Sul Titanic

Il campo Rom di Palermo, l’inefficienza del Comune, le polemiche (inutili) e il silenzio sui fondi PON Metro

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Ancora una volta la magistratura si è sostituita a una politica inefficiente. Sono stati, infatti, i magistrati a sequestrare l’area dove serge il degradatissimo campo Rom di Palermo. Le polemiche inutili del centrodestra. E la totale assenza di controlli, da parte della politica, sui fondi PON Metro. Che vanno distribuiti tra tutti i Comuni della provincia e non solo a Palermo…

Com’era prevedibile, il Comune di Palermo che corre ai ripari dopo il sequestro del campo Rom da parte della magistratura, promettendo di assegnare le abitazioni agli stessi Rom entro Natale sta suscitando un vespaio di polemiche. E questo è inevitabile, visto che nel capoluogo siciliano, a causa dell’inefficienza e del disinteresse dell’amministrazione comunale, ci sono ben 2 mila e 500 famiglie in graduatoria che aspettano la casa (fatti quattro conti, circa 10 mila senza casa solo a Palermo).

Il sindaco Leoluca Orlando replica che i Rom sono palermitani a tutti gli effetti, e sicuramente ha ragione.

Ma è un fatto oggettivo che la fretta nel trovare le abitazioni ai senza casa, il Comune di Palermo, la sta mettendo in campo con i Rom, non certo per gli altri senza casa palermitani non-Rom. 

Assistiamo così a un classico ‘conflitto orizzontale’ scatenato da un’amministrazione comunale inefficiente: ovvero a una guerra tra poveri: i Rom “palermitani”, come dice Orlando, e i senza casa di Palermo. Entrambi, fino a prova contraria, hanno gli stessi diritti.

Alla fine, se guardiamo ai numeri, le famiglie Rom da sistemare nelle case sono, sì e no, una ventina. Grosso modo, saranno un centinaio di persone. Un’amministrazione comunale di ‘sinistra’ (di questa parte politica si professano Orlando e i partiti che lo sostengono, dal PD a Sinistra Comune) e efficiente quanto basta avrebbe affrontato la questione senza creare clamore.

Ricordiamo a chi l’avesse dimenticato – ai dirigenti del PD, ai dirigenti di Sinistra Comune, al presidente della commissione Antimafia del Parlamento siciliano, Claudio Fava – che le polemiche sul degrado del campo Rom di Palermo vanno avanti da anni. Ma l’amministrazione comunale non è mai intervenuta.

I Rom c’erano negli anni ’90 del secolo passato e le amministrazioni di Orlando non hanno fatto nulla.

Poi sono arrivati i dieci anni del centrodestra con Diego Cammarata sindaco: nulla di fatto anche da questa parte politica.

Sei anni fa è tornato il centrosinistra con Orlando:nulla di fatto ancora una volta.

L’amministrazione Orlando sta intervenendo in queste ore perché la magistratura ha disposto il sequestro dell’area dove sorge il campo Rom.

Se non fossero intervenuti i magistrati – ancora una volta in sostituzione di una politica inefficiente interessata solo a gestire i grandi affari (nel caso di Palermo, gli appalti ferroviari a ruota libera) – il Comune di Palermo non sarebbe intervenuto. 

Anche le opposizioni di centrodestra potrebbero evitare di scatenare polemiche strumentali. I dirigenti di questa parte politica dovrebbero sapere che il Regolamento del Comune di Palermo in materia di assegnazione degli alloggi privilegia chi ha più minori a carico: e, con molta probabilità, in molti casi, le famiglie Rom, avendo più bambini, passeranno avanti in graduatoria.

Magari ci potrà essere qualche forzatura, ma nel complesso il Regolamento non consentirà ingiustizie.

Tra l’altro, ci chiediamo e chiediamo agli esponenti della Lega e di Diventeràbellissima, in queste ore critici con il provvedimento di sgombero del Comune: che avrebbe dovuto fare l’amministrazione comunale? Tenere le famiglie Rom in un’area sequestrata dalla magistratura? Ma che razza di polemica è questa?

C’è invece un altro tema che ci preme sottolineare. Il sindaco di Palermo ha fatto sapere che, per i Rom, sono pronti i fondi – ci è sembrato di capire poco meno di un milione di euro – del PON Metro.

Il PON Metro è una linea di spesa a valere sui fondi europei destinati alla Sicilia.

Allora: per altre sette line di Tram di Palermo sono pronti i fondi del PON Metro; per i Rom sono pronti i fondi del PON Metro.

Ricordiamo che i fondi del PON Metro, destinati a Palermo e provincia, li gestisce il sindaco di Palermo in quanto sindaco della Città Metropolitana di Palermo che nessuno ha eletto. Una gestione ‘dittatoriale’, voluta da quella pessima legge nazionale di finta riforma delle Province che porta di nome dell’ex Ministro, Graziano Del Rio.

Parliamo di gestione ‘dittatoriale’ perché non c’è un Consiglio provinciale eletto dal popolo che può chiedere conto e ragione dell’operato del sindaco metropolitano, magari informando i cittadini.

Di fatto, i sindaci metropolitani di Palermo, Catania e Messina – queste le tre Città metropolitane della Sicilia – fanno quello che vogliono e nessuno li controlla. 

In base a questa legge fallimentare – è tale perché la legge Del Rio ha fatto fallire molte ex Province e perché il nuovo Parlamento nazionale si accinge a cambiarla – i sindaci delle città diventano, come già accennato, automaticamente, sindaci metropolitani.

Qualcuno, però, dovrebbe spiegare al sindaco Orlando che la Città Metropolitana di Palermo comprende un’ottantina di Comuni (COME POTETE VERIFICARE QUI). Da qui la domanda: i fondi del PON Metro come sono stati ripartiti? In quota parte per ognuno dei Comuni della Provincia, o se li sta accaparrando quasi tutti Palermo? 

Ribadiamo: non c’è un Consiglio provinciale per chiedere conto e ragione della programmazione ed ella spesa di questi fondi. E il Consiglio comunale di Palermo non ha titolo alcuno per intervenire (idem per i Consigli comunali di Catania e Messina).

Al limite dovrebbero essere i parlamentari regionali a chiedere come stanno le cose. Ma non ne siamo nemmeno sicuri, perché i fondi dei PON non passano dalla Regione, ma li gestisce e li distribuisce il Governo nazionale.

Potrebbero essere i parlamentari nazionali e i parlamentari europei eletti in Sicilia a fare chiarezza su questi fondi europei che riguardano Palermo, Catania e Messina.

Sarà così?

Foto tratta da palermo.repubblica.it

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