In questa terza puntata del suo ‘viaggio’ nel mondo dei trasporti della Sicilia Alfio Di Costa ci racconta la storia di tre strade a scorrimento veloce dove, in realtà, di ‘veloce’ ci sono solo i miliardi di euro già ‘inghiottiti’ da chi gestisce lavori in corso da anni. Parliamo della Palermo-Agrigento e della Agrigento-Caltanissetta. Ci sarebbe anche la Catania-Ragusa che, fino ad oggi, ha prodotto solo chiacchiere
di Alfio Di Costa
“La storia ci insegna a non ripetere gli errori del passato, forse”.
Come ho scritto nel mio precedente articolo (CHE POTETE LEGGERE IN CALCE), l’Italia che esce dal secondo dopoguerra decide di puntare sul trasporto gommato e si progettano e realizzano autostrade da Nord a Sud e da Est a Ovest, con la creazione, nel 1946, dell’ANAS (Azienda Nazionale Autonoma delle Strade Statali che seguiva AASS (Azienda Autonoma Statale della Strada creata nel 1928). Ad essa venne affidato il compito di controllare, rifare e ricostruire le infrastrutture stradali.
Sapete anche che, da ingegnere e da siciliano che ama la propria terra, avrei progettato una rete autostradale a periplo (che in buona parte esistono, anche se in pessimo stato) e poi le superstrade a scorrimento veloce Agrigento-Palermo, Agrigento-Caltanissetta, Gela-Santo Stefano di Camastra e la Catania-Ragusa.
Il mio pensiero attuale è quello dei politici e dei dirigenti dell’ANAS, pertanto questa parte del viaggio percorrerà la storia delle “Super Strade”, ovvero delle “Scorrimento Veloce di Sicilia”. Vi racconterò un po’ della loro storia, sapendo che la mia presentazione non sarà completa e, per esigenze di articolo, sarà necessariamente riassuntiva.
Seguiamo, dunque, la genesi e i fatti delle nostre “Super Strade”.
Palermo-Agrigento. Probabilmente qualcuno voleva progettare, nei primi anni ’50 del secolo passato, l’autostrada Agrigento-Palermo che, riprendendo il percorso delle Strade Statali 121 “Catanese” da Villabate al Bivio Manganaro e S.S. 189 “Valle dei Platani” da bivio Manganaro fino ad Agrigento, collegava i due capoluoghi.
Spesso, ahimè, in Sicilia si inizia con il progettare una chiesa e si finisce per realizzare una sagrestia: credo proprio che, con la Palermo-Agrigento sia accaduto questo. Il percorso lungo circa 120 km è fra i più trafficati di Sicilia e spesso definita “la scorrimento veloce della morte”.
Risente, a mio modo di vedere, oltre che di una progettazione vecchia e non adeguata nemmeno al tempo della stessa progettazione, di grandi problemi di sicurezza e di svincoli progettati e realizzati in modo assurdo; di “trazzere” e di strade provinciali che si immettono direttamente nel percorso.
Quest’opera ha visto impegni di spesa spropositati con risultati scadenti. Basti pensare che solo per il rifacimento del tratto che va da Lercara Friddi a Bolognetta – è storia di questi anni – è stato speso oltre un miliardo di euro!
Templi biblici, sprechi e anche errori. Un esempio fra tutti: la realizzazione del viadotto Scorciavacche, inaugurato prima del Natale del 2013 e crollato parzialmente dopo sette giorni per problemi strutturali.
Tutt’ora in questa strada ci sono lavori in corso. La nuova strada a scorrimento veloce Palermo-Agrigento doveva essere completata entro il 2016. Non credo che ad oggi qualcuno ne possa prevedere la data del suo completamento e se sarà veramente una superstrada o uno scorrimento veloce sicuro e moderno; se pensiamo che chi la percorre deve preventivare oltre due ore per arrivare da Agrigento a Palermo e viceversa, ebbene, abbiamo detto tutto!
Agrigento-Caltanissetta – Fra la fine degli anni ’60 e gli inizi degli anni ’70 viene progettata la Strada Statale 640 che da Porto Empedocle attraversa la Valle dei Templi a sud della città di Agrigento e percorre i territori di numerosi Comuni delle due provincie, fino a Caltanissetta.
La strada è lunga circa 70 km e per molto tempo è stata chiamata “scorrimento veloce”. Oltre a collegare Porto Empedocle a Caltanissetta, si incrociavano i bivi per Favara, Racalmuto, Canicattì, Serradifalco, Delia, San Cataldo. La strada costituisce la principale via di comunicazione tra Agrigento e Caltanissetta ed il collegamento all’autostrada A19 Catania-Palermo.
La vecchia Strada Statale 640 era a carreggiata unica con una corsia per senso di marcia e incrociava lungo il suo percorso la Strada Statale 189 Agrigento-Palermo, la Strada Statale Canicatti-Licata e la Strada Statale 626 Caltanissetta-Gela. La superstrada risentiva di una vecchia progettazione con accessi diretti sia di trazzere, sia di stradelle interpoderali.
