Retribuzioni dei dipendenti al 60% per la mancata erogazione del contributo. La Federmar scrive al Prefetto per segnalare quello che potrebbe non essere un semplice ritardo…
Ancora maretta in casa dell’ex Siremar, la società di navigazione che oggi si chiama S.N.S e i cui proprietari (i gruppi Morace-Franza) sono stati travolti da una pesantissima inchiesta giudiziaria che parla di tangenti, appalti truccati, collusioni tra lobby politiche e imprenditoriali e gestione allegra di fondi pubblici (l’inchiesta si chiama Mare Mostrum, sotto, in allegato, alcuni approfondimenti).
La notizia del giorno è la seguente: il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture non ha erogato alla società il 70% dell’acconto previsto dalla convenzione del 2016 per il servizio di collegamento marittimo tra la Sicilia e i suoi arcipelaghi.
Cosa che mette in allarme i sindacati. La Federmar, costola della Cisal, ha preso carta e penna e, nei giorni scorsi, ha scritto al Prefetto di Messina “nella sua funzione di rappresentante del Governo” per chiedere un incontro e un confronto “sulle azioni a intraprendere per la mancata erogazione della somma”.
“La Società,- scrive la Federmar- nonostante non abbia ricevuto il pagamento,- finora ha garantito il collegamento con le isole minori, ma questo mese ha potuto erogare a tutti i dipendenti della navi Siremar solo un acconto pari al 60% della retribuzione. Il personale tutto è seriamente preoccupato”.
E “preoccupati” sarebbero anche i fornitori che attendono impazienti il saldo di quanto loro dovuto.
Diciamo subito che, se si trattasse di un’altra società, si potrebbe ipotizzare un semplice ritardo (l’acconto era atteso entro Marzo). Ma trattandosi della Siremar è molto probabile che sotto ci sia qualcosa di molto più grosso. Tant’ è che né tra i sindacati, né in ambienti romani si parla di un semplice problema di tempistica, anche se le bocche restano cucite.
Che succede? L’Antitrust si è svegliata? I magistrati inquirenti stanno spulciando il capitolo Siremar dopo avere passato ai raggi X gli affari dei Morace e dei Franza e della Liberty Lines, ex Ustica lines, oggetto dell’inchiesta Mare mostrum?
Non è da escludere. Perché di ‘pulci’ potrebbero saltarne fuori parecchie.
A partire dalla controversa acquisizione della stessa Siremar da parte di questi due gruppi imprenditoriali, praticamente senza una gara (ve ne abbiamo parlato qua) e sulla quale è stata presentata una interrogazione parlamentare pesantissima (ve lo raccontiamo qui)
Passando dal ruolo dell’Antitrust, che su questa acquisizione, è stata non solo distratta, ma anche ambigua.
Roba che scotta. Perché in tutti questi passaggi non sono coinvolti solo politici e funzionari locali, ma anche capoccioni romani.
Da aggiungere che sicuramente non giova ai proprietari della Siremar l’insediamento del nuovo governo. Che potrebbe volerci vedere chiaro prima di aprire il borsello. Sfortuna vuole che nella nuova maggioranza non ci siano più gli amici dei Franza e dei Morace.
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