E’ in Sicilia che il vice Presidente del Consiglio e Ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, aprirà il tavolo di crisi per affrontare la questione di questi circa 8 mila lavoratori con il Governo regionale e con le parti sociali. A questo punti i vari Nello Musumeci, Roberto Lagalla e Mariella Ippolito dovranno giocare a carte scoperte: l’esatto contrario di quello che hanno fatto finora
Il vice Presidente del Consiglio e Ministro del Lavoro e delle Attività produttive, Luigi Di Maio, verrà in Sicilia per affrontare con il Governo regionale e con le parti sociali la questione dei lavoratori della Formazione professionale e degli Sportelli multifunzionali. Questo, in estrema sintesi, il ‘succo’ dell’incontro che si è svolto stamattina, a Roma, tra una delegazione di lavoratori di questi due settori della Sicilia e il già citato vice premier, Di Maio.
“Sì, il Ministro Di Maio ha detto che al primo appuntamento verrà lui – ci dice Sandro Cardinale, dell’Unione Sindacale di Base (USB) Confederale della Sicilia -. Dopo delegherà alcuni suoi collaboratori, anche se ci ha assicurato che seguirà personalmente la vertenza. Al primo appuntamento vuole essere presente perché vuole guardare negli occhi i suoi interlocutori”.
Brutte notizie, insomma, per il Presidente della Regione, Nello Musumeci, e per gli assessori alla Formazione professionale e al Lavoro, rispettivamente, Roberto Lagalla e Mariella Ippolito.
Questo blog ha scritto tante volte come stanno le cose: a parole i politici siciliani dicono che debbono tutelare i lavoratori rimasti disoccupati. Nei fatti, però, l’operazione in corso è un’altra, anche se portata avanti in stile ‘gesuitico’.
Sulla Formazione i ‘capi’ degli enti che partecipano al ‘Bando a Catalogo’, con l’avallo del Governo regionale che finge di non essere d’accordo, devono effettuare nuove assunzioni; lo stesso discorso vale per i lavoratori degli ex Sportelli multifunzionali, che dovrebbero essere sacrificati per fare posto a una gestione privata delle politiche del lavoro.
Con la mossa di Di Maio, però, come si direbbe dalle nostre parti, Musumeci, Lagalla e la signora Ippolito “hanno picca ‘i sturiari“: perché un conto è prendere in giro 8 mila lavoratori – come ha fatto il passato Governo regionale di Rosario Crocetta e come sta facendo l’attuale Governo Musumeci – altra è ben diversa cosa è trattare con un Governo nazionale che ha a che fare con una Regione siciliana semi-fallita: una Regione che con l’attuale esecutivo nazionale non si può permettere di babbiare…
Se fino ad ora – per gli ex sportellisti – c’è la legge, ci sono i soldi, ma tutto è fermo pa ‘a pigghiata pi fissa operata dal Governo Musumeci nei riguardi questi questi lavoratori; se per i lavoratori della Formazione c’è l’elenco dei disoccupati dal quale attingere per le nuove assunzioni: elenco che nessuno rispetta; insomma, se finora la presa in giro ha funzionato, Musumeci e compagni si possono levare dalla testa l’idea di scaricare su Roma il dramma di questi lavoratori siciliani.
Perché Di Maio – che sarà pure ragazzo, ma non è fesso – è con loro, cioè con Musumeci, con Lagalla e con la assessora Ippolito che vuole parlare: è con loro che tratterà la questione, parlando anche del Fondo di garanzia per sostenere i lavoratori, ma parlando anche del futuro in Sicilia di questo personale.
“Di Maio ha dato la propria disponibilità – ci dice ancora Cardinale -. Noi, da parte nostra, gli abbiamo spiegato come stanno le cose: che in Sicilia i vari Governi hanno disatteso e continuano a disattendere la legge regionale n. 24. Che ci sono precise responsabilità politiche e non soltanto politiche che noi non abbiamo dimenticato”.
Sulla stessa lunghezza d’onda Costantino Guzzo, il battagliero responsabile dell’USB Formazione professionale della Sicilia:
“Il Ministro Di Maio è stato sintetico e incisivo. E ci ha detto che aprirà un tavolo con la Regione siciliana e le parti sociali. L’obiettivo è farci tornare al lavoro. Tutti”.
“E’ andata benissimo – aggiunge Adriana Vitale, ex sportellista, da sempre in prima fila nella battaglia per riottenere il lavoro -. Il Ministro Di Maio verrà in Sicilia per affrontare la questione personalmente”.
Ad Adriana Vitale non possiamo non chiedere cosa ha detto il Ministro Di Maio sulle politiche del lavoro:
“Ovviamente è molto interessato, sia perché se ne occupa il suo Ministero, sia perché tiene tanto al Reddito di cittadinanza, che postula il funzionamento dei Centri per l’impiego. A noi ha detto che ha tutto l’interesse a recuperare e rimettere al lavoro il personale di esperienza. Si è parlato anche di ‘spacchettamento’, ovvero della possibilità di utilizzare i lavoratori in altri settori. Noi non possiamo che essere contenti”.
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