Tante, troppe aree della città sono diventate discariche a cielo aperto. Il tutto mentre durante le ore del giorno la temperature sfiora i 40 gradi centigradi. Tutto normale? Nessun pericolo? Festa grande per gabbiani, topi e scarafaggi che ‘banchettano’. Meno male che Palermo non è Roma: se fosse capitato alla sindaca Raggi le Tv l’avrebbero massacrata. Una ‘bella’ discarica anche a Terrasini?
Con molta probabilità se quello che sta succedendo in questi giorni a Palermo fosse successo a Roma a quest’ora i servizi televisivi sui tre canali Rai, sulle Tv di Berlusconi, su La 7 e su Sky non si conterebbero più. Invece succede a Palermo e non gliene frega niente a nessuno. O meglio: per motivi diversi sono interessati a non far sapere quello che succede a Palermo sul fronte dei rifiuti. Ed è anche logico: che figura stanno facendo il sindaco del capoluogo dell’Isola, Leoluca Orlando, e il Presidente della Regione, Nello Musumeci?
Eh sì, l’avete capito: centrosinistra (che ancora controlla la RAI in attesa delle nomine del nuovo Governo grillino-leghista) e centrodestra (che, a palermo, sottobanco, con Forza Italia di Gianfranco Miccichè, sostiene, non gratuitamente, l’Amministrazione Orlando) insieme per nascondere quello che succede a palermo sul fronte dei rifiuti.
Mai, come in queste ore, la città dove, ‘in teoria’, dovrebbe essere in corso la raccolta differenziata dei rifiuti è stata così sporca.
L’immondizia non raccolta si trova ovunque: nelle strade, lungo i marciapiedi, negli angoli nascosti. Le discariche a cielo aperto sorgono come funghi: divani, sedie, materassi, cuscini, tavoli, pentole, piatti, bottiglie di plastica e in vetro, residui di ceramica e di vetro, bicchieri. E, ancora, lavandini, metalli vari, armadi, plastica, pannoloni, pannolini e via continuando. E anche rifiuti organici: ortaggi e residui vegetali in generale ‘cotti’ dal sole, pasta, pane, sughi, lische di pesce.
Su questo merdaio a cielo aperto, nelle prime ore del mattino, si avventano i gabbiani in lotta con topi e scarafaggi. In realtà, si danno il cambio: gabbiani di giorni e topi e scarafaggi di notte…
“La città mediorientale nel cuore dell’Europa”, come la definisce il sindaco Orlando per mascherare la proverbiale inefficienza della sua amministrazione, è ormai senza controllo. In certi quartieri la gente esasperata appicca il fuoco all’immondizia.
Sbagliato, certo. Invece è giusto che in una città dove, durante il giorno, si raggiungono i 40 gradi centigradi l’immondizia – soprattutto i rifiuti organici – si accumuli senza che nessuno la raccolga? Non ci sono rischi per l’incolumità pubblica? Tutto a posto con la salute pubblica? Tutto normale? Tutto regolare, come le elezioni comunali di Palermo del giugno 2016?
Ribadiamo: se una cosa del genere stesse succedendo nella Roma della sindaca Virginia Raggi le Tv sarebbero piombate come falchi per raccontare le “vergogne” e i pericoli per la salute pubblica. Ma succede a Palermo: quindi si tace.
Del resto, non è proprio per questo che l’informazione italiana è tra le ‘prime’ al mondo per ‘tempestività’, ‘completezza’ e ‘lontananza’ rispetto al potere?
E mentre la città affonda nell’immondizia, mentre ci si chiede che fine abbiano fatto i 2 mila dipendenti della RAP (l’Azienda che fa capo al Comune responsabile della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti) – della serie: sono in vacanza al mare? in montagna? – mentre ci si interroga sugli altri 2 mila, forse 3 mila, forse 4 mila dipendenti di altre società comunali apprendiamo la notizia delle notizie: il sì delle ‘autorità’ alla settima vasca della discarica di Bellolampo.
Bellolampo – la discarica di Palermo – è satura da oltre un decennio. Ha inquinato l’ambiente e persino un tratto di mare. Dovrebbe essere chiusa da anni. Invece è ancora aperta perché i sindaci di Palermo di centrodestra e di centrosinistra, dal 1993 ad oggi, non sono riusciti a far decollare la raccolta differenziata!
Siccome con i rifiuti c’è chi guadagna un sacco di soldi, siccome la discarica di Bellolmpo giustifica la presenza dei 2 mila dipendenti della RAP, azienda che altrimenti dovrebbe chiudere i battenti (e addio voti…), Palermo si deve tenere la discarica, la finta raccolta differenziata e l’immondizia per le strade.
Palermo è anche la sede del Parlamento siciliano. L’immondizia non fa onore a chi amministra il Comune: ma non fa onore nemmeno al Governo della Regione e a chi lo personifica e rappresenta.
Ma la ‘lurdia’, evidentemente, non crea problemi né a chi amministra il Comune, né a chi amministra la Regione: così i ‘capi’ del Comune di Palermo e della Regione sguazzano nella monnezza primordiale ‘mediorientale’…
In questo scenario arriva la settima vasca di Bellolampo: invece di puntare sulla raccolta differenziata si continuerà a inquinare un sito che è già da anni una bomba ecologica!
Un’altra novità è rappresentata dal blocco dell’ordinanza ‘intelligente’ del Governo Musumeci: senza aver messo i Comuni dell’Isola (con riferimento ai Comuni dove la raccolta differenziata funziona, non certo Palermo, Catania e Messina, dove la raccolta differenziata dei rifiuti è a percentuali basse, se non ridicole) nelle condizioni di effettuare la raccolta differenziata per mancanza di centri per il compostaggio dei rifiuti, lo stesso Governo siciliano avrebbe voluto mandare a casa i sindaci.
Ordinanza irragionevole bloccata dal TAR Sicilia (Tribunale Amministrativo Regionale). Anche se alla Regione resta il potere commissariale. Da qui una domanda: perché il Governo Musumeci non è ancora intervenuto su Palermo? Forse perché Forza Italia di Gianfranco Miccichè, come già ricordato, sostiene sottobanco l’amministrazione Orlando (e l’immondizia per le strade che, volendo, è la vera ‘cifra’ politica di centrodestra e centrosinistra della Sicilia)?
Brutte notizie – in verità ancora da verificare – potrebbero arrivare anche da Terrasini. Dove dai tempi del Governo di Raffaele Lombardo è in piedi un folle progetto per una discarica contrabbandata come ‘Centro di trasferenza’. Possibile che la Regione voglia realizzare una discarica in un’area turistica?
Ribadiamo: notizia da verificare: ma dall’attuale Governo regionale noi ci aspettiamo di tutto e di più…
Siparietto finale: Musumeci e Orlando insieme per parlare dell’ultima follia: gli appalti portuali prossimi venturi. Non contenta di aver fatto sparire una barca di soldi per il Tram (la cui manutenzione costa una barca di soldi), la vecchia politica siciliana vorrebbe ‘apparecchiare’ la tavola per fare sparire un’altra caterva di soldi per trasformare Palermo in Barcellona (quella spagnola a Pozzo di Gotto? non si è capito…).
Così Musumeci (che sta ‘completando’ l’affondamento della Regione) e Orlando (che ha già affondato Palermo) vano a discutere degli appalti portuali…
Che classe dirigente, ragazzi!