Non c’è pace per l’agricoltura siciliana, in testa Catania e dintorni. Oltre ai prodotti ortofrutticoli che arrivano da mezzo mondo a prezzi stracciati, oltre al virus della ‘Tristeza’ che si sta ‘mangiando’ gli alberi di aranci, oltre alla siccità ci sono anche i topi che danneggiano gli impianti per la distribuzione dell’acqua agli agricoltori. La denuncia del SIFUS: risparmiano sul personale e questi sono i risultati
Ma come cavolo vengono gestiti, in Sicilia, gli impianti per irrigare i fondi agricoli? Quello che succede a Catania e dintorni è semplicemente incredibile. Si scopre che i soggetti che, nei Consorzi di Bonifica, svolgono un lavoro utile – cioè gli operai – vengono licenziati a settembre per riprendere a lavorare tra giugno e luglio (quest’anno, sempre per ‘risparmiare’, più a luglio che a giugno).
Di fatto, per otto-nove mesi gli impianti per la distribuzione dell’acqua alle aziende agricole vengono letteralmente abbandonati! Così i topi, come documenta il VIDEO che trovare in calce a questo articolo, la fanno da padroni, danneggiando tutto: fili, valvole e altre strumentazioni.
Scrive Ernesto Abate su facebook:
“Bisogna precisare il fatto che, in questo momento, il personale operaio riprende l’attività lavorativa rispetto a ciò che ha lasciato lo scorso anno a fine del contratto di lavoro di natura stagionale. Ciò vuol dire che, dallo scorso settembre a giugno 2018, questi locali, rimanendo in custoditi, risultano di facile manomissione e distruzione da parte dei roditori. Pertanto anche questo impianto dovrà essere nuovamente ripristinato, affinché possa tornare a funzionare… Il paradosso è che, per risparmiare i costi di gestione sulla classe operaia, andiamo a pagare il ripristino degli impianti manomessi per la mancata presenza e manutenzione, anche con la derattizzazione periodica dei siti sensibili”.
“La denuncia che oggi rappresenta il SIFUS (il sindacato degli operai della Forestale e dei Consorzi di bonifica che si batte per la stabilizzazione di questo personale) – prosegue Abate – vuole mettere al riparo gli agricoltori dai disservizi causati dalla mancata manutenzione da parte del Consorzio di Bonifica, per carenza di organico”.
Quindi la richiesta all’assessore regionale all’Agricoltura Edy Bandiera:
“Sarebbe opportuno fare le prime valutazioni sulla gestione Consortile che scaturisce da una riforma che fa più acqua di una rete colabrodo”.
Foto tratta da novital.it