Lo chiede Nadia Spallitta, già vice presidente vicaria del Consiglio comunale ed esponente della sinistra cittadina
La Regione siciliana disponga un controllo ispettivo sugli atti contabili del Comune di Palermo, alla luce dei disallineamenti registrati, in occasione dell’approvazione del Bilancio consolidato (circa 43 milioni di euro), tra lo stesso Comune e le sue società partecipate”.
Lo dice Nadia Spallitta, già vice presidente vicaria del Consiglio comunale ed esponente della sinistra cittadina.
“Ritengo indispensabile – aggiunge Nadia Spallitta – che sia un soggetto ‘terzo’ a fare chiarezza sulle reciproche posizioni di debito-credito di Comune di Palermo e società partecipate. La cancellazione unilaterale di consistenti crediti dichiarati dalle partecipate disposta dal sindaco, infatti, potrebbe compromettere la regolarità dei servizi che già oggi sono deficitari. Quando parlo di servizi mi riferisco, soprattutto, al Tram e agli autobus gestiti dall’AMAT e al flop della raccolta differenziata dei rifiuti”.
“Inoltre ritengo, in considerazione delle problematiche sollevate dall’AMAT, che annuncia la possibile interruzione del servizio del Tram, e alla luce dei disservizi della RAP, che sia altresì indispensabile che la Regione nomini un commissario secondo le disposizioni previste dagli articoli 24 e seguenti della legge regionale n. 44 del 1991. La legge regionale, infatti, attribuisce alla Regione un potere e un dovere di controllo sostitutivo nei casi di “accertate, gravi disfunzioni di servizi comunali” (articolo 27 legge regionale n. 44), o quando un Comune “non sia in grado di compiere atti obbligatori per legge” (articolo 24 della legge regionale n. 44 del 1991).
“Infine, ritengo che le gravi discordanze ‘fotografate’ al 2016 sono destinate a riprodursi anche negli anni successivi, dal momento che, in violazione di precisi obblighi di legge, sostanzialmente il Comune non ha esercitato sulle proprie aziende il controllo analogo, ovvero l’esame preventivo di bilanci, budget e piani industriali, che annualmente avrebbero dovuto essere esaminati e approvati dal Consiglio comunale. Pertanto va assolutamente garantita la funzione del controllo preventivo. Insomma, va evitato che questi disallineamenti diventino un gioco delle parti tra Comune di Palermo e società partecipate”.
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