Agli inizi anni duemila si pensa ad una riqualificazione trasformandola in strada extraurbana principale con importanti lavori di ammodernamenti finalizzati, oltre che al notevole miglioramento della viabilità e della sicurezza, al sostegno dello sviluppo economico del territorio. La fine dei lavori era prevista entro il 2018.
Non vado lontano dal vero se stimo in oltre due miliardi di euro le somme per ammodernare questi 70 km che prevedono due carreggiate con due corsie oltre la corsia d’emergenza. A mio parere i costi finali sono eccessivi per il risultato che sarà ottenuto, non credo prima della fine del 2019.
Catania-Ragusa. La Strada Statale 194, la cosiddetta “Ragusana”, collega Catania a Ragusa fino a Pozzallo ed ha una lunghezza di circa 115 km. Essa collega due delle aree più produttive di tutta la Sicilia; è stata realizzata negli anni ’70 del secolo passato.
La Strada Statale 194 ha origine dalla strada statale 114 “Orientale Sicula” e incrocia la Strada Statale 514 di Chiaramonte Gulfi e la Strada Statale 124 “Siracusana”, mentre nella parte finale raggiunge la Strada Statale 115 “Sud Occidentale”.
La Catania-Ragusa Risulta essere una strada statale progettata male con unica carreggiata ed una corsia per senso di marcia con manutenzione e sicurezza scadenti e con innesti di di Strade provinciali, trazzere e strade interpoderali che la rendono estremamente pericolosa.
Alla fine degli anni ’90 del secolo passato si pensa di progettare un’autostrada per collegare Catania con Ragusa. Vengono previsti lavori per circa un miliardo e 200 milioni di euro: circa 370 milioni di euro da parte della Regione, 220 milioni di fondi strutturali, altri 150 milioni di risorse comunitarie e circa 450 milioni dal concessionario.
Oggi, più realisticamente, si parla di superstrada, i cui progetti non sembrano sicuramente avere tutte le approvazioni e dove è stato persino previsto un pedaggio, a mio parere, eccessivo, se pensiamo che per percorrere l’intera tratta è previsto un costo di circa 18 euro!
A questo punto la mia domanda è: quando inizieranno i lavori e quando si concluderanno?
Gela-Santo Stefano di Camastra o Nord-Sud – Chiamiamola come più ci piace “superstrada Nord Sud”, “Strada dei due mari”, “Gela-Santo Stefano di Camastra”, o semplicemente “Strada Statale 117 bis” o “Centrale Sicula”. La Nord-Sud era, comunque, la Super Strada che doveva unire i due mari, il mare della costa meridionale al mar Tirreno, congiungendo Gela a Santo Stefano di Camastra, passando da Piazza Armerina, Valguarnera, Leonforte, Nicosia, Mistretta, Reitano.
Di questa strada ha già parlato nella prima puntata del nostro ‘viaggio’ (QUI L’ARTICOLO).
Credo sia doveroso far impegnare il Governo Nazionale, il Governo Regionale e l’ANAS per una rapida soluzione che veda impegni di bilanci e tempi certi e seri con l’avvio di tutte le procedure per far completare i lavori già appaltati e appaltare i rimanenti. Il Governo Regionale e per suo tramite il Presidente Nello Musumeci dovrebbe impegnarsi a dichiarare tutte le opere strategiche e prioritarie e mettere in bilancio le quote di compartecipazione a carico della Regione ove già non impegnate.
Credo fermamente in un assioma: la Sicilia non potrà avere nessun futuro senza le infrastrutture adeguate.
Vi invito caldamente a riflettere su quanti posti di lavoro potremmo avere sbloccando queste infrastrutture. Proviamo a immaginare la ricaduta in PIL che avrebbe la realizzazione delle stesse!
Noi Siciliani dovremmo impegnarci per avere ciò che in ogni altra regione italiana o europea è normale. Noi Cittadini siciliani dovremmo poterci muovere in sicurezza e con strade adeguate al Terzo Millennio e non in strade troppo spesso denominate “Strade della morte!”.
Pensateci! Augurando a tutti un buon mese di agosto, concludo osservando semplicemente che il nostro viaggio è appena iniziato e vi preannuncio a malincuore che dobbiamo ancora scrivere e parlare di opere arretrate! Mi farà indubbiamente piacere leggere e rispondere ai vostri commenti su quest’argomento a me così caro.
Foto tratta da corrieredelmezzogiorno.corriere.it
Fine terza puntata/ continua
Di seguito le prima due puntate del ‘viaggio’ del mondo dei trasporti della Sicilia del nostro Alfio Di Costa
Il paradosso della Nord-Sud, una strada che, dopo oltre 70 anni, non è ancora stata completata!
L’interminabile sogno trasformato in incubo delle autostrade siciliane
AVVISO AI NOSTRI LETTORI
Se ti è piaciuto questo articolo e ritieni il sito d'informazione InuoviVespri.it interessante, se vuoi puoi anche sostenerlo con una donazione. I InuoviVespri.it è un sito d'informazione indipendente che risponde soltato ai giornalisti che lo gestiscono. La nostra unica forza sta nei lettori che ci seguono e, possibilmente, che ci sostengono con il loro libero contributo.-La redazione
Effettua una donazione con paypal