In alcuni casi si tratta di notizie già note che vengono circostanziate: è il caso della Cassa integrazione e del passaggio di alcuni sindacalisti Cisl all’Anfe di Messina. In altri casi si tratta di ricostruzioni storiche nelle quali emerge il ruolo di dirigenti della Cisl e di parlamentari ed ex parlamentari nazionali e regionali
Sulla propria pagina facebook il responsabile dell’Unione Sindacale di Base (USB), Costantino Guzzo (nella foto il terzo da sinistra), pubblica un documento che riguarda lo IAL – ente storico della Formazione professionale, dichiarato fallito – e la Cisl siciliana, sindacato che, per tanti anni, era in stretti rapporti con lo IAL (per molti anni l’ente era conosciuto come IAL Cisl, poi cambiato in IAL Sicilia).
Guzzo, che è un ex dipendete dello IAL, non è mai tenero con l’ente dal quale è stato licenziato.
Nel documento di parla del passaggio dallo IAl Cisl a IAl Sicilia:
“L’ultima denominazione in termini di tempo IAL SICILIA – scrive Guzzo – oggi sottoposta a procedura fallimentare, viene conferita con atto del Notaio Pizzuto del 15/09/2011, con cui cambia anche il regime giuridico che passa da ente senza scopo di lucro a associazione con personalità giuridica e il subentro di un CDA presieduto da Raspanti Salvatore di Alcamo, noto per essere fedelissimo di Nino Papania, al tempo senatore della Repubblica. Altri componenti: Fiore Michele, conosciuto come l’accompagnatore di D’Antoni Sergio e Lupo Giuseppe; Pantaleone Restivo Luigi, ex sindaco di Racalmuto, fedelissimo dell’allora Senatore della repubblica e Questore al Senato Benedetto Adragna, ex segr. CISL di AG, e vicino a Bonanni Raffaele, allora segr. Gen. CISL”.
“Nel dicembre 2011 – leggiamo sempre nel documento – il senatore Papania mette a disposizione dell’ente il proprio uomo più fidato, Massimiliano Ciccia. Ultima annotazione, nell’aprile del 2013 il Presidente dello IAL diventa Vincenzo Conticello, uomo di Lumia (Giuseppe Lumia, ex senatore del PD)… Mi risulta che lo IAL in Sicilia Orientale, esclusa CT, fosse controllato da Francantonio Genovese, attraverso il suo braccio destro La Macchia, dal quale i direttori delle sedi IAL prendevano indirizzi.
Catania invece sembrava essere rimasta sotto la direzione di tale Salvatore Bonaventura, ex componente segr. CISL di CT e ultimamente direttore di tutte le sedi catanesi”.
“1. Lo IAL – si legge nel documkento – è ente/associazione fino al 2013 accreditato presso la Regione siciliana, assessorato all’Istruzione, Formazione e anche all’assessorato al Lavoro, anno a partire da quale il suddetto accreditamento viene revocato a seguito di gravi e reiterate inadempienze nei confronti dei dipendenti (900 dipendenti ca.) e nei confronti dell’Agenzia delle entrate/Inps; ciò nonostante lo IAL ricevesse, come tutti gli altri enti che erano stati ritenuti meritevoli per requisiti e finalità, cospicui contributi provenienti dai FONDI SOCIALI EUROPEI”.
A questo punto Guzzo enuncia una serie di dati:
“Si precisa che lo IAL siciliano nel 2010 ha ricevuto la somma di € 40.520.874,00. Non sono stati invece erogati € 3.873.062,00 rispetto al decretato più ampio. Nel 2011 sono stati erogati contributi per € 31.440.489,00 . Nel 2012 sono stati erogati € 27.613.916,97. Nell’anno 2013 sono stati accreditati contributi relativi a pregresse annualità (anni 2010, 2011,2012) per € 25.470.313,21. Nell’anno 2014 sono stati accreditati contributi relativi all’anno 2012 pari ad € 962.999,66. Conclusivamente, tra l’anno 2010 e l’anno 2012 sono stati decretati a favore dello IAL (anche se non si comprende quale IAL, avendo assunto nel tempo diverse denominazioni) contributi pari ad € 118.243.634,71. Dati estratti da accesso a documentazione del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Palermo”.
