Sono gli amari paradossi di una Regione siciliana nella quale il braccio destro non sa quello che fa il braccio sinistro. Così mentre oggi, a Palermo, il Presidente Musumeci e l’assessore Bernardette Grasso, in un convegno, parlano del rilancio delle aree interne con i fondi europei si scopre che la stessa Regione e l’Unione Europea stanno finanziando la ‘Banda ultra-larga’ solo nelle aree costiere della Sicilia!
Il bello sapete qual è? Che oggi, a Palermo, parlano di come far sviluppare le aree interne della Sicilia con le risorse del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR). E che convegno, ragazzi: Albero delle Povere tirato a lucido per l’occasione e titolo dell’incontro che più chiaro non si può: “La nuova sfida territoriale: le cinque aree interne siciliane”. Ovvero, Madonie, Nebrodi, Simeto-Etna, Terre sicane e Calatino. Dopo di che, mentre gli autorevoli protagonisti di questo consesso parlano, vi diamo una notizia che definire assurda è poco: l’Unione Europea ha espresso il “Sì” definitivo per il progetto della cosiddetta ‘Banda ultralarga’ che, però, riguarda solo le aree costiere della Sicilia!
Insomma, mentre i politici e studiosi, oggi riuniti a Palermo parlano di come utilizzare i fondi del Po FESR Sicilia 2014-2020 nelle aree interne viene fuori che una parte di tali fondi FESR – una barca di soldi, decine e decine di milioni di euro! – andranno a finanziare la ‘banda ultra-larga’ solo nelle aree costiere della nostra Isola. E sapete qual è la scusa? Perché sono le più popolate!
Quindi chi abita nella aree interne della nostra Sicilia è ultra fregato per l’eternità! Un ‘messaggio intelligente’, no?
La Regione siciliana gli taglia i servizi, a cominciare dalla sanità. Ieri Alfio Di Costa ci ha raccontato come Stato e Regione, dagli anni ’50 del secolo passato ad oggi, non sono ancora riusciti a completare la cosiddetta Nord-Sud, la strada a scorrimento veloce che dovrebbe mettere in collegamento l’area sud della Sicilia con l’area tirrenica (QUI L’ARTICOLO DI ALFIO DI COSTA).
In soldoni, una strada essenziale per lo sviluppo delle aree interne della Sicilia in costruzione da 70 anni!
Non parliamo della viabilità provinciale, che è abbandonata come, del resto, in quasi tutta la Sicilia (ma che nelle aree interne dovrebbe essere salvaguardata perché, spesso, in queste parti della nostra Isola, le strade provinciali sono le uniche esistenti).
Ai servizi scadenti si associa la crisi del grano: le aree interne della Sicilia, infatti, con le dovute eccezioni, sono quasi tutte coltivate a grano duro: con l’aggravate che, spesso, non c’è alternativa, come ripete spesso Cosimo Gioia.
I nostri lettori – soprattutto quelli che ci seguono da quando siamo in rete – sanno in che condizioni disastrose versa oggi il mondo del grano duro siciliano, massacrato dalla concorrenza del grano estero, in alcuni casi ‘tossico’, ma utilizzato lo stesso perché nessuno effettua i controlli.
Ebbene, in questo scenario disastroso che cosa fa la Regione siciliana? Se ne va a Bruxelles a ‘patteggiarsi’ i milioni di euro per la ‘Banda ultra-larga’, ma solo per le aree costiere della nostra Isola. Geni allo stato puro!
Forse le imprese che operano nel centro della Sicilia non hanno bisogno di collegamenti in rete rapidi? E chi l’ha stabilito? La rete non può creare sviluppo nelle aree interne dell’Isola e, quindi, le condanniamo al sottosviluppo a vita?
Ora il Governo regionale di Nello Musumeci ci verrà a dire che lui e la sua Giunta non c’entrano nulla, che tale scelta è stata adottata dal Governo precedente e bla bla bla.
Da dicembre ad oggi non si poteva volare a Bruxelles per contestare questa assurdità?
Tranne, poi, presentarsi ad un convegno – come succede stamattina a Palermo – per parlare di “sfida territoriale” delle aree interne della Sicilia e bla bla bla.
Che diranno, oggi, l’assessore alle Autonomia locali, Berdardette Grasso, l’ex Ministro Fabrizio Barca e il Presidente della Regione, Nello Musumeci?
Chissà se nel comunicato ufficiale di fine manifestazione si parlerà di questa bizzarra coincidenza…