell’immondizia che ristagna per giorni e giorni nelle strade di Palermo? Tutto questo succede da quando è iniziata la ‘presunta’ raccolta differenziata dei rifiuti. Una crisi che si è accentuata proprio nei giorni più caldi dell’anno.
I cittadini lamentano che tanti angoli della città sono stati trasformati in discariche con pezzi di mobili, resti di sedie e tavoli, parti di lavandini, vestiti laceri e chi più ne ha più ne metta.
Ma, a nostro modesto avviso, l’emergenza oggi, a Palermo, è rappresentata dai residui alimentari sparsi per le strade e, in alcuni casi, anche sui marciapiedi.
Residui di verdure, di ortaggi, di pane, di salsa dio pomodoro e via continuando.
E’ successo che il Comune, con la raccolta differenziata, ha tolto in tante aree della città i cassonetti per la raccolta dell’immondizia. Il problema è che ci sono zone dove si effettua la raccolta differenziata (in verità in modo molto approssimativo, anche perché il Comune non ha informato a dovere i cittadini, ma ha fatto tutto alla carlona) e, accanto, zone dove la raccolta differenziata non viene effettuata.
A questo si aggiungono lo ‘spirito’ di alcune aree cittadine non particolarmente ‘vocate’ per la raccolta differenziata dei rifiuti e l’inefficienza ormai acclarata della RAP, l’azienda del Comune che dovrebbe occuparsi della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti.
Il risultato è che le zone dove c’erano i cassonetti, in questo clima di grande confusione, continuano ad essere considerate, da tanti cittadini, luoghi dove depositare i rifiuti.
Il problema – lo ribadiamo – è che si tratta, in molti casi, di rifiuti alimentari che rimangono sotto il sole, in alcuni casi per due, tre giorni.
Ora, a parte topi, scarafaggi e gabbiani che ormai la fanno da padroni, i residui alimentari, sotto il sole, fermentano: da qui i cattivi odori e altri possibili problemi, anche sanitari.
Non sarebbe opportuno rimettere i cassonetti dell’immondizia? Che senso ha continuare a tenere le strade sporche solo perché bisogna ipocritamente fare credere che la raccolta differenziata dei rifiuti, a Palermo, sia un successo?
Tra l’altro, quando l’immondizia che ristagna nelle strade viene tolta le stesse strade non vengono pulite: rimangono sporche e puzzolenti: immondizia che poi, i cittadini, camminando, portano in parte nelle proprie abitazioni.
Ci rendiamo conto che l’attuale amministrazione comunale di Palermo tra cultura, accoglienza e via continuando vola troppo in alto e non può considerare queste ‘miserie’: però una soluzione si deve trovare.
In realtà, una soluzione si dovrebbe trovare anche per le tante discariche a cielo aperto disseminate qua e là in città: ma l’emergenza sono – lo ribadiamo ancora una volta – i residui organici che ormai invadono strade e marciapiedi. Cosa, questa, che in estate è molto pericolosa.
Anche la disinfestazione e la disinfezione non guasterebbero: ma già qui parliamo di città civili…
C’è anche il fenomeno delle campane per la raccolta del vetro. Che a palermo, non si capisce perché, vengono scambiate per luoghi dove depositare rifiuti di tutti i tipi.
Ma è così difficile piazzare le telecamere per multare gli incivili che lasciano lì l’immondizia?
Ultima considerazione: le TV. Come mai non c’è una sola grande TV che affronta questo argomento. Di Roma abbiamo visto servizi di 3-4 minuti al TG1 sul capo di gabinetto della sindaca Virginia Raggi e altri servizi sui disservizi della Capitale.
Come mai, davanti a un disastro che è sotto gli occhi di tutti, nessuna TV parla dell’immondizia nelle strade di Palermo?
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