Ancora non abbiamo notizia precise. Di solito, quando una legge regionale viene impugnata (ieri dal Commissario dello Stato, oggi direttamente dal Governo nazionale), il Governo siciliani ricorre alla Corte Costituzionale. sarà così anche per i PIP e gli altri precari, o la legge è stata fatta per farla impugnare e, quindi, per prendere in giro PIP e altri precari?
Ancora una beffa per i PIP. È bastata al tremebondo Nello Musumeci e al suo imbelle governo la semplice impugnativa da parte del Governo centrale delle norme sulle “bonifiche” del precariato per farsela addosso e scappare a gambe levate. Nessuno e Nullo hanno rilasciato una qualche dichiarazione a conforto di tanta delusione. Nullo e nessuno ha detto qualcosa nel merito dell’impugnativa, né se c’è una strategia di contrasto e qual è.
E pensare che di cose da dire e di cose da fare ce ne sarebbero tante. A cominciare dal denunciare lo Stato italiano come “radice della malapianta” del precariato che è anche causa del mancato ricambio generazionale all’interno delle pubbliche amministrazioni e, per inciso, del non pagamento a questi lavoratori in nero dei contributi da parte dello Stato! Per risparmiare, si disse.
Però si continuò ad acquistare armi sempre più costose e sofisticate, si intensifico” la chiamata”diretta, in massa e tumultuaria, dei parassiti nelle strutture del parastato e delle società partecipate. A quei tempi non c’era nemmeno l’Unione Europea. Quando si dice bastardi e disonesti.
Cominciò l’epopea del precariato, una delle pagine più squallide di questo Stato squalificato. Un’era di raccomandazioni, di privilegi, di torti e favori, di prostituzione morale e di subornazione, di sfruttamento cinico del bisogno. Tutti, politici e assunti, incistati nel peggiore rapporto possibile tra governanti e governanti.
La politica siciliana non fu da meno. Chiudere questa partita non è facile, è ovvio, ci vogliono politici dotati di attributi grandi come palloni da calcio con in testa un Presidente della Regione che li abbia come due palloni da basket.
Sappiamo bene che tutti questi poveracci hanno ancora una volta votato per chi gli prometteva di fare la legge di stabilizzazione e stavolta hanno votato Nullo e i suoi impresentabili. Che puntualmente la legge l’hanno fatta.
Che presa in giro! Alle prossime elezioni un consiglio: votate per chi si impegna non solo a fare la legge, ma soprattutto per chi è pronto a fare le barricate per difenderla e a morire su quelle barricate davanti a tutte le Corti del mondo. Perché tavoli dove sbattere gli attributi ci sono, mancano gli attributi.
E non mi si venga dire che quelle norme non le ha presentate Musumeci e tirarsi fuori. Sarebbe un mix di codardia e di ipocrisia che non può reggere. La procedura parlamentare è chiara e il verbale della seduta è un atto pubblico, a disposizione di tutti. Se l’articolo di stabilizzazione non era del governo ma di un deputato, prima di metterlo ai voti, il presidente dell’Assemblea ha certamente chiesto il parere del governo.
Se Musumeci ha dato parere favorevole, è come se l’articolo fosse suo e lui ha il dovere di difenderlo. Se ha dato parere negativo ha lo stesso il dovere difenderlo perché legge di quella Regione che lui, ahinoi!, rappresenta. Non accampi scuse come un bambino colto sul fatto che vigliaccamente dica:
“Non sono stato io, è stato lui!”.
Foto tratta da ilsicilia.it