“2. Contestualmente lo IAL dal luglio 2011 – leggiamo sempre nel documento – al dicembre 2011 ha attivato la C.I.G.D. (Cassa integrazione guadagni in deroga) attraverso un accordo sindacale sottoscritto con CGIL, UIL e la CISL, che per inciso in quel momento svolgeva il doppio ruolo in qualità anche di datore di lavoro, essendo lo IAL ente creato e gestito dalla CISL, Presidente Maurizio Bernava (per questo la denominazione IAL CISL SICILIA)”.
“Anche nel 2012 lo IAL, sempre attraverso accordo sindacale tra gli stessi soggetti, sottoponeva a CIGD a rotazione a zero ore circa 580 unità” di personale”.
“Si precisa – leggiamo sempre nel documento – che i suddetti accordi venivano sottoscritti presso l’Ufficio provinciale del Lavoro di Palermo, tranne il primo relativo all’anno 2011 che invece venne sottoscritto presso l’assessorato regionale al Lavoro alla presenza del dott. Ludovico Albert e della dott.ssa Alessandra Russo”.
“Nel 2013 – leggiamo sempre nel documento – la Cassa integrazione ha riguardato tutti i lavoratori delle politiche attive del lavoro (il cui referente era l’assessorato al Lavoro), i cd sportelli multifunzionali (280 unità). Gli altri lavoratori , addetti alla area della formazione in aula, sono stati retribuiti soltanto dal mese di gennaio al mese di aprile, nonostante, come detto sopra, l’ente avesse ricevuto per quell’anno contributi”.
Nel 2014… venivano posti tutti in CIGD dal 1 gennaio 2014 al 10 ottobre 2014, con accordo postumo siglato dalle stesse organizzazioni sindacali presso l’Ufficio del Lavoro di Palermo dal dott. Amich in data 23 settembre 2014. Con ulteriore accordo postumo la CIGD è stata prorogata al 26 dicembre 2014″.
“A questo punto – si legge ancora nel documento – si osserva come sia potuto accadere che nello stato in cui versava l’ente, con revoca dell’accreditamento e chiusura degli sportelli, sia stata concessa una CIGD il cui presupposto è la relazione dello stato di crisi che dovrebbe contenere, ai fini della concessione ex legge 223/91, la descrizione di una crisi ‘congiunturale’ e non ‘strutturale’ com’era nel caso della IAL”.
“3. Nel 2015 – si legge sempre nel documento – l’intero organico dello IAL veniva ‘tenuto a casa’ senza retribuzione, senza accordo di sospensione, con i rapporti di lavoro in essere, senza ottemperare agli adempimenti fiscali e contributivi. Nel mese di dicembre dello stesso anno veniva dichiarato il fallimento IAL, paradossalmente, non per tutto quello descritto sopra ma per non avere l’ente soddisfatto la richiesta di un lavoratore di Catania che vantava un credito di € 3.500,00 (solo tremilacinquecento euro), tale sig. Venerando Scandurra, già centralinista della CISL provinciale di CT”.
Nel documento si parla anche di un intervento di Cassa integrazione anche nel 2016, ma “a carico della Regione siciliana, che reperisce immediatamente i soldi da fornire all’INPS, per tutti i dipendenti (566 lavoratori)”.
“Quindi un ente revocato, fallito, senza attività e senza sedi attive, riceveva un ulteriore sostegno a carico dello Stato”, si legge ancora nel documento”.
“Il 22 aprile 2016 – leggiamo sempre nel documento – con accordo siglato presso l’Ufficio del Lavoro di Palermo, con procedura ex legge 223/91 venivano risolti tutti i rapporti di lavoro con tutti i dipendenti (circa 500 unità). Questo accadeva per tutti, tranne alcuni dipendenti IAL che erano anche dirigenti sindacali CISL, ad es. i sigg.ri: Migliore Giovanni, segretario regionale CISL scuola formazione professionale, firmatario degli accordi CIGD; Lenci Concetta, ex impiegata CISL di CT; Bernava Valerio, figlio di Maurizio Bernava, a quel tempo segretario nazionale confederale CISL; Mistretta Angela, da sempre segretaria della CISL piazza Castelnuovo, Palermo, dipendente IAL”.
“I suddetti signori… transitavano dallo IAL presso ANFE di Messina, dove non prendevano servizio effettivo ma immediatamente posti in aspettativa ai sensi della L 300/70 con contributi a carico dell’INPS”.
QUI LA PAGINA FACEBOOK DI COSTANTINO GUZZO CON IL TESTO DEL DOCUMENTO PER ESTESO