Così ha deciso il centrodestra siciliano che governa la Sicilia grazie ai voti degli ‘impresentabili’ e di un ricorso non discusso. La presidenza della commissione per la riforma dello Statuto dovrebbe andare a Elvira Amata. Non sembra molto convinto della scelta il parlamentare di CambiAmolaSicilia, Vincenzo Figuccia
“Commissione Statuto, ci risiamo”.
Così comincia un comunicato diramato dal parlamentare regionale di CambiAmolaSicilia, Vincenzo Figuccia. Tema: la presidenza della commissione per la riforma dello Statuto che il centrodestra siciliano che governa la Sicilia grazie ai voti degli impresentabili e a un ricorso respinto per un ritardo di 24 ore (quindi non esaminato: QUI LE MOTIVAZIONI DEL RICORSO) ha deciso di assegnare alla deputata di Fratelli d’Italia, Elvira Amata.
“Domani infatti alle 14.30, è fissata la convocazione della commissione speciale per eleggere i componenti dell’ufficio di presidenza – leggiamo nel comunicato di Figuccia -. E ancora, dopo le bagarre della scorsa settimana, non c’è un accordo proprio sulla presidenza, rispetto alla quale continuano le polemiche su Elvira Amata di Fratelli d’Italia”.
Figuccia sostiene che l’accordo ancora non c’è: a noi però risulta che il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, non vuole sentire ragioni: e siccome in Sicilia, per ora, comanda lui – o almeno così a lui sembra – non sarà facile smontare la candidatura di Elvira Amata. A meno che…
A meno che il PD diventi un gruppo parlamentare di opposizione e non l’alleato strisciante di Miccichè.
Intanto Figuccia precisa:
“C’è chi concepisce il Parlamento regionale come una vera e propria scacchiera dove l’unica priorità è posizionare dame e pedoni. La scelta della presidenza va fatta con senno e criterio. Il profilo contemplato richiede amore per la specificità statutaria e non ardori patriottici e liberali che attengono più alla dimensione nazionale. Presiedere la commissione – conclude Figuccia – significa avere determinazione e sensibilità rispetto alle battaglie puramente sicilianiste legate al riconoscimento della condizione di insularità, alla defiscalizzazione dei carburanti, alla fiscalità di vantaggio e alla tutela dell’Agricoltura e delle nostre eccellenze attraverso modelli organizzativi speciali, così come previsto dal nostro Statuto”.
Vedremo come finirà.
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