A nostro modesto avviso il problema, in questa storia, è rappresentato dal numero di disabili gravissimi: circa 13 mila, ovvero un disabile gravissimo ogni 390 abitanti. E’ per questo che i vertici delle ASP siciliane stanno perdendo tutto questo tempo? Ma è così difficile effettuare i controlli per ‘sgamare’ eventuali furbi?
In queste ore monta la protesta sugli assegni da corrispondere ai disabili gravissimi della Sicilia. A quanto pare, ci sono ritardi nell’erogazione di tali somme. I disabili gravissimi – ovviamente quelli veramente gravissimi – hanno ragione a lamentare un’odiosa perdita di tempo.
In Assemblea regionale siciliana le opposizioni – grillini in testa – rumoreggiano e attaccano il Governo.
Da parte sua l’assessore regionale alla Salute-Sanità, Ruggero Razza, se la prende con i commissari delle Aziende sanitarie Provinciali (ASP) e dice che manderà a casa chi, tra gli stessi commissari delle ASP è responsabile di questi ritardi.
L’ex sottosegretario oggi parlamentare nazionale, Davide Faraone – esponente di un partito, il PD, che ha massacrato la Sicilia – per protesta, ha annunciato che inizierà lo sciopero della fame (dimenticando che il suo partito, che ha governato la Regione dal 2008 al 2017, non solo non ha affrontato il problema, ma l’ha lasciato incancrenire).
Noi, sommessamente, vorremmo ricordare che, in Sicilia, quella dei disabili gravissimi è diventata un’anomalia. Perché? Perché da quando il passato Governo regionale di Rosario Crocetta ha stabilito che ai disabili gravissimi, invece dei servizi forniti dalle strutture sanitarie e socio sanitarie pubbliche, debbono andare i soldi – un assegno di poco meno di 2 mila euro al mese – si è scoperto che, nella nostra Isola, ci sono ben 13 mila disabili gravissimi.
In pratica, in Sicilia, ci sarebbe un disabile gravissimo per ogni 390 abitanti (QUI UN NOSTRO ARTICOLO). Possibile?
Anche se il numero appare un po’ anomalo, magari sarà sicuramente così. Però i vertici delle ASP della Sicilia, prima di iniziare a erogare una somma consistente, debbono verificare che nella nostra Isola i 13 mila disabili gravissimi siano effettivamente tali.
Anche perché, di queste erogazioni, in caso di errori, ne rispondono i vertici delle stesse ASP siciliane.
Sicuramente gli uffici della ASP stanno perdendo troppo tempo nell’effettuare le verifiche. Basterebbe inviare in ogni abitazione del disabile grave un funzionario – possibilmente un medico – per verificare se, effettivamente, si è in presenza di disabilità grave.
Questo per escludere quello che succede nel film “Benvenuti al Sud” dove Claudio Bisio, dirigente delle Poste, da buon ‘nordista’ con pregiudizi verso i meridionali, si finge disabile per non essere trasferito nello ‘sperduto’ Mezzogiorno (poi, però, lo ‘sgamano’ e al Sud ci finisce lo stesso e, alla fine, non se la passerà male).
Ironia a parte, il rischio di erogare l’assegno a chi non ne ha diritto c’è. Ma questo non dà diritto ai vertici delle ASP siciliane di perdere tutto questo tempo per effettuare un controllo che, volendo, è piuttosto banale. Anche perché, mentre gli uffici delle ASP perdono tempo, c’è chi soffre: e questo è insopportabile, perché un disabile gravissimo sconta già grandi problemi.
Insomma: è così difficile verificare se in Sicilia ci sono, effettivamente, 13 mila disabili gravissimi?
L’assessore Razza, per intervenire, aveva bisogno delle proteste di piazza? davvero il suo gabinetto non è in grado – perché così sembra – di monitorare una questione sociale così delicata? Ma come se li sceglie i collaboratori l’attuale assessore alla Salute-Sanità?
Ricordiamo che, sui disabili gravissimi della Sicilia le polemiche si sprecano da tempo.
C’è stata la trasmissione de Le Iene con un ex assessore regionale che ha rimediato una figura barbina.
Poi sono intervenuti intellettuali, attori, cantanti per perorare la causa dei disabili gravissimi della Sicilia.
Poi il Presidente della Regione, Nello Musumeci, a Sala d’Ercole, è stato protagonista di uno ‘scivolone’ che ha scatenato polemiche roventi.
Dopo di che, da mesi, gli uffici dell’assessorato regionale alla Famiglia e gli uffici delle ASP non sembrano in grado di accertare se questi benedetti 13 mila disabili gravissimi esistono davvero.
L’assessorato alla Famiglia, come Ponzio Pilato, se n’è lavato le mani e ha passato la patata bollente alle ASP. Queste ultime vanno a rilento e, a questo punto, sarebbe interessante capire perché vanno a rilento.
Nel frattempo le polemiche infuriano: i grillini dell’Ars sbraitano, Faraone digiuna, l’assessore regionale Razza annuncia ‘siluramenti’, i disabili gravissimi – quelli veri – aspettano.
Insomma, la politica siciliana ha trovato il modo di vivacizzare l’estate…